Referendum per l'acqua in Grecia
- Dettagli
- Pubblicato: Lunedì, 19 Maggio 2014 09:54
A Salonicco 213 mila no alla privatizzazione dell’acqua
Dimopsifisma significa referendum in greco. Lo strumento di partecipazione popolare per eccellenza che sembra essere, allo stesso tempo, vuoto e carico di significato nel paese che ha inventato la democrazia. In Grecia infatti l’indizione di un referendum deve essere approvata dal parlamento, misura che lo priva di fatto di senso politico.
Nella giovane storia della Grecia contemporanea il popolo è stato consultato direttamente una sola volta, al termine della dittatura dei colonnelli, nel 1973 per approvare la nuova costituzione repubblicana che ha abolito la monarchia. Ma la proposta di un altro referendum, mai realizzato, ha segnato profondamente la recente storia della crisi greca. Era il 31 ottobre del 2011 quando il primo ministro del Pasok, George Papandreu, di fronte alle enormi mobilitazioni sociali, annunciava di voler l’approvazione popolare al piano di salvataggio di 172 miliardi di euro appena varato a Bruxelles. Un articolo del Financial Times ricostruisce come tre giorni dopo, al G8 di Cannes, la Grecia fu commissariata dall’asse franco-tedesco ed il premier greco immediatamente sostituito da Lucas Papademos ex vice-presidente della Banca Centrale Europea. Negli stessi giorni in Italia si insediava il governo Monti.
Dal 2011 ad oggi la Grecia ha firmato tre memorandumcon la Troika che hanno portato al licenziamento di migliaia di dipendenti pubblici, riduzione dei salari, la chiusura della TV di stato, drastico ridimensionamento dell’assistenza sanitaria e la vendita dell’intero patrimonio pubblico. Misure varate dal governo senza passare dal parlamento (si parla di circa 240 leggi) e applicate con l’uso di una sistematica repressione del dissenso creando una situazione di concreta sospensione della democrazia .
Allo scopo di vendere il paese pezzo a pezzo è stato creato il TAIPED (Fondo ellenico per lo sviluppo degli asset). Il sito web del fondo fa venire i brividi. Un supermercato online per investitori privati con il quale presentare offerte per l’acquisto di società pubbliche, porti, aeroporti, ferrovie, autostrade, isole, ecc.
Tra queste, le società che gestiscono il servizio idrico ad Atene e Salonicco, che a differenza dell’Italia, sono di proprietà e gestione statale. L’iter di privatizzazione dell’EYATH è già cominciato con una gara di prequalificazione che si è svolta lo scorso anno dalla quale sono state ammesse a presentare proposte di acquisto Suez e Mekorot. Sulla gara il sindacato dei lavoratori dell’EYATH ha presentato un ricorso alla corte costituzionale. La decisione della corte non è ancora stata resa pubblica, ma alcune soffiate giornalistiche riferiscono che la corte abbia dichiarato incostituzionale la privatizzazione dell’acqua e che la pubblicazione della decisione venga ritardata per concludere la vendita. In realtà l’ unica vera società in pista è Suez che possiede già il 5% dell’EYATH e si dice sia consorziata con il maganate dei media greco George Bobolas. L’EYATH è una società che genera 20 milioni di Euro di profitto l’anno e con soli 80 milioni la multiutility francese potrebbe portarsi a casa il 51%.
La lotta contro la privatizzazione dell’acqua a Salonicco ha dato una nuova scossa ai movimenti sociali duramente colpiti dalla repressione feroce delle mobilitizioni del 2011-2012 e della lotta contro la miniera d’oro della multinazionale canadese Eldorado Gold per la quale sono state perseguiti duramente numerosi attivisti.
Chi arriva da fuori nota che l’acqua in Grecia è un simbolo di accoglienza [Guarda il videomessaggio di Vinicio Capossella], infatti in ogni bar o taverna si viene accolti con una brocca libera. Alcuni la definiscono una questione di civiltà [Guarda intervista a Iera] . Altri, come tutti noi attivisti dell’acqua, ne colgono il significato simbolico e paradigmatico [Guarda intervista a Iassonas]. E per questo, a Salonicco, ci si è rimessi in marcia per salvare l’acqua, Soste to Nero, in greco.
Comitati di cittadini e il sindacato dei lavoratori hanno convocato un referendum autorganizzato. L’iniziativa ha visto l’adesione dei 16 municipi, di variegato colore politico, che compongono l’area metropolitana di Salonicco che ha consentito di programmare la consultazione in concomitanza con le elezioni amministrative previste per il 18 maggio. Un’adesione sosanziale per alcuni, strumentale per altri vista la campagna elettorale. Ma per tutti una scommessa enorme, garantire una o più urne in ognuna delle 200 scuole attraverso la mobilitazione di almeno 1500 volontari.
Fino a pochi giorni prima sembra un obiettivo impossibile, ma tutti dicono “i greci sono last minute people”, ed infatti il giorno prima tutto è magicamente pronto ma nella Grecia di oggi non può mancare un colpo di scena.
Mentre la delegazione internazionale, alla quale ha partecipato il Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua, è riunita per definire le attività del giorno dopo arriva la notizia che il Ministro degli interni ha dichiarato illegale il referendum e vieta l’installazione delle urne nei seggi elettorali.
Al municipio di Salonicco viene convocata una riunione di emergenza tra sindaci, comitati, sindacato, attivisti internazionali e la decisione è unanime, il referendum va vanti, le urne verranno posizionate in strada di fronte all’ingresso dei seggi ufficiali. Neanche il tempo di fare la conferenza stampa che una nota della prefettura raggiunge i municipi: le liste elettorali sono proprietà dello stato, chiunque non autorizzato le maneggia è passibile di arresto da 3 mesi a 4 anni. Una mossa che ha un duplice obiettivo, da un lato spaventare i volontari dall’altro delegittimare la procedura di votazione.
Nuova riunione tra i sindaci, questa volta più lunga, che di nuovo si rifiutano fare passi indietro. Il referendum si farà, i municipi si impegnano a ristampare le liste elettorali trasformandole in semplici liste di residenti. Un lavoro che ad alcuni funzionari è costato una notte insonne.
Alle sette si corre al municipio, punto di raccolta di tutte le urne, la coda per consegnare i sacchi stracolmi dura un paio d’ore. Intanto si inizia lo spoglio che andrà avanti fino alle 4.30 [Guarda video spoglio].
Risultato: 218 mila voti, di cui 213 mila contro la privatizzazione dell’acqua.
Un risultato eccezionale, considerando che l’affluenza alle elezioni ufficiali è stata di 428 mila e quindi più del 50% degli elettori si è espresso attraverso un referendum interamente autorganizzato.
All’alba del giorno dopo i commenti sono molti e di diverso tenore. Qualcuno dice che è stata la più grande mobilitazioni di volontari che il paese abbia mai visto dopo le olimpiadi. C’è molta gioia ma anche la consapevolezza che il governo è intenzionato ad andare avanti con ogni mezzo. Forte è anche la preoccupazione per il proseguimento dell’animato dibattito tra i diversi comitati su quale modello di gestione pubblico adottare. Da un lato la corrente statalista, interpretata principalmente da Syriza che ha avuto un ruolo molto attivo nella campagna referendaria che non ha mancato di suscitare critiche da parte di alcuni attivisti soprattutto per la presenza nell’organizzazione del referendum di numerosi candidati alle elezione amministrative ed europee. Dall’altro i municipi che, a prescindere dal colore politico, vorrebbero avere voce in capitolo sulla gestione de servizio pubblico per eccellenza e che per questa ragione hanno formato il consorzio che ha sostenuto attivamente l’organizzazione del referendum. Dall’altro ancora la proposta di gestione cooperativistica dei cittadini [Guarda intervista a Kostas] come forma concreta di democrazia diretta. C’è infine chi sostiene che dopo aver chiaramente espresso un chiaro no alla privatizzazione, la parola dovrebbe di nuovo tornare ai cittadini per indicare il modello di gestione che preferiscono [Guarda intervista a Yorgos].
Anche Suez non ha mancato di reagire immediatamente. Il compito di manipolare la realtà a fini propagandistici è stato affidato alla Vice presidente per l’Europa Occidentale Diane D’arras che, tra le altre cose, sostiene che l’operazione EYATH non è una privatizzazione ma una partnership pubblico-privato (con il privato al 75%) che in Europa non esiste un trend di ripublicizzazione (in Francia oltre a Parigi sono decine le città che stanno ripublicizzando, l’ultima di qualche giorno fa è Montpellier), e che la privatizzazione non ha portato un incremento delle tariffe (a Parigi il ritorno al pubblico ha portato ai consumatori un risparmio dell’8%)
Il dibattito è caldo e proseguirà alla luce di un successo indiscutibile ottenuto attraverso un incredibile sforzo comune. Quel che è certo è che anche nella Grecia dell’austerità il movimento per l’acqua ha scritto un’altra pagina storica.
[VAI ALLA GALLERIA FOTOGRAFICA]
di Caterina Amicucci (articolo pubblicato su dalbasso.net)
*****
DOMENICA 18 MAGGIO GRANDE VITTORIA PER L'ACQUA BENE COMUNE
SALONICCO: IL REFERENDUM POPOLARE VA A BUON FINE
218.002 votanti in totale
213.508 (98,04%) No alla privatizzazione dell'acqua!
Sabato 17 maggio, proprio in concomitanza con la manifestazione nazionale a Roma, il referendum greco contro la privatizzazione dell'acqua, autorganizzato dai comitati di cittadini e dagli 11 municipi che compongono il territorio metropolitano di Salonicco, era stato dichiarato illegale dal Governo.
Sindaci e cittadini avevano comunque annunciato in una conferenza stampa congiunta la volontà di andare avanti disponendo le urne nelle strade di fronte ai seggi ufficiali per domenica 18 maggio, malgrado il prefetto avesse emanato un'ordinanza diretta alla polizia minacciando l'arresto fino a 4 anni di reclusione.
La delegazione internazionale, alle quale partecipa anche il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, composta da 30 persone provenienti da 7 paesi europei, ha monitorando lo sviluppo della situazione per tutto il fine settimana.Oggi finalmente comunichiamo una grande vittoria: Si all'acqua pubblica, contro le privatizzazioni.
19 Maggio 2014.
Per contatti:
Caterina Amicucci Cel. 349 8520789
Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua: Tel. 06 6832638; Tel. 06 68217934; Cell. 329 5315090
Il video di Acqua Bene Comune sull'iniziativa popolare a Salonicco
Il Forum dei Movimenti per l'Acqua denuncia la gravità della situazione e insieme alla delegazione internazionale monitora lo svolgimento della mobilitazione
A meno di 24 ore dal referendum contro la privatizzazione dell'acqua, autorganizzato dai comitati di cittadini e gli 11 municipi che compongono il territorio metropolitano di Salonicco, il governo dichiara illegale l'iniziativa e proibisce l'installazione delle urne nei seggi elettorali. Il referendum autogestito si sarebbe dovuto infatti svolgere in concomitanza alle elezioni amministrative previste per domani.
E' attualmente in corso una riunione di emergenza dei sindaci per capire come andare avanti. La delegazione internazionale, alle quale partecipa anche il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, e' composta da 30 persone provenienti da 7 paesi europei e sta monitorando lo sviluppo della situazione.
18 Maggio 2014.
Per contatti: Caterina Amicucci - 3498520789
*****
Domenica 18 Maggio si svolgerà a Salonicco un referendum popolare sulla gestione dell'acqua
La dinamica che conosciamo bene anche noi in Italia è la solita: privatizzare per risanare il debito, per far ripartire l'economia, per avere vantaggi enormi dalla gestione privata. Ma l'unica reale necessità è quella di regalare alle grandi multinanzionali private ulteriori profitti, speculare sulle necessità primarie, trasformare un diritto in un bisogno a pagamento.
Purtroppo in Grecia questa stessa dinamica assume un volto ancora più brutale, quello della Torika che, negli ultimi due anni, ha imposto un saccheggio alle ricchezze della popolazione in nome del pareggio del debito in una situazione di crisi generalizzata. Ma questa situazione l'hanno prodotta le relazioni tra sistema finanziario, grandi imprese private e parte dei partiti politici che, con la privatizzazione, godranno dei processi di privatizzazione. L'ha prodotta il capitalismo neoliberista che oggi si propone come unica scelta possibile.
Si vuole spegnere un incendio con la benzina.
Per questo gli attivisti greci hanno indetto un referendum, che sarà autogestito anche se appoggiato dalle municipalità greche, e avrà una valenza politica chiara: dare la parola ai cittadini e alle cittadine per poter decidere sulla loro vita e sugli interessi collettivi.
Il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua, ha inviato una delegazione a Salonicco, sostenendo le attività e le iniziative di questi ultimi giorni, e sarà presente nella delegazione internazionale che aiuterà lo svolgimento del referendum stesso.
Siamo solidali con il movimento greco per l'acqua pubblica.
Ma, di più, sappiamo che la loro lotta è la nostra.
Soste to nerò – Salva l'acqua!
Roma, 15 Maggio 2014.
Una delegazione del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua sarà in Grecia questa settimana per sostenere e dare eco all'iniziativa.
Acqua Bene Comune - Το νερό είναι δημόσιο αγαθό
Questa battaglia è la stessa che si combatte in altre parti del continente e che anche noi, in Italia, stiamo portando avanti. Proprio con un referendum, nel 2011, abbiamo impedito la privatizzazione ma ancora oggi ci ritroviamo ad affrontare un nuovo attacco.
La battaglia di Salonicco, e in generale la situazione che vive la Grecia ormai da diversi anni, è la dimostrazione più brutale delle politiche liberiste imposte dalla Commissione Europea e dalla Troika. Per questo le esperienze greche assumono non solo il valore di resistere, ma hanno la possibilità di rappresentare un esempio per affermare un'alternativa all'attuale modello sociale.
Riteniamo necessario non solo utilizzare l'arma della solidarietà, ma sostenere e trovare percorsi comuni che possano rafforzare le singole esperienze. Del resto la nascita del Movimento Europeo per l'Acqua risponde proprio a questa necessità.
Saremo nei prossimi giorni in delegazione a Salonicco per dimostrare la nostra vicinanza, per partecipare direttamente alle iniziative, per raccontare quella battaglia.
Perchè si scrive acqua, si legge democrazia.
Roma, 08 maggio 2014.
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Guarda il video di Capossela a sostegno del referendum
Guarda il video-intervista al rappresentante del Comitato Salva l'Acqua di Salonicco