Eletttrodotto Villanova – Gissi diventa caso nazionale
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- Pubblicato: Mercoledì, 25 Febbraio 2015 11:45
Guarda il servizio del tg2
Il Forum acqua: bene il Consiglio regionale di ieri, ora ritirare le autorizzazioni.
L’elettrodotto Villanova – Gissi sta diventando un caso di livello nazionale: nell’Italia che frana una nuova opera realizzata in buona parte in aree a rischio non poteva passare inosservata.
IIeri sera il TG2 delle 20:30 ha dedicato un lungo servizio di approfondimento al tema del dissesto idro-geologico e delle opere pubbliche realizzate pervicacemente su aree classificate a rischio illustrando due esempi, il costruendo elettrodotto Villanova – Gissi e la strada Fara – Civitella in provincia di Chieti.
Qui il link al servizio http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-fc092b1f-2025-42f0-a640-7efcf725575d-tg2.html#p=
Il giornalista Donato Placido ha ripercorso brevemente la storia dell’elettrodotto i cui sostegni sono per oltre 1/3 (55 su 151) in aree a rischio di esondazione o frane. In quattro casi addirittura i piloni ricadono in zone con frane attive.
Alle domande del giornalista il rappresentante di TERNA ha replicato cercando di sminuire i rischi raccontando la solita storia dei piloni costruiti in lagune e risaie. Peccato che si è ben guardato dal ricordare che qui i piloni saranno realizzati nelle aree di esondazione di fiumi come il Pescara, il Sangro e il Sinello che, in piena corrente, durante le piene hanno una capacità erosiva incredibile. Inoltre ha “dimenticato” di citare i plurimi casi di crollo di piloni durante le piene. Uno,di 33 metri di altezza, ha riguardato la provincia di Teramo nel 2013 con la piena del Salinello (il servizio che a suo tempo Rete8 dedicò al crollo dovrebbe essere un monito dispetto ai rischi di costruire piloni in aree a rischio di esondazione; il link al servizio è in basso). Altri casi di crollo di sostegni sono riportati nel nostro dossier dedicato all’opera.
Terna, però, si è spinta oltre. Per quanto riguarda il rischio frane ha addirittura sostenuto che i piloni mitigherebbero il rischio contribuendo con le fondazioni a bloccarle! Per smontare questa incredibile difesa d’ufficio basterà ricordare, ad esempio, il caso del pilone 76 che verrà realizzato su una frana attiva vasta decine di ettari (si allega la mappa ufficiale con il pilone nell'area classificata a rischio frana molto elevato in quanto il fronte è attivo). Il solitario pilone sarà messo addirittura "a guardia" della megafrana?
In realtà le frane dell’area del chietino interessata dall’elettrodotto spesso hanno superfici di distacco profonde decine di metri, come risulta da fior di studi geologici condotti in questi anni proprio a causa dei danni causati al patrimonio abitativo.
Se questi sono gli argomenti che un’azienda così grande riesce a mettere assieme per difendere un’opera inutile e sbagliata vuol dire che la nostra lotta, questa sì, è ben fondata.
Rispetto al Consiglio regionale di ieri, convocato grazie all’iniziativa del M5S, il Forum ritiene che sia stato un passaggio utile per avviare il riesame di autorizzazioni, anche regionali, e in generale dell’intero iter che, a nostro avviso, mostra gravissime criticità e lacune.
http://www.rete8.it/it/primapagina/11265-maltempo-la-stima-dei-danni-nel-teramano.html
Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua