Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Nell'ambito del terzo gruppo di lavoro, le riflessioni dei partecipanti all'Assemblea si sono concentrato su due temi: “Mercato o democrazia: la nuova via del pubblico partecipativo contro la privatizzazione e oltre il pubblico statalista, per l’affermazione della legalità e della giustizia sociale contro tutte le mafie” e “Finanziamento del iervizio idrico: ma da dove escono le risorse?”

 

1. Contrapporre la gestione pubblica alla privatizzazione in atto non significa auspicare semplicemente un ritorno a un passato spesso poco (o per nulla) edificante, come ci accusano i detrattori del movimento referendario, ma significa porre la questione di chi, come e attraverso quali strumenti possa determinare le condizioni per le quali le scelte sul governo della risorsa, sulla sua preservazione, sugli investimenti necessari, sulle relative tempistiche, e anche sulla ripartizione dei costi, siano sottratte alle logiche del mercato per essere affidate effettivamente alla politica, che qui intendiamo nel significato di “architettura del vivere comune determinata dalla stessa comunità”.

 

In realtà, già nel titolo che abbiamo scelto per riassumere i temi della prima sessione abbiamo indicato la via del pubblico partecipato in alternativa sia alla privatizzazione sia al pubblico statalista (e in particolare all'anomalia italiana delle società per azioni a totale capitale pubblico). Ovvero -oltre ogni considerazione- a due sistemi di potere non trasparenti che si realizzano a sostegno di interessi particolaristici (del manager come del burocrate, del profitto come del clientelismo) che nel nostro Paese (ma non solo) talvolta (per non dire spesso) si intrecciano dando vita a meccanismi torbidi e corrotti (in cui è difficile districarsi).

 

Dunque, la partecipazione -lungi dall'essere intesa come qualcosa di “folcloristico”, una medaglietta da apporre sul petto di qualche amministrazione “avanzata”- dev'essere prima di tutto una modalità per comprendere, per conoscere e rendere noti i meccanismi di potere, e poi intervenire per evitare il perpetuarsi di quelli che spesso definiamo “giochi di potere”, per contrastare i cosiddetti poteri forti, e per costruire un'organizzazione finalizzata agli interessi collettivi e non particolari. La partecipazione non dovrà mai essere uno strumento di avallo di decisioni prese con modalità non inclusive, e nemmeno un sistema “aperto” esclusivamente alla rappresentanze dei “consumatori”.

 

Per fare questo, intendiamo avviare un percorso di elaborazione per definire la partecipazione come un processo gestionale e non meramente procedurale. Il punto focale della riflessione che avvieremo partirà dal cercare di stabilire dei criteri per l'individuazione dei soggetti che abbiano la legittimità a partecipare, nonché le modalità e gli ambiti della partecipazione stessa a livello locale e nazionale.

È parte imprescindibile di questo percorso, la formulazione di norme e meccanismi che garantiscano la trasparenza e l'accessibilità (affinché la partecipazione non sia un prerogativa di chi può permetterselo). Trasparenza che può aiutare a rendere evidenti i rapporti di forza, a far emergere i conflitti d'interesse ed emarginare dai processi gestionali i portatori degli stessi.

 

Il workshop ha deciso la formazione di un gruppo di lavoro che abbia come obiettivo quello di elaborare i modelli. Le basi per partire ce le forniscono le esperienze avviate da differenti Comitati in tutto il Paese, a partire da quanto previsto al riguardo nel testo della Proposta di legge d'iniziativa popolare del 2007, studio e la valutazione di modelli già sperimentati in Europa (Cordoba, Grenoble, ecc.) e nel resto del mondo (Porto Alegre in Brasile, Cochabamba in Bolivia, ecc.) e il modello presentato dal professor Lucarelli (che a breve verrà inviato dallo stesso, sotto forma di relazione compiuta).

La sua riflessione, muove dall'affermazione dell'istituto giuridico del “bene comune”, come proprietà condivisa e indisponibile, al quale è riconducibile l'acqua (e non solo), e che ben si differenza dalla categoria di res publica, caratterizzata invece dall'appartenenza allo Stato e non alla comunità.

 

2. Abbiamo dedicato la seconda sessione al tema del finanziamento del servizio idrico integrato. Esso diverrà centrale, essendo stato scelto dai nostri avversari come “tema chiave” per togliere credibilità alle proposte contrarie alla privatizzazione e a favore della ripubblicizzazione.

In questa riflessione, che porteremo avanti in uno specifico gruppo di lavoro, non partiamo da zero: anche le linee di fondo del finanziamento del servizio idrico sono già state definite con la Proposta di legge di iniziativa popolare. Sono la fiscalità generale per il quantitativo minimo vitale (50 litri) e parte degli investimenti; il sistema tariffario (articolato sulla base del reddito e per penalizzare lo spreco della risorsa) per i costi di gestione e parte degli investimenti; ovviamente nessuna remunerazione del capitale (in coerenza anche con il 3° quesito referendario).
In più abbiamo previsto il Fondo nazionale per la ripubblicizzazione per riacquisire le quote societarie dei privati e compiere la ripubblicizzazione. La copertura economica per tutte queste operazioni potrà essere garantita, ad esempio, dal taglio alle spese militari e dalla lotta all’evasione/elusione fiscale, più altre fonti “minori” (interessante, in quest'ambito, avviare un lavoro sul bilancio dello Stato, per analizzare -e comunicare- le “mansioni” ridemensionabili per far fronte alle spese sulla rete idrica).

Con la discussione in questa assemblea nazionale vogliamo fare un passo in avanti, nel senso di precisare meglio queste proposte, in particolare per quanto riguarda il finanziamento degli investimenti.
Punto di partenza è ovviamente il fallimento del criterio per la determinazione della tariffa del full recovery cost, alla base dell'attuale modello legislativo-gestionale, che si è dimostrato incapace di finanziare gli investimenti.

Il tema del finanziamento degli investimenti è molto “caldo” per le ingenti risorse necessarie (2 miliardi l’anno per i prossimi 20-30 anni).

Gli strumenti con i quali intervenire possono essere sostanzialmente tre:

- la fiscalità generale vera e propria, esemplificando -sulla base di modelli- che ciò non comporta il ricorso a nuove forme di tassazione;

- l’accensione di mutui presso Cassa depositi e prestiti, anche se ciò ci porta a una necessaria riflessione sul ruolo e l'esigenza di una finanza pubblica nel nostro Paese, che oggi non esiste;

- il prestito irredimibile (disciplinato con il dl 385, 1 settembre 1993, come proposto dall'economista Duccio Valori, che ne ha spiegato il funzionamento).

In merito alla questione economiche e finanziarie relative al s.i.i., dobbiamo strutturare un modello di comunicazione efficace. Ad esempio, in merito alla tariffa evidenziare come secondo la legislazione vigente la composizione della stessa sia: costo del servizio + costo d'investimento + remunerazione del capitale

e non acquedotto, fognature, depurazione. Ciò renderà più semplice smascherare le “false verità” dei fautori della privatizzazione.

Su queste basi e alla luce della discussione della sessione, possiamo darci l’obiettivo di arrivare a costruire un vero e proprio Piano straordinario per gli investimenti nel settore idrico (e in particolare, quelli individuati come realmente necessari nell'interesse generale), in grado di non far aumentare debito e deficit pubblico e anche di generare nuova occupazione (si stima che ogni mld. di euro di aumento dei lavori pubblici produca, tra attività diretta e indotta, fra 12.000 e 15.000 nuovi occupati).

 

Attachments:
Download this file (Gruppo_3_def.pdf)Gruppo_3_def.pdf[ ]65 kB

Video

Roma 07/10/23 - Manifestazione nazionale "La via maestra.
Insieme per la Costituzione
"

  • Autonomia differenziata: l'ennesima "porcata" è servita

    No ADLe stesse mani che scrissero una legge elettorale che lo stesso autore definì una porcata (poi cancellata dalla Corte Costituzionale) hanno partorito un'altra controriforma che accentuerà le disuguaglianze sociali e territoriali nel nostro Paese.

    Leggi tutto...

  • Il governo impugna il controllo pubblico dell’acqua. No alla privatizzazione di AQP

    aqp “Detto in parole povere non ci può essere un affidamento diretto ma si deve fare una gara (leggi MERCATO, n.d.r.) alla quale non è esclusa la possibilità di partecipazione di una società pubblica”. Sono le parole pronunciate dal senatore Ignazio Zullo (Baritoday del 29 maggio 2024), in quota FdI a seguito dell’impugnazione da parte del Governo di “Giorgia”, coadiuvata dalla Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), della legge della Regione Puglia n. 14 del 28/03/2024, recante “Disposizioni per la gestione unitaria ed efficiente delle funzioni afferenti al Servizio idrico integrato” che consente l’ingresso nelle quote di partecipazione alla gestione del Servizio Idrico Integrato regionale da parte di tutti i comuni pugliesi.

    Leggi tutto...

  • STOP alla repressione e alle minacce al 10° World Water Forum di Bali

    WWF Blai 2024Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua insieme allo European Water Movement, operanti a livello mondiale a supporto ed in coordinamento col People’s Water Forum (PWF – Forum dei Popoli per l’Acqua), chiedono a tutte le forze sociali, sindacali, politiche ed alle istituzioni democratiche dell’Italia e dell’Europa di agire affinché siano rispettati i diritti dei militanti dell’acqua indonesiani e di varie parti del mondo presenti a Bali che stanno subendo dure restrizioni alla propria libertà. Di seguito il comunicato pubblico comune e mondiale del PWF a cui chiediamo di dare seguito.

    Leggi tutto...

  • Dona il tuo 5x1000 a sostegno dell'#acquapubblica!

    Acqua 5x1000 2024 Le guerre sono diventate una costante del nostro tempo e la nostra voce continua a chiedere lo stop ad ogni guerra, a partire dal massacro in atto a Gaza. L'acqua parla, parla tutte le lingue del mondo e l'acqua grida per la minaccia del cambiamento climatico e della siccità, per gli sprechi e l'inquinamento, per le privatizzazioni e la speculazione.

    Leggi tutto...

  • Bari, 14/3 - Incontro del Comitato Acqua Bene Comune Lecce con il Presidente di AQP

    Logo Aqp Giovedì 14 Marzo 2024, come già precedentemente concordato, in seguito alla richiesta avanzata via mail dalla professoressa Marta Innocente e Alessandro Morciano, referenti del Comitato “Acqua Bene Comune Pubblica” Provincia di Lecce (Puglia) e membri del Forum Italiano dei movimenti per l’Acqua, Marta Innocente e Renato Di Nicola (in rappresentanza del Forum Italiano dei movimenti per l’Acqua), sono stati ricevuti dall’Ing. Domenico Laforgia, Presidente dell’Acquedotto Pugliese, attraverso un incontro in cui ci ha dato informazioni più dettagliate e risposto alle nostre domande sullo stato attuale dell’AQP e dei progetti prossimi e futuri.

    Leggi tutto...

Campagne

La via maestra Banner A4Mai più come primaLogo campagna Giudizio UniversaleITA StopISDS Logo smallVolantino fronte A5 ARERA 04 15x21cmttipLogo stop Ceta 

Logo_campagna_Mauro_Forte

volantino Acqua pubblica2018