Processo Bussi, da PM una requisitoria che restera' scolpita nella storia
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Pubblicato: Venerdì, 03 Ottobre 2014 17:53
Comunicato stampa
DOCUMENTI SCONVOLGENTI SUL DISASTRO AMBIENTALE CHE HA COINVOLTO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE
La requisitoria dei Pm Mantini e Bellelli, al di là di quello che deciderà il collegio giudicante sulle responsabilità personali, rimarrà una pietra miliare per la conoscenza di uno dei peggiori disastri ambientali europei. Una ricostruzione puntigliosa e dettagliata resa possibile anche dal lavoro del Corpo Forestale dello Stato.
Documento dopo documento, attraverso la loro proiezione in aula, è andato in scena un vero e proprio dramma ambientale. Emergono fatti incontrovertibili sulla conoscenza da decenni da parte di Montedison della gravissima contaminazione non solo di Bussi ma addirittura dell'intera vallata, mare Adriatico antistante la città di Pescara compreso, per piombo e mercurio. La presenza di falde fortemente inquinate da clorurati era del tutto evidente anche per quanto riguarda i pozzi per l'acquedotto. Gli stessi documenti tenuti rigorosamente riservati della Montedison parlavano fin dal 1993 della preoccupazione per le produzioni agricole e per gli utenti che usavano le falde acquifere. La Pm Mantini ha parlato di una sistematica falsificazione dei dati, facendo vedere con le slide le tabelle con i dati a confronto. Inoltre ha adombrato il terribile sospetto, mostrando alcuni documenti, di collusione degli enti pubblici con la Montedison per alterare dati e tranquillizzare.
Ora attendiamo le conclusioni della requisitoria e le decisioni dei giudici, ma i dati emersi sull'inquinamento sono letteralmente sconvolgenti e impongono solo una cosa: la bonifica totale senza le scorciatoie che qualcuno ancora oggi osa proporre.
3 ottobre 2014.
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