Contro la fusione Hera-AcegasAps, per la ripubblicizzazione del servizio idrico
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- Pubblicato: Venerdì, 12 Ottobre 2012 17:35
Il bilancio della discussione nei consigli comunali, verso l’assemblea dei soci
Anche il consiglio comunale di Rimini, dopo quelli di Forlì, Cesenatico e di una decina di comuni del Forlivese, di alcuni comuni Bolognesi (Sasso Marconi, di Porretta Terme e Monghidoro), del Modenese (Sassuolo e Formigine) ha votato contro la fusione HERA ACEGAS. Nei comuni dove la delibera è passata, il PD ha votato nel totale isolamento e perde consiglieri.
E’ successo un fatto inedito e nonostante il formale via libera della maggioranza dei soci pubblici, si apre una nuova fase. I cittadini e le cittadine della nostra regione confermano la forza del risultato referendario, degli oltre 2 milioni che hanno votato SI’ nella nostra regione, ai referendum contro la privatizzazione dell’acqua e contro il suo assoggettamento alle logiche del mercato e della finanza.
Decisiva è stata la mobilitazione dei Comitati per l’acqua pubblica che hanno fornito chiavi di lettura a tutti per capire ciò che si stava producendo con la fusione ed hanno portato i cittadini ed i lavoratori nei consigli comunali con le bandiere dell’acqua. La democrazia espulsa dai processi governati dal management aziendale, è rientrata dalla porta principale facendo pesare le sue prerogative.
Chiediamo a tutti i soci di HERA, in particolare quelli pubblici che parteciperanno all’assemblea dei soci Lunedì 15 ottobre a Bologna di riflettere sull’accaduto, rinviando le decisioni ad altra data, e dando risposte precise a tutte le richieste e le domande emerse dalla discussione dell’ultimo mese.
Ora deve iniziare una vera discussione sul futuro della gestione dei servizi pubblici locali, e per noi è indispensabile incamminarsi sulla strada della ripubblicizzazione del servizio idrico e della gestione del ciclo dei rifiuti.
Va attivato un piano straordinario in tutta la regione per rilanciare gli investimenti nel ciclo idrico per ridurre le perdite idriche, per la tutela della risorsa idrica, per uno straordinario impegno alla riduzione dei rifiuti, ed all’aumento della raccolta differenziata degli stessi.
Per creare lavoro di qualità e tutela ambientale.
A questa finalità il Fondo strategico italiano e la Cassa Depositi e Prestiti devono concorrere, concedendo denaro a bassi tassi di interesse per gli investimenti, non per la governance di HERA ACEGAS, non per traghettare l’azienda verso le FUSIONI e le privatizzazioni. Recuperando quel ruolo di finanza pubblica che è stato cancellato negli ultimi anni.
Va eliminata la remunerazione del capitale dalle tariffe, vanno ridotti fortemente gli appannaggi dei Manager e dei Dirigenti superpagati.
Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia.
12 Ottobre 2012
I Comitati per l’acqua bene comune della regione Emilia Romagna
Anche il consiglio comunale di Rimini, dopo quelli di Forlì, Cesenatico e di una decina di comuni del Forlivese, di alcuni comuni Bolognesi (Sasso Marconi, di Porretta Terme e Monghidoro), del Modenese (Sassuolo e Formigine) ha votato contro la fusione HERA ACEGAS. Nei comuni dove la delibera è passata, il PD ha votato nel totale isolamento e perde consiglieri.
E’ successo un fatto inedito e nonostante il formale via libera della maggioranza dei soci pubblici, si apre una nuova fase. I cittadini e le cittadine della nostra regione confermano la forza del risultato referendario, degli oltre 2 milioni che hanno votato SI’ nella nostra regione, ai referendum contro la privatizzazione dell’acqua e contro il suo assoggettamento alle logiche del mercato e della finanza.
Decisiva è stata la mobilitazione dei Comitati per l’acqua pubblica che hanno fornito chiavi di lettura a tutti per capire ciò che si stava producendo con la fusione ed hanno portato i cittadini ed i lavoratori nei consigli comunali con le bandiere dell’acqua. La democrazia espulsa dai processi governati dal management aziendale, è rientrata dalla porta principale facendo pesare le sue prerogative.
Chiediamo a tutti i soci di HERA, in particolare quelli pubblici che parteciperanno all’assemblea dei soci Lunedì 15 ottobre a Bologna di riflettere sull’accaduto, rinviando le decisioni ad altra data, e dando risposte precise a tutte le richieste e le domande emerse dalla discussione dell’ultimo mese.
Ora deve iniziare una vera discussione sul futuro della gestione dei servizi pubblici locali, e per noi è indispensabile incamminarsi sulla strada della ripubblicizzazione del servizio idrico e della gestione del ciclo dei rifiuti.
Va attivato un piano straordinario in tutta la regione per rilanciare gli investimenti nel ciclo idrico per ridurre le perdite idriche, per la tutela della risorsa idrica, per uno straordinario impegno alla riduzione dei rifiuti, ed all’aumento della raccolta differenziata degli stessi.
Per creare lavoro di qualità e tutela ambientale.
A questa finalità il Fondo strategico italiano e la Cassa Depositi e Prestiti devono concorrere, concedendo denaro a bassi tassi di interesse per gli investimenti, non per la governance di HERA ACEGAS, non per traghettare l’azienda verso le FUSIONI e le privatizzazioni. Recuperando quel ruolo di finanza pubblica che è stato cancellato negli ultimi anni.
Va eliminata la remunerazione del capitale dalle tariffe, vanno ridotti fortemente gli appannaggi dei Manager e dei Dirigenti superpagati.
Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia.
12 Ottobre 2012
I Comitati per l’acqua bene comune della regione Emilia Romagna