Consigli per la lettura
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- Pubblicato: Giovedì, 28 Marzo 2013 15:01
Di seguito un elenco di libri, dai più recenti a quelli più "storici", che hanno accompagnato e continuano ad accompagnare il pensiero e la battaglia per l'acqua pubblica.
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Buchi nell’acqua
Gianni Porta; Mimesis, 2018
Fino a che punto il pensiero neoliberale ha invaso gli “accampamenti” della sinistra? Il presente lavoro prova a rispondere indagando il passaggio al postfordismo nel nuovo mondo globale tra economia e cultura, esaminando gli effetti dell’onda lunga del ’68 in relazione anche alle questioni dello Stato e della transizione verso un’alternativa di società, senza rinunciare a una riflessione sul Novecento e sulle mutazioni del concetto di partito in epoca neoliberale. Come queste tracce neoliberali affiorino nello studio di un caso particolare – quello del movimento per l’“acqua bene comune” che ha dato vita in Italia a una stagione referendaria segnata da un successo elettorale nella primavera del 2011 – è il cuore della ricerca. Un percorso attraverso le origini, le evoluzioni, i pregi e i difetti, ma anche le voci di testimoni privilegiati ai vari livelli del movimento ABC, con una rassegna sul tema dei beni comuni o del “comune”.
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Water Grabbing, i conflitti nascosti per l'acqua nel XXI secolo
Bompam Emanuele e Marirosa Iannelli; EMI, 2018
Non c’è solo il land grabbing, l’accaparramento della terra che fagocita, in particolare, il continente africano. Nella smania neoliberista di possedere le risorse naturali anche l’acqua è diventata oggetto di scontri commerciali, tensioni sociali e guerre internazionali. Tanto più che l’«oro blu» sta diventando un bene molto prezioso: entro il 2030 una persona su due al mondo vivrà in zone ad elevato stress idrico. Già oggi multinazionali che imbottigliano l’«acqua del sindaco» rivendendola a peso d’oro mettono le mani su sorgenti, laghi e fiumi. Perché acqua ne serve molta, anzi moltissima. Per tutto. Per produrre la Coca-Cola che viene quotidianamente venduta servono ogni giorno 75 miliardi di litri d’acqua. In queste pagine si viaggia dal Michigan del fracking al Bangladesh dalle falde super inquinate, si percorre il Mekong «assediato» dal sale marino e si toccano con mano – in Swaziland, Brasile e altrove – gli effetti delle monocolture sulla possibilità, per i poveri, di avere acqua per mangiare, bere e lavarsi. In pratica, per vivere. Un viaggio intorno al globo molto documentato, appassionato e appassionante, per conoscere un problema che riguarda milioni di persone, soprattutto gli ultimi. La geopolitica e l’economia iniziano a fare i conti con l’acqua, anzi con la sua mancanza. Qui si comprendono il dove, il come e il perché di una questione che ci tocca tutti e tutte.
Non solo quando abbiamo sete.
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Ecologia dell'Antropocene. La crisi planetaria provocata da un animale culturale
Silvana Galassi, Carlo Modonesi; Aracne, 2017
Il libro si apre con una riflessione sulle conseguenze ambientali e sociali delle rivoluzioni tecnologiche basate sull’impiego delle riserve fossili che hanno determinato un repentino cambiamento dei sistemi produttivi e nuove forme di colonialismo. Le radici del fallimento dell’attuale modello di sviluppo vengono individuate nella cieca fiducia nella tecnologia come soluzione a ogni esigenza umana e nella sottovalutazione della complessità degli ecosistemi naturali. L’Antropocene vede l’uomo come principale responsabile della distruzione della biodiversità, da cui dipende la sua stessa sopravvivenza. Al contempo, assiste anche alla nascita di ideologie e movimenti ispirati a un nuovo concetto di sviluppo non più basato esclusivamente sulla produzione e il consumo di beni materiali.
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L' acqua e il suo diritto
Mattei Ugo e Quarta Alessandra; Ediesse, 2014.
Il testo esplora il tema dell'acqua e del suo diritto, inteso come disciplina giuridica del bene e del servizio idrico integrato, passando in rassegna gli eventi che ne hanno influenzato la definizione, da un punto di vista sia normativo sia culturale. La ricostruzione pone al centro di questi processi la campagna referendaria sull'"Acqua bene comune", che si è svolta nel 2011, e il relativo esito della consultazione popolare, il quale ha aperto una discussione sulla definizione normativa del servizio idrico integrato e sui modelli di gestione ad esso applicabili, oltre a diffondere una nuova sensibilità per i beni comuni. Ampio spazio è riservato all'esperienza parigina e a quella napoletana di ritorno alla gestione pubblica, che dimostrano come sia possibile, per un bene cruciale come l'acqua, immaginare un ruolo forte delle istituzioni locali, valorizzando altresì gli elementi della partecipazione e della conservazione delle risorse anche per le generazioni future.
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CatasTroika. Le privatizzazioni che hanno ucciso la società
Bersani Marco; Edizioni Alegre, 2013
Nel pieno della crisi, il verbo dominante in tutta Europa resta ancora uno solo: privatizzare tutto e consegnare i beni comuni ai capitali finanziari: dall'acqua alle infrastrutture, dall'istruzione alla sanità, dalla previdenza al welfare state. Marco Bersani fa il bilancio di ciò che le politiche liberiste e le privatizzazioni hanno prodotto negli ultimi quarant'anni, dall'America Latina alla Gran Bretagna, dalla Russia del post socialismo reale all'Europa occidentale, con un documento esclusivo: il rapporto con cui la Deutsche Bank ha dato il via libera ad un poderoso processo di privatizzazioni nell'Unione Europea che, per l'Italia, prevede per il prossimo futuro la svendita di 400 miliardi di euro di patrimonio pubblico. Un libro che arriva nel pieno della crisi e propone percorsi di possibile alternativa, proprio quando l'Italia vive il momento più acuto della crisi verticale della democrazia rappresentativa.
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Il diritto di avere diritti
Rodotà Stefano; Laterza, 2013.
Di fronte ai grandi soggetti economici che sempre più governano il mondo, l'appello ai diritti individuali e collettivi è la via da seguire per impedire che tutto sia soggetto alla legge "naturale" del mercato. Nel 2000 l'Unione Europea si è data una Carta dei diritti fondamentali, la prima del nuovo millennio. Ma non bisogna fermarsi soltanto alle dichiarazioni formali. I fatti ci dicono altro: le donne e gli uomini dei paesi dell'Africa mediterranea e del Vicino Oriente si mobilitano attraverso le reti sociali, occupano le piazze, si rivoltano in nome di libertà e diritti, scardinano regimi politici oppressivi; lo studente iraniano e il monaco birmano, con il loro telefono cellulare, lanciano nell'universo di internet le immagini della repressione di libere manifestazioni, anche rischiando feroci punizioni; i dissidenti cinesi chiedono l'anonimato in rete come garanzia della libertà politica; le donne africane sfidano le frustate in nome del diritto di decidere liberamente come vestirsi; i lavoratori asiatici rifiutano la logica patriarcale e gerarchica dell'organizzazione dell'impresa e scioperano; gli abitanti del pianeta Facebook si rivoltano quando si pretende di espropriarli del diritto di gestire i loro dati personali. L'elenco potrebbe continuare a lungo perché la "rivoluzione dell'eguaglianza", mai davvero compiuta, è oggi accompagnata dalla "rivoluzione della dignità" e sta dando vita a una nuova antropologia, che mette al centro l'autodeterminazione delle persone...
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La democrazia dei beni comuni
Lucarelli Alberto; Laterza, 2013.
Il volume analizza la dimensione dell'effettività del diritto pubblico, intesa non soltanto come complesso di principi e regole, ma anche quale contenitore ed espressione di eventi, decisioni e fenomeni socio-economici capaci di incidere direttamente sui diritti dei cittadini. Il conflitto sociale, la lotta per i diritti, l'eguaglianza sostanziale rappresentano le categorie giuridiche che maggiormente hanno contribuito all'insorgere delle tre dimensioni del diritto pubblico, trasformando la pubblica amministrazione da mera esecutrice della volontà legislativa a soggetto attivo nei processi sociali di trasformazione e di erogazione di servizi. Si è così sviluppato un diritto pubblico capace di confrontarsi e fronteggiare decisioni provenienti anche da organismi privi di investitura popolare. Alberto Lucarelli discute i contributi teorici più significativi che si sono avuti nel XIX e XX secolo e "attraverso l'analisi delle idee e dell'evoluzione dei processi normativi - si pensi alla straordinaria stagione delle Costituzioni europee successive alla prima guerra mondiale - evidenzia le varie dimensioni del diritto pubblico. Inoltre delinea quali possano essere gli strumenti e le categorie giuridiche per uscire dalla crisi della dimensione sociale del diritto, e dalla sua impotenza, per raggiungere gli obiettivi della democrazia sostanziale".
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Si scrive acqua…
Attori, pratiche e discorsi nel movimento italiano per l’acqua bene comune
a cura di Chiara Carrozza e Emanuele Fantini - Accademia University Press. 2013. Scarica
Nel contesto politico italiano, caratterizzato dalla personalizzazione della politica, dalle logiche di breve periodo, dalla sfiducia nelle istituzioni, da sentimenti di antipolitica, la mobilitazione per l’acqua bene comune (di cui la vittoria referendaria di giugno 2011 rappresenta il momento più eclatante) presenta chiari elementi di originalità. Senza inseguire leadership carismatiche, ignorato dall’establishment politico e mediatico, questo movimento ha saputo coinvolgere e tenere insieme una coalizione vasta e plurale, riferendosi a principi mo rali e diritti fondamentali, adottando un’ottica non solo locale ma anche globale, e portando avanti una battaglia paradigmatica per la democrazia e il bene comune.
Il presente volume nasce dalla volontà di riflettere sugli elementi e le pratiche che hanno reso possibile questa esperienza e sul suo significato politico più ampio.
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Il diritto all'acqua. L'appartenenza collettiva della risorsa idrica
Carlo Iannello; La Scuola di Pitagora, Napoli 2012.
L’interrogativo cui il saggio cerca di rispondere è se l’accesso all’acqua sia un vero e proprio «diritto» dei cittadini, configurabile come un diritto di libertà, come un diritto sociale oppure se sia un «nuovo» diritto. Lo studio dei beni pubblici («tutte» le acque sono pubbliche, secondo la legge), anche attraverso l’aiuto dei classici - dei «vecchi maestri» del diritto pubblico - svela il senso più antico e autentico del legame tra comunità e territorio: legame così profondo che fonda, allo stesso tempo, la comunità e le cose comuni. Tutto ciò che serve alla comunità per garantire la sopravvivenza propria e dei singoli diventa oggetto di un «diritto collettivo» di proprietà. Questi beni ad appartenenza collettiva sono così considerati «cose pubbliche», per consentire alla comunità di sottrarli all’arbitrarietà delle volontà individuali e per garantirne l’accesso universale. Il senso della pubblicità delle acque è quindi proprio quello dell’appartenenza collettiva della risorsa. Il «diritto all’acqua» si configura, dunque, come un diritto «antico», di cui la civiltà moderna ha bisogno per evitare di annullarsi risucchiata nel vortice planetario della «tecno-economia».
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Come abbiamo vinto il referendum. Dalla battaglia per l'acqua pubblica alla democrazia dei beni comuni
Bersani Marco; Edizioni Alegre, 2011.
I referendum del 12 e 13 giugno 2011, su acqua, nucleare e legittimo impedimento, hanno modificato la politica italiana più di quanto si veda. Dopo quindici anni una consultazione referendaria ha avuto la maggioranza dei votanti e ha dato espressione a una voglia di cambiamento che anima, a volte sottotraccia, la società italiana. Tra i protagonisti di questa esperienza, Marco Bersani, fondatore di Attac Italia e tra i principali animatori del Forum italiano dei movimenti per l'acqua, racconta la storia del movimento, da Cochabamba alla iniziativa dei primi comitati locali fino alla raccolta delle firme, fatta tra il silenzio dei partiti e delle istituzioni. Per poi arrivare alla vittoria finale, ottenuta nonostante l'assenza di informazione. Una vittoria insperata che però deve ancora conquistare la ripubblicizzazione dell'acqua. Bersani racconta così le tappe di una "lunga marcia" e ci offre un'analisi originale di quanto si muove nel profondo della società civile. Un affresco di quel laboratorio di democrazia che ha imposto "la ragionevole follia dei beni comuni" e che traccia un manifesto per un'altra politica.
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Salvare l'acqua. Contro la privatizzazione dell'acqua in Italia
Claudio Jampaglia e Emilio Molinari;Serie Bianca Feltrinelli, 2010.
Il libro scritto a due mani affronta il senso politico e culturale della battaglia per l'acqua nel nostro paese e vuole essere un contributo al movimento referendario che si è messo in moto e che ha raccolto 1,4 milioni di firme.
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H2Oro.Perché l'acqua deve restare pubblica (libro + dvd video)
Ercole Ongaro e Fabrizio De Giovanni. Prefazione di Dario Fo; Una produzione di Itineraria Teatro. EMI Edizioni. 2011.
Contiene il testo e il filmato completo dello spettacolo, premiato con Targa d'argento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Uno spettacolo di teatro-documento, nato da un progetto di Fabrizio De Giovanni e Maria Chiara Di Marco, per sostenere il diritto all'acqua per tutti, per riflettere sui paradossi e gli sprechi del "Bel Paese", per passare dalla presa di coscienza a nuovi comportamenti.
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Il potere e l’acqua
Danilo Dolci; Melampo Editore, 2010.
Mentre l’acqua diventa tema cruciale per il governo del mondo, bene simbolico che evoca in forma radicale l’eterna lotta tra interesse pubblico e interessi privati, vengono alla luce questi scritti di Danilo Dolci su acqua e potere.
Scritti inquieti, profetici, che tradiscono tutta la concreta esperienza vissuta dal “sociologo della disobbedienza” nella Sicilia del secondo dopoguerra, la sua profonda consapevolezza di quanto l’acqua, risorsa vitale, possa diventare oggetto e strumento di strategie di potere, origine di disuguaglianze intollerabili e di manipolazioni violente dell’ordine sociale.
Quelli qui raccolti in volume sono scritti organici ma anche appunti eterogenei, che consentono di ripercorrere le preoccupazioni e le riflessioni dell’ultimo Dolci, aiutandoci a comprenderne meglio la personalità intellettuale e civile.
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L’acqua è una merce. Perché è giusto e possibile arginare la privatizzazione
Luca Martinelli; Altreconomia Edizioni, 2010.
L’acqua è ormai una merce. E con la benedizione di politici e media si appresta a diventare -da bene comune e diritto di tutti- un affare per pochi. Una torbida verità la cui fonte è la recente riforma dei servizi pubblici locali. Questo libro ricostruisce la storia della privatizzazione dell’acqua in Italia dal 1994 a oggi, dimostrando come e perché la gestione pubblica degli acquedotti può essere la più efficiente. Per tenere, come scrive Erri De Luca nel prezioso testo inedito che apre il libro, “il conto delle gocce”.
“L’acqua è un bene comune. Privatizzarne la gestione vuol dire mercificare un diritto. Ma un diritto non si vende, semmai si tutela. Se il mercato vuol farci pagare l’acqua, come fosse un prodotto qualsiasi, noi rispondiamo: l’acqua è già nostra, l’acqua è di tutti noi”.
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Geopolitica dell’acqua
Margherita Ciervo; Carocci Editore, 2009.
L’acqua è alla base della vita del pianeta. E’, dunque, un bene comune o economico?
L’acqua è la risorsa più abbondante sul nostro pianeta, eppure è sempre più scarsa. Perché?
Qual è la relazione fra scarsità e sistema produttivo e stili di vita?
Esiste una connessione fra la mancanza di accesso all’acqua potabile di circa un quarto della popolazione mondiale e il controllo delle fonti e dei servizi idrici da parte delle multinazionali? Quali sono le ragioni e gli effetti della privatizzazione? Quali le responsabilità dei governi?
E’ un caso che i conflitti idrici aumentino in maniera esponenziale e che il nuovo millennio si sia aperto con “la guerra dell’acqua” di Cochabamba?
Questo libro – frutto di un percorso scientifico e di impegno sociale di diversi anni – si propone di fornire spunti di riflessione a queste ed altre domande e, nell’ultimo capitolo, esplora i luoghi della resistenza alla mercificazione dell’acqua e i percorsi di ripubblicizzazione dei servizi idrici e anche dell’immaginario collettivo.
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Piccola guida al consumo critico dell’acqua
Luca Martinelli; Alterconomia, 2009.
Dal rubinetto alle minerali, vademecum per l’uso responsabile di un bene comune.
Dal rubinetto del 96 per cento degli italiani esce acqua potabile. Eppure siamo i maggiori consumatori al mondo di “minerale” in bottiglia. Questa guida spiega perché l’acqua degli acquedotti è buona, sicura e comoda, ma è surclassata a colpi di spot dall’acqua in bottiglia, cara per le nostre tasche e poco sostenibile per l’ambiente. Scheda per scheda, l’analisi delle aziende imbottigliatrici che si spartiscono un mercato da oltre 3 miliardi di euro. Mentre nelle casse dello Stato arrivano solo le briciole.
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L’acqua non ha prezzo - Il caso Palermo
Salvo La Spisa e Ernesto Salafia (Comitato Liberacqua); 2008.
Il libro ripercorre le tappe della privatizzazione del Servizio Idrico Integrato di Palermo ed indica la via per la ripubblicizzazione dell’acqua in Italia ripartendo dalla legge d’iniziativa popolare.
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Ancora con l’acqua alla gola
La privatizzazione dei servizi idrici
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, Attac Italia; Quaderni del Granello di sabbia n. 06, 2007.
Attac Italia, in accordo con il Coordinamento Nazionale della Campagna per la ripubblicizzazione dell’acqua e con il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, ha deciso di editare questa nuova edizione del Quaderno del Granello di Sabbia, per creare uno strumento agile ma dettagliato e incisivo, che consenta a tutte/i, di aderire, consapevolmente informati, alla Campagna di raccolta firme, a sostegno della legge d’iniziativa popolare “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico”, svoltasi nei primi sei mesi del 2007, al cui termine ha visto più di 400.000 persone sottoscrivere la legge.
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Acqua in movimento. Ripubblicizzare un bene comune
Marco Bersani; Edizioni Alegre, 2007.
Questo libro tematizza la complessità legata al problema dell’acqua, sia a livello locale che globale. L’autore affronta la crisi idrica planetaria e le politiche di privatizzazione portate avanti dalle corporations del settore e sostenute dalle grandi istituzioni internazionali (Fmi, Banca Mondiale, Wto), la storia della privatizzazione in Italia, le lotte e le mobilitazioni sociali che attraversano i continenti del sud del mondo. Per arrivare poi ad analizzare i percorsi di lotta nelle realtà territoriali del nostro paese, arrivando fino alla costituzione del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e alla campagna nazionale per una legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua.
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Acqua. Argomenti per una battaglia
Emilio Molinari; Edizioni Punto Rosso, 2007.
Questo libro di base vuole offrire gli argomenti per una conoscenza del “problema acqua oggi”. Inquinamento e usi irresponsabili stanno pesantemente intaccando l’acqua potabile, bene indispensabile ma esauribile e di cui già un miliardo e duecento milioni di persone sono prive sul pianeta. Non è più tempo di indifferenza, bisogna proteggere questo bene comune e renderlo accessibile a tutti.
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Il mercante d’acqua
Francesco Gesualdi; Feltrinelli Editore, 2007.
Questo libro è contro la siccità. Contro la sete della terra. Contro i Mercanti d’acqua.
Una storia, un racconto che con semplicità ricostruisce la parabola del “progresso” per lasciare intravedere una possibilità diversa di produrre e lavorare per il bene comune.
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Acqua con giustizia e sobrietà
Francesco Gesualdi; Casa Editrice EMI, 2007.
Il testo fa parte della Collana "Acqua", ossia una serie di agili volumetti dedicati alla risorsa più preziosa del pianeta. In "Acqua con giustizia e sobrietà", l’autore affronta in otto capitoli il problema dello spreco, dell’inquinamento, dell’ingiusto monopolio di un bene che è un bene comune dell’umanità e indica i comportamenti per un utilizzo dell’acqua "giusto e sobrio".
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Acqua e antropologia
Sabrina Tonutti; Casa Editrice EMI, 2007.
Il testo fa parte della Collana "Acqua", ossia una serie di agili volumetti dedicati alla risorsa più preziosa del pianeta. In "Acqua e antropologia" l’autrice esplora la portata simbolica che l’acqua riveste in tutte le culture, tra mitologie e riti sacri e profani.
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Acqua S.p.A. Dall’oro nero all’oro blu
Giuseppe Altamore; Oscar Mondatori, 2006.
L’acqua è il petrolio del nuovo millennio: sarà per accaparrarsi questa risorsa sempre più preziosa che si scateneranno i conflitti nel prossimo futuro; sarà quella semplice molecola di ossigeno e idrogeno a determinare l’andamento delle borse, a condizionare l’attività industriale e finanziaria di un mondo che produce e consuma a ritmi sempre più frenetici.E tanto più la domanda d’acqua cresce, tanto più in fretta corre quel processo inarrestabili che in tutto il mondo va sostituendo l’equazione (almeno teorica) “acqua = diritto” con la più redditizia “acqua = bene di consumo”.
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Acqua
Davide Pelanda; Casa Editrice EMI, 2006.
Un breve testo che aiuta a mettere in relazione i valori simbolico-religiosi di questo elemento indispensabile alla vita, e gli attuali problemi del calo delle riserve d’acqua e delle guerre per l’“oro blu”.
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Qualcuno vuol darcela a bere. Acqua minerale, uno scandalo sommerso
Giuseppe Altamore; Fratelli Frilli Editori, 2005.
Questo libro spiega quali interessi hanno spinto l’industria dell’acqua minerale ad usare ogni mezzo per condizionare le scelte del Parlamento, fino a bloccare almeno due tentativi di riforma della normativa che regola il settore. Che cosa hanno da nascondere i produttori di acqua minerale? Che cosa hanno rischiato i consumatori che tuttora non possono sapere che cosa si nasconde nella bottiglia?
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All’ombra di Mefite
Elena Pisano; Casa Editrice MC, 2005.
L’inquieta figura di Mefite - antica divinità italica che “sta nel mezzo”, a separare l’acqua fonte di vita dall’acqua messaggera di morte - rivendica una mitica attualità universale.
Il Sud del mondo, dove siccità, inquinamento e malattie fanno parte della realtà, ricorda agli abitanti del Nord che la disponibilità di acqua buona e potabile è un privilegio a termine e che la penuria e l’abuso di un insostituibile bene comune sono inestricabilmente legati.
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Ripubblicizzare l’acqua – Leggi e pratiche di democrazia da Nord a Sud del mondo
AA.VV.; Casa Editrice MC, 2005.
Acqua riconsegnata ai cittadini e al territorio, quantità minima gratuita garantita per legge, ritorno alla tariffa: tutto questo è ancora possibile con gli strumenti della democrazia.
Il libro vuole fornire uno strumento culturale e operativo non solo agli amministratori locali e ai movimenti alternativi, ma anche a tutti i cittadini.
Quali sono gli effetti delle scelte politiche a favore del “privato” o del “pubblico? Come possono orientarsi sindaci e amministratori locali di fronte ad una legislazione tanto frammentata? Come possono i cittadini riprendere in mano il controllo di un servizio pubblico così essenziale?
La questione dell’acqua viene qui affrontata passando dai sistemi sovranazionali di controllo della risorsa ai provvedimenti e alle scelte locali: ciò consente l’utilizzazione del manuale anche al di fuori della realtà italiana per coinvolgere amministratori e cittadini di tutti i paesi, e dell’Unione Europea in particolare.
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I predoni dell’acqua
Acquedotti, rubinetti, bottiglie: chi guadagna e chi perde
Giuseppe Altamore; Edizioni San Paolo, 2004.
Un lungo elenco di predoni sta saccheggiando le nostre risorse idriche: l’acqua ci costerà sempre di più. Le aziende che imbottigliano la minerale, che fanno già grandi affari, si apprestano a farne di ottimi. L’acqua sta diventando un bene sottoposto alle leggi di mercato come qualsiasi altro prodotto.
In questo libro scoprirete: chi minaccia le vostre risorse idriche; quanto potete fidarvi dell’acqua del rubinetto; quante storie raccontano le multinazionali dell’acqua minerale.
Ecco il manuale per conoscere davvero l’acqua che bevete.
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Le guerre dell’acqua
Vandana Shiva; Feltrinelli Editore, 2003.
L’acqua è insufficiente in Israele, India, Cina, Bolivia, Canada, Messico, Ghana e Stati Uniti. Le guerre dell’acqua non sono più un prevedibile evento del futuro. Sono già in atto : veri e propri conflitti che si stanno verificando in ogni società. Che si tratti del Punjab o della Palestina, spesso la violenza politica nasce dalla competizione per appropriarsi delle scarse e vitali risorse idriche.
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Storia dell’acqua. Mondi materiali e universi simbolici
A cura di Vito Teti; Donzelli Editore, 2003.
Una storia dell’acqua, nei suoi aspetti biologici, materiali, sociali, religiosi e simbolici è destinata necessariamente a percorrere, traversandole, non solo le più svariate culture : l’acqua è essa stessa elemento trasversale, fluido, mutevole, multiforme, liquido, solido e gassoso che si riversa diversamente sulla terra, nella natura e nella storia.
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L’acqua come cittadinanza attiva. Democrazia e educazione fra i Nord e i Sud del mondo
R. Albarea, M. Moretuzzo, R. Petrella, P. Tomasin, A Topolini, F. Virgilio, D. Zoletto; EMI, 2003.
L’acqua è vita. L’acqua è il bene comune dell’umanità. Il diritto all’acqua è un diritto umano che i governi dovrebbero garantire attraverso scelte politico-sociali e non economicistiche. L’acqua è una risorsa insostituibile e come tale va trattata , regolata e amministrata praticamente, giuridicamente e costituzionalmente. Questo libro nasce dall’esperienza di un corso di formazione per insegnanti, educatori e operatori del mondo scolastico e non, dedicato al tema dell’educazione all’acqua come educazione alla cittadinanza attiva.
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Acqua e comunità. Crisi Idrica e responsabilità sociale
Colin Ward; Eleuthera Editrice, 2003.
L’acqua, risorsa primaria per l’esistenza umana, è un bene comune che appartiene a tutti. Tuttavia l’acqua va sempre più diventando una merce. Una merce controllata non dalle comunità locali ma dai poteri forti, economici e politici. Colin Ward analizza l’ineguale distribuzione dell’acqua su scala mondiale. Questo libro riafferma l’esigenza di un controllo locale e comunitario sull’acqua, presentando un approccio insieme radicale e pratico alle tematiche ambientali.
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L’acqua nei codici. Quali diritti per un bene comune?
Raccolta commentata di leggi, trattati, sentenze.
Marco Manunta; Casa Editrice MC, 2003.
Per la prima volta, dopo un lungo lavoro di selezione, vengono raccolte in modo sistematico, coordinandole fra loro, le norme tratte da leggi internazionali e nazionali in tema di diritto all’acqua, di gestione del servizio idrico, di inquinamento e depurazione, di obblighi alla privatizzazione, di poteri degli enti locali e diritti dei cittadini. Vengono presentati anche ricorsi e provvedimenti amministrativi delle regioni italiane.
Il tutto è reso accessibile anche per un pubblico non specialista grazie alle spiegazioni e commenti degli esperti che hanno curato la selezione.
Un testo fondamentale per chi vuol capire gli interessi internazionali e nazionali che si muovono attorno a questa risorsa ; una fonte indispensabile per gli amministratori che devono decidere le sorti della gestione del servizio idrico ; una raccolta unica in Italia che offre un supporto a tutti i movimenti impegnati sul diritto all’acqua come bene comune.
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Acqua bene comune dell’umanità
Quaderni di Alternatives Sud; Edizioni Punto Rosso, 2002.
Il problema dell’acqua è ormai di centrale importanza per il futuro dell’umanità. La gestione delle risorse idriche si colloca sempre di più in un contesto globale di rapporti sociali ingiusti ed è fonte di conflitti nazionali e internazionali. Il testo affronta il tema dell’acqua dove è più urgente ed evidente, il Sud del mondo. E’ da questa prospettiva che la questione dell’acqua viene affrontata con diversi saggi che riguardano l’India, Paesi del Sahel, il Medioriente, Bangladesh, Lesotho, Kenia, Perù, Bolivia.
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Geopolitica dell’acqua
Yves Lacoste; Casa Editrice MC, 2002.
L’acqua è una delle questioni al centro dell’attualità internazionale. Scarsità idrica, lotte tra stati confinanti o tra regioni diverse di uno stesso stato per la spartizione della portata dei fiumi o contro la costruzione di dighe, contese sulle risorse e le opere idrauliche, assumono oggi dimensioni preoccupanti, tanto che le “guerre dell’acqua”, a cominciare dal Medio Oriente, vengono ormai presentate come il maggior pericolo del terzo millennio.
Un quadro assai discutibile, a parere di Yves Lacoste, secondo il quale non è possibile scindere la geopolitica dell’acqua dall’insieme delle complesse tensioni geopolitiche e sociali esistenti sul territorio. I casi presi in esame nei vari saggi, dal Medio Oriente alla Cina, dall’India alla Spagna al Pakistan, tutti drammaticamente attuali, lo dimostrano in concreto, mettendo in luce al contempo il mercato dell’acqua, ovvero gli enormi interessi economici per il suo controllo.
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Il Manifesto dell’acqua. Il diritto alla vita per tutti
Riccardo Petrella; Edizioni Gruppo Abele, 2001.
Oggi oltre un miliardo e mezzo di persone non hanno accesso all’acqua potabile, nel 2020 saranno più di tre miliardi. E’ un’utopia pensare che tutti nel mondo potranno disporre dell’acqua fra vent’anni? Quali sono le soluzioni percorribili? E’ giusto privatizzare e lasciare al mercato il compito di risolvere il problema? Un’alternativa esiste, ed è quella che viene proposta dal Manifesto dell’acqu. L’acqua non deve diventare il petrolio di domani.
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Fuori i mercanti dall’acqua
Marco Manunta; MC Editrice, 2001.
Cancellata dalla cultura, l’acqua è stata iscritta nel libro del commercio mondiale. Dispensa profitti alle imprese che la captano, la conducono, la depurano e a chi investe in borsa sulle società interessate. Anche l’Italia, passo dopo passo, sta offrendo al business privato la gestione dei servizi idrici e l’utilizzo delle stesse fonti e sorgenti.
Come si è arrivati a sottrarre il bene acqua alla disponibilità collettiva, a escluderlo dal patrimonio pubblico, sovvertendo principi e consuetudini millenari? Il diritto, spiega Marco Manunta, è indispensabile alla operazione: solo mutando la destinazione giuridica dei beni pubblici, le risorse collettive possono diventare appropriabili e commerciabili. E il lavoro dell’autore è una paziente e puntuale analisi e denuncia di questa “mutazione”. Leggi e trattati internazionali, dal WTO al GATS alla Carta dei diritti dell’Unione Europea, fino alle norme nazionali in materia, spogliati dalla retorica e dal tecnicismo giuridico, si disvelano nella loro effettiva portata e nelle conseguenze pratiche sulla vita di tutti noi.
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Storia sociale dell’acqua. Riti e culture
Paolo Sorcinelli; Edizioni Bruno Mondatori, 1998.
L’acqua, elemento primario della vita, entrando in contatto con l’uomo assume mille facce e si impregna di mille significati. Diventa lo specchio delle paure e delle speranze, della ricchezza, della salute e delle malattie, del divertimento e del dolore degli esseri umani. Ricostruendo questo rapporto (attraverso fonti documentarie spesso marginali, opere letterarie, quadri e illustrazioni), Sorcinelli ripercorre la storia del rapporto tra l’uomo e l’acqua: una griglia di lettura originale, tramite la quale attraversare la storia sociale, la storia della nostra cultura e della nostra mentalità.
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L’acqua. Nuovo obiettivo strategico mondiale
Jacques Sironneau; Asterios Editore, 1997.
L’acqua è una risorsa vitale ripartita in modo ineguale sul nostro pianeta. La rapida crescita demografica in alcune zone aride, l’incremento dei consumi, i pericolosi nazionalismi possono accentuare il carattere vitale dell’acqua, soprattutto se questi fattori sono concomitanti. L’acqua diventa un fattore economico determinante e quindi un obiettivo della politica nazionale e internazionale.
H2O e le acque dell’oblio
Ivan Illich; Macro Edizioni, 1988.
Un libro dove si dimostra storicamente come l’acqua, da sostanza inesauribile che alimentava il corpo insieme allo spirito e all’immaginazione, è divenuta una formula inquinata di chimica industriale, dalla cui depurazione dipende la sopravvivenza umana. Si tratta di un’inchiesta sul mutamento delle nostre percezioni dello spazio urbano e delle acque che lo ripuliscono.