Pescara 9/11 - Invito conferenza stampa "Sorgenti del Pescara e Gran Sasso, a rischio le riserve d'acqua strategiche"
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- Pubblicato: Giovedì, 09 Novembre 2017 10:52
Depositato progetto di megacava da 2,7 milioni di mc (30 ettari) a ridosso delle sorgenti da 7.000 litri al secondo a Popoli
Sox al Gran Sasso: parere positivo della Regione il 31 luglio 2015. Molteplici errori procedurali: mancanza di trasparenza e partecipazione, nessun riferimento agli acquedotti, coinvolta la Asl di L'Aquila e non quella di Teramo. Il piano di emergenza esterno dei laboratori sembrerebbe aggiornato al 2008, prima dei terremoti!
Bene i sindaci, spazio per il ricorso al Tar, invitiamo i cittadini a partecipare sabato alla manifestazione a Teramo.
Ora basta! La Regione deve proteggere le risorse idriche fondamentali, dopo 11 anni l'inadempienza sulla "carta delle aree di salvaguardia", deve essere sanata.
Le due riserve strategiche di acqua del centro Italia, le Sorgenti del Pescara a Popoli e l'acquifero del Gran Sasso sono a gravissimi rischio, tra esperimenti con sostanze pericolose o radiattive e lo sviluppo di immense cave, con la regione inadempiente da 11 anni per la realizzazione della "Carta delle Aree di Salvaguardia". È questa la denuncia delle associazioni e dei movimenti che chiedono il varo immediato dei provvedimenti di tutela previsti fin dal 2006 e mai attuati.
Per le Sorgenti del Pescara, le principali sorgenti abruzzesi, da 7.000 litri/secondo di portata, a Popoli, e per quelle vicine del San Callisto abbiamo appena scoperto che è stato depositato dalla Fassa Bortolo un megaprogetto per l'ampliamento della cava di Pizzo Carluccio verso Colle della Pietrosa per 2,7 milioni di mc su 20 ettari (totale 4,5 milioni di mc su 30 ettari!) posto appena a monte delle sorgenti a poche centinaia di metri dalla riserva e sito di interesse comunitario delle Sorgenti del Pescara, proprio nella zona più vulnerabile per la qualità delle acque. Vogliono continuare a cavare fino al 2042! Nello Studio di Impatto Ambientale si può addirittura leggere che un eventuale sversamento di sostanze inquinanti dalla cava non verrebbe osservato nelle sorgenti a valle, testualmente, "a causa della lenta circolazione delle sostanze nell’acquifero sottostante e della notevole diluizione in falda." Della serie, siccome sono sorgenti dalla portata enorme, possiamo anche contaminarle un po', tanto nel caso si diluisce!
Visto che il Comune di Popoli come Città delle Acque ha giustamente sollevato il problema per i potenziali impatti sulle sorgenti dell'area dello scavo del metanodotto SNAM a maggior ragione dovrebbe esprimere il suo dissenso su un progetto così invasivo. In realtà le Sorgenti del Pescara e quelle del San Callisto sono di interesse nazionale ed europeo per la biodiversità e la portata di acqua e tale progetto dovrebbe sollevare un'ampia opposizione in tutte le comunità abruzzesi, anche in considerazione dei cambiamenti climatici in atto che fanno diventare ancora più importante queste riserve d'acqua. Tutti i cittadini possono presentare osservazioni entro il 5 gennaio 2018 alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.
Per il Gran Sasso e gli esperimenti che vi vengono condotti, da Borexino e LVD che già utilizzano, rispettivamente, 1.292 tonnellate di trimetilbenzene e 1.000 tonnellate di acqua ragia, a SOX, per il quale si vorrebbe utilizzare la potentissima sorgente radioattiva di Cerio144 da 5,55 PBq, pare che gli enti vogliono continuare ad ignorare che già esiste il divieto assoluto ed inderogabile di stoccare questi materiali entro un raggio di 200 metri dalle captazioni idropotabili (art.94 comma 6 del Decreto 152/2006 "Testo unico dell'Ambiente", si veda allegato). Inoltre la Regione Abruzzo, come segnaliamo da tempo e come già avvenuto per la Carta Valanghe, è inadempiente da ben 11 anni nella predisposizione dei provvedimenti di tutela sito-specifici della risorsa idropotabile, dovendo la stessa agire non meramente in senso burocratico ma tenendo conto della reale consistenza della risorsa idrica e dei singoli acquiferi come prevede la legge. Vogliamo sottolineare che nel caso del Gran Sasso, visti, a mero titolo di esempio, l'entità dell'acquifero, che rifornisce direttamente o indirettamente circa 700.000 persone in inverno e molte di più in estate, le sue caratteristiche geometriche e il contesto geologico, in rocce in genere molto permeabili, che qualora la regione dovesse perimetrare la zona di rispetto questa non potrà che essere molto più vasta (dell'ordine di chilometri rispetto ai 200 metri imposti in senso generale dalla norma). Ai fini della tutela della risorsa, dovendo fondarsi l'attività sul grado di conoscenza reale della vulnerabilità di un determinato acquifero, le precauzioni da prendere devono essere ovviamente molto più consistenti rispetto ai divieti generali transitori. A mero titolo di esempio, un incidente con 1.000 tonnellate di trimetilbenzene nell'acquifero del Gran Sasso sarebbe esiziale anche se tale massa fosse collocata a 201 metri dalla captazione e non a 200!
Tutto ciò pare non essere stato considerato neanche nelle procedure autorizzative per la sorgente radioattiva di SOX. Vista la totale mancanza di trasparenza e partecipazione, la SOA ha attivato un accesso agli atti presso vari enti per capire come si è pervenuti all'autorizzazione ministeriale del 19 febbraio 2016.
La Regione Abruzzo ha ricevuto una richiesta di parere dal Ministero dello Sviluppo Economico sulla base dell'Art.28 del Decreto 230/1995. Il servizio Prevenzione del Dipartimento Salute della Regione ha risposto positivamente il 31 luglio 2015 con poche righe a firma di Stefania Melena, che allega anche uno scarno parere della ASL di L'Aquila del 21/07/2015. Stranamente non viene coinvolta la ASL di Teramo che 1)sarebbe competente in quanto la sorgente radioattiva verrebbe posizionata su territorio di Isola del Gran Sasso e quindi in provincia di Teramo; 2)era stata la più attiva individuando per tempo con numerose note le enormi criticità della situazione dal punto di vista dell'acqua potabile. La Regione ha ricevuto anche ulteriori note, da quella del Ministero dell'Interno del 15/12/2015 a quella dell'ISPRA del 20/05/2015. In tutta la documentazione degli enti finora esaminata manca totalmente qualsiasi riferimento alla presenza di acquedotti e all'Art.94 del D.lgs.152/2006 sulle aree di salvaguardia. Inoltre non risulta essere stata attivata alcuna modalità di trasparenza e partecipazione del pubblico nonostante gli obblighi della Convenzione di Aarhus (che è legge dello Stato) e dello stesso Decreto 230/1995. Manca, come avevamo già rilevato, la Valutazione di Incidenza Ambientale nonostante i laboratori siano collocati in un Parco nazionale e in siti Natura2000 (Zona di Protezione Speciale e Sito di Interesse Comunitario). Evidenziamo altresì che i Laboratori del Gran Sasso sono un impianto a Rischio di Incidente Rilevante per le grandi quantità di sostanze pericolose usate in Borexino ed LVD. Ebbene, il Piano di Emergenza Esterno sarebbe risalente, da quanto abbiamo appreso verbalmente ieri presso gli Uffici regionali, al 2008. Cioè prima dei terremoti. Effettivamente le parole "terremoto" o "sisma" non sono mai citate nell'intero documento e vi è un solo riferimento al fatto che "Il Comune di L’Aquila è classificato come zona sismica di seconda categoria (All. 1 dell’O.P.C.M. n. 3274)". E' tutto! Aggiungiamo che tale Piano non è stato redatto attraverso la consultazione della popolazione come prevede la legge e la direttiva comunitaria in materia.
Insomma, se aggiungiamo che i casi di contaminazione del Diclorometano perso dai Laboratori ad Agosto 2016, del Toluene uscito dai tunnel hanno dimostrato che lo Stato con un Commissario Straordinario e ben 84 milioni di euro non è riuscito a mettere in sicurezza neanche i tubi, ci chiediamo come si possa solo immaginare in tale contesto di inadempienze diffuse, errori e superficialità di consentire di correre rischi immensi per l'acquifero come quelli derivanti dagli esperimenti LVD, Borexino e SOX con le loro sostanze pericolo o radioattive.
Queste sono solo alcune delle ragioni per cui abbiamo aderito alla Manifestazione di dopodomani Sabato 11 novembre a Teramo alle ore 15 a Via Mazzini. Invitiamo tutti i cittadini a partecipare e ad impegnarsi anche dopo per la difesa del nostro patrimonio idrico.
La Regione non può continuare a dimenticare la protezione delle riserve strategiche di acqua, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici in atto, e deve risolvere l'inadempienza che dura da 11 anni per la redazione ed approvazione della "Carta delle Aree di Salvaguardia" per la protezione delle sorgenti e delle captazioni che dissetano gli abruzzesi. Non può accadere come con la Carta delle Valanghe, bisogna fare prevenzione!
9 Novembre 2017.
FORUM H2O, STAZIONE ORNITOLOGICA ABRUZZESE ONLUS, MOBILITAZIONE PER L'ACQUA DEL GRAN SASSO, LIPU ABRUZZO, ALTURA
I documenti sul progetto della megacava a Popoli sono qui: http://www.ambiente.regione.abruzzo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1334:variante-morfologica-e-ampliamento-di-cava&catid=4:procedura-via&Itemid=2
Al seguente link è possibile scaricare alcune immagini tratte dallo Studio di Impatto Ambientale e alcune foto dell'area, oltre alla documentazione pervenuta dalla Regione Abruzzo su SOX.
INFO:
Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua
3683188739-3381195358
e-mail: segreteriah2oabruzzo@gmail.com
FB: https://www.facebook.com/acquagransasso/
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Invito alla conferenza stampa
Pescara, 9/11 ore alle ore 11:00 presso il Caffè Letterario (Via delle Caserme)
Depositato progetto di megacava da 2,7 milioni di mc (30 ettari) a ridosso delle sorgenti da 7.000 litri al secondo a Popoli
Sox al Gran Sasso: ecco le carte (con l'autorizzazione della regione) e i molteplici errori procedurali.
Ora basta! La Regione deve proteggere le risorse idriche fondamentali, dopo 11 anni l'inadempienza sulla "carta delle aree di salvaguardia", deve essere sanata.
Per le Sorgenti del Pescara, le principali sorgenti abruzzesi, da 7.000 litri/secondo di portata, a Popoli, abbiamo appena scoperto che è stato depositato un megaprogetto per l'ampliamento della cava di Pizzo Carluccio per 2,7 milioni di mc (totale 4,5 milioni di mc su 30 ettari!) posta a monte delle sorgenti a poche centinaia di metri dalla riserva e sito di interesse comunitario, proprio nella zona più vulnerabile per la qualità delle acque. Vogliono continuare fino al 2042!
Per il Gran Sasso e gli esperimenti che vi vengono condotti, durante la conferenza stampa saranno presentate le carte ufficiali, compresa l'autorizzazione regionale del 2015, e saranno evidenziate le gravissime criticità procedurali (ad esempio, l'esclusione della ASL di Teramo dall'iter autorizzativo).
La Regione non può continuare a dimenticare la protezione delle riserve strategiche di acqua, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici in atto, e deve risolvere l'inadempienza che dura da 11 anni per la redazione ed approvazione della "Carta delle Aree di Salvaguardia" per la protezione delle sorgenti e delle captazioni che dissetano gli abruzzesi. Non può accadere come con la Carta delle Valanghe, bisogna fare prevenzione!
FORUM H2O
STAZIONE ORNITOLOGICA ABRUZZESE ONLUS
MOBILITAZIONE PER L'ACQUA DEL GRAN SASSO
Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua
3683188739-3381195358
e-mail:segreteriah2oabruzzo@gmail.com