Dalla discussione sono emerse alcune sollecitazioni generali :
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la mobilitazione deve essere riattivata da subito ed essere continua;
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occorre un forte lavoro di formazione al livello più decentrato possibile;
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occorre sviluppare il coordinamento a livello territoriale.
CAMPAGNA NAZIONALE PER LA MORATORIA
E’ la campagna fondamentale dei prossimi mesi.
Coinvolge tanto il livello nazionale quanto i livelli territoriali. Si rivolge ai cittadini, agli enti locali, alle Regioni e ai gruppi parlamentari. Si basa sul concetto non di difendere le gestioni esistenti ma di fermare le privatizzazioni in corso e di chiedere correttezza e coerenza democratica rispetto al fatto che non si può procedere in attesa del voto degli italiani.
Sulle azioni da intraprendere si propone la formazione di un gruppo di lavoro apposito che in tempi brevi elabori proposte e strumenti, in diverse direzioni.
A livello nazionale si propone l’elaborazione di un appello sulla base del quale interloquire con le forze politiche per ottenere un provvedimento legislativo.
A livello territoriale e regionale si propone la richiesta di Consigli Comunali aperti monotematici sull’acqua, la presentazione di delibere d’iniziativa popolare, collegandole alla campagna già in corso sulle delibere per il cambiamento dello Statuto.
A questo proposito, si ritiene necessaria la generalizzazione delle delibere, dando anche un nome e un obiettivo alla campagna stessa (ad es. “1000 Comuni per l’acqua in quattro mesi”).
Tutte le iniziative sopra citate dovranno trovare un forte livello di mobilitazione sociale, attraverso il lancio per SABATO 4 DICEMBRE di UNA GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE CON MANIFESTAZIONI A CARATTERE REGIONALE, collegando l’appuntamento alle mobilitazioni internazionali che in quella settimana si terranno sulla questione della giustizia climatica a Cancun.
INIZIATIVE NAZIONALI VERSO IL REFERENDUM
E’ stata accolta la proposta fatta dalle associazioni dei giuristi di realizzare un grande convegno nazionale e analoghe iniziative regionali sulla questione dell’ammissibilità costituzionale dei quesiti referendari.
In generale si propone di scandire il tempo delle mobilitazioni attraverso giornate periodiche a tema che permettano l’iniziativa territoriale in un contesto e con un unico messaggio nazionale (ad es. il comitato di Roma propone un’iniziativa congiunta in tutte le stazioni ferroviarie contro la sparizione delle fontanelle pubbliche).
Si propone di lanciare un nuovo appuntamento di MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA PER IL PROSSIMO 19 MARZO, in modo da lanciare adeguatamente l’apertura della campagna per il voto referendario.
VERTENZE TERRITORIALI
Oltre a quanto sopra detto sul risvolto territoriale della campagne nazionali, in ogni territorio occorre radicare vertenze e sedimentare il lavoro dei comitati. Ogni territorio lo farà con le sue specificità, l’elemento comune è la necessità di alzare la conflittualità : quindi spingere per la ripubblicizzazione e per le aziende speciale laddove vi siano le condizioni; mettere in crisi e inceppare concretamente le gestioni privatistiche, mettendo mano ai contratti di servizio e alle inadempienze delle stesse; aprire campagne per la fuoriuscita del servizio idrico dalle multiutilities e dalle aziende collocate in Borsa.
Diverse situazioni territoriali potranno nel tempo assumere valenze di interesse nazionale : nei vari interventi sono state citate la Puglia/Basilicata, la Sicilia, Napoli, la Lombardia e la Toscana.
ALTRE SINERGIE
Si propone di rispondere positivamente alla lettera scritta dal Segretario Nazionale della Fiom in merito alla manifestazione nazionale del prossimo 16 ottobre, proponendo la partecipazione del movimento per l’acqua a quell’appuntamento.
Si suggerisce di mettere in campo connessioni con il mondo della scuola, della ricerca e dell’Università, e di rafforzare gli intrecci con le altre lotte ambientali per i beni comuni.
Si segnala la necessità di un’interlocuzione forte con il mondo giovanile.