Reggio Emilia verso la ripubblicizzazione dell'acqua!
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- Pubblicato: Lunedì, 17 Dicembre 2012 09:19
Comunicato stampa 21-12-2012
L'assemblea dei sindaci riunitasi oggi in Provincia ha approvato l'atto di indirizzo per definire il percorso di ripubblicizzazione dell'acqua. Il consiglio locale di ATERSIR (l'ex. ATO, l'assemblea provinciale che deliberava sulla gestione del servizio idrico) ha deciso di rinunciare alla gara europea per il rinnovo della concessione per la gestione del servizio idrico. “Una proposta che guarda alle nuove generazioni”, come titola il documento presentato dall'ass. Tutino, per creare un soggetto pubblico che possa gestire l'acqua della provincia di Reggio Emilia.
Il documento (leggi qui) è frutto del percorso avviato dall'assessore provinciale a seguito dell'esito referendario e delle pressanti richieste del Comitato Acqua Bene Comune. Un percorso sviluppatosi all'interno del Forum Provinciale per l'Acqua istituito dalla Provincia a cui hanno partecipato, oltre al Comitato, associazioni ambientaliste, di categoria e sindacali.
La votazione di oggi è un passo importantissimo dunque, fondamentale per l'avvio di un concreto processo di ripubblicizzazione dell'acqua nella nostra provincia.
Il Comitato Acqua Bene Comune è molto soddisfatto di questo risultato: ringraziamo gli amministratori presenti alla votazione e l'ass. Provinciale Mirko Tutino per l'impegno preso.
La discussione prima del voto è stata molto proficua: in particolare abbiamo colto con molto interesse le tante riflessioni sulla forma societaria che la nuova gestione “in house” dovrà assumere. Come Comitato proponiamo da tempo l'azienda speciale: ente di diritto pubblico che da maggiori garanzie di controllo e partecipazione. E proprio verso questo modello di gestione sembra indirizzarsi l'assemblea dei sindaci: Tutino in primis appoggia l'idea di una azienda speciale per la concessione, dichiarandosi apertamente un sostenitore di questo soggetto giuridico, e dopo di lui altri sindaci partendo da Novellara.
Un approvazione di grandissima importanza, che apre effettivamente la strada alla ripubblicizzazione, inserendo anche elementi importanti nella discussione.
Riteniamo però necessarie alcune precisazioni, che abbiamo fatto anche in aula dopo avere presentato un nostro documento, proprio nel merito della delibera approvata.
La delibera prevede che “l'analisi propedeutica alla nascita del soggetto pubblico” sia svolta dal Comune di Reggio Emilia: un passo importante perchè la scelta sul futuro della nostra acqua non sia presa a livello regionale da ATERSIR ma sui territori. Ci auguriamo che la giunta Delrio sappia agire nell'interesse dei cittadini e non in quanto azionisti di IREN spa, nella veste di fautori della privatizzazione di AGAC che ci ha portati nella situazione attuale. Come abbiamo ribadito in Consiglio Comunale lunedì ci aspettiamo scelte chiare e nette, che non siano basate su giochi di parole ma su decisioni sostanziali per la realizzazione di un soggetto interamente pubblico che possa gestire l'acqua come bene comune.
Sempre per restare in “ambito linguistico” constatiamo che nel documento non si parla di un soggetto INTERAMENTE pubblico. Proprio per le ragione espresse poco fa ci appelliamo alla buona fede dei nostri amministratori, augurandoci di non cadere nella trappola dei giochi di parole. Anche IREN spa viene tuttora spacciata come azienda pubblica, per quel famoso 51% di azioni possedute dai sindaci. Non ci stancheremo mai di ripetere che tutto questo è falso: IREN è una società per azioni, governata secondo il diritto privato, partecipata dal pubblico ma non di proprietà pubblica.
Una vera ripubblicizzazione non può prescindere da un'azienda totalmente pubblica posseduta interamente dagli amministratori locali.
Parlando di decisioni e di processi di ripubblicizzazione nel documento si dice che la nuova società pubblica sarà pronta entro il 2014. Tutino ha sottolineato che questa tempistica servirà proprio a facilitare i sindaci che saranno eletti alle prossime consultazioni, che si vedranno consegnare una nuova azienda. Ancora una volta vogliamo sperare, e su questo vigileremo, che non vi sia dietro questa scelta di tempi un tentativo a temporeggiare, per non garantire un risultato immediato in modo da tenere aperta per alcuni anni una comoda via di uscita da questo processo virtuoso che si andrebbe a percorrere.
Su una cosa in particolare non possiamo tacere come Comitato Acqua Bene Comune. Nel testo approvato oggi avvertiamo una gravissima esclusione dei cittadini dal processo di ripubblicizzazione: si tratta di una svista o di precisa volontà politica? Tutino ha parlato di un “percorso di consapevolezza culturale” svolto dalla Provincia e dagli amministratori sul tema dell'acqua come servizio da ripubblicizzare. Conosciamo bene il mondo della politica reggiana e conosciamo le sue esigenze di auto-legittimizzazione e di attribuzione di meriti. Non è parte della nostra missione quello di lottare per un riconoscimento dei risultati al Comitato, ma è nostro compito fondamentale e imprescindibile agire perchè i cittadini vengano posti al centro nelle decisioni sull'acqua e i beni comuni.
Chi ha promosso e proposto la ripubblicizzazione dell'acqua nella nostra provincia, da oltre 6 anni a questa parte, sono i cittadini e il comitato. E' grave constatare che nel processo di creazione del nuovo soggetto pubblico che gestirà l'acqua non siano stati coinvolti. Significa non riconoscere l'impegno e l'attività dei tanti cittadini, ma soprattutto vuol dire ignorare la richiesta di partecipare che da loro viene fatta. E' impensabile proporre un processo di ripubblicizzazione in cui non vi sia spazio per la cittadinanza in un ruolo da protagonista insieme ai lavoratori e agli amministratori locali.
Questa è la battaglia culturale che portiamo avanti da anni e che evidentemente non abbiamo ancora vinto.
E' con molta soddisfazione quindi che registriamo l'approvazione dell'atto di indirizzo di oggi, ritrovando in questo risultato la conferma al tanto impegno messo in campo da parte nostra e dei cittadini reggiani in tutti questi anni. E' un risultato da festeggiare: una notizia importante non solo per Reggio Emilia ma per tutti i Comuni italiani in cui si lotta contro la privatizzazione dell'acqua e dei beni comuni.
Il nostro impegno non finisce qui: invitiamo i cittadini ancora una volta a seguire con noi il percorso che ci porterà all'effettiva ripubblicizzazione. Un cammino lungo, in cui siamo chiamati ad essere presenti con la massima attenzione.
Oggi più che mai: SI SCRIVE ACQUA, SI LEGGE DEMOCRAZIA!
Comitato Acqua Bene Comune Reggio Emilia
Scarica il comunicato stampa del Comitato Acqua Bene comune Reggio Emilia
Scarica il documento sulla ripubblicizzazione del Comitato Acqua Bene Comune Reggio Emilia
Scarica l'Atto di indirizzo approvato dall'Assemblea dei Sindaci
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Comunicato stampa 18-12-2012
Il percorso verso la ri-pubblicizzaione della gestione del Servizio Idrico Integrato in provincia di Reggio Emilia, ieri ha fatto un altro importantissimo passo avanti.
Con 27 voti favorevoli e soli 3 astenuti la mozione presentata dal Comitato Acqua Bene Comune è stata approvata in Consiglio Comunale. Dopo una discussione in aula molto intensa e partecipata, durata diverse ore, la maggioranza dei consiglieri della Sala del Tricolore ha votato quasi all'unanimità il testo sui cui il Comitato ha raccolto oltre 1500 firme di cittadini. Un testo elaborato durante l'estate in un tavolo allargato (a cui hanno partecipato tante persone, gruppi, associazioni e partiti) per trovare risposta alla domanda che i cittadini continuavano a fare: “Perchè a Reggio Emilia non viene applicato il referendum e l'acqua è ancora gestita dal privato?”.
Sono proprio queste ultime parole, scelte con molta accuratezza, a costituire l'elemento fondamentale del processo di ripubblicizzazione che ora deve essere messo in atto a Reggio Emilia.
La creazione di una azienda speciale consortile, a cui venga affidato in esclusiva la gestione del SII è la scelta più coerente che deve essere presa per rispettare l'esito referendario e il principio per cui da tanti anni ci battiamo: l'acqua come bene comune. Infatti un'azienda di questo tipo, amministrata secondo il diritto pubblico e dunque senza scopo di lucro, è la modalità migliore attualmente disponibile per gestire l'acqua: l'unica che prevede la partecipazione dei cittadini e lavoratori e la totale trasparenza nell'operare. Da ultimo, e non in ordine di importanza, è l'unica che mette al riparo dalla borsa l'acqua come servizio pubblico. Non essendo una spa non prevede la possibilità che vi siano quote alienabili e vendibili in futuro e per questo garantisce, con una scelta di lungimiranza, la certezza di un totale controllo pubblico.
Durante la discussione della mozione presentata dai cittadini, i consiglieri della maggioranza (PD-SEL) hanno messo ai voti anche un loro ordine del giorno. Questo ripercorrendo sulla falsa riga la mozione del comitato impegna il sindaco e la giunta ad affidare l'acqua ad un soggetto pubblico posseduto dai Comuni assegnando quindi le concessioni finora affidate ad IREN SPA a questo nuovo soggetto pubblico. Inoltre chiede che si apra un percorso di analisi sulla nascita di questo soggetto, per capirne il possibile funzionamento e sollecita il sindaco ad un lavoro di tipo istituzionale di contrasto al patto di stabilità nelle sue ricadute sulla gestione del servizio idrico.
Un ordine del giorno, approvato con 22 favorevoli 5 astenuti e 3 contrari, che vuole seguire la direzione indicata dal Comitato Acqua Bene Comune, dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e dai milioni di italiani che hanno votato il referendum.
Il passo successivo avrà luogo venerdi 21 dicembre, quando saranno chiamati a esprimersi tutti i sindaci della provincia di Reggio Emilia, nell'ambito del Consiglio Locale dell'ATERSIR (l'ex Ato provinciale, ora regionale).
L'orientamento che esprimeranno, verosimilmente coerente con quello espresso ieri dal Consiglio Comunale di Reggio, dovrà poi essere formalmente fatto proprio dall'Atersir regionale.
Solo allora la decisione sarà definitiva.
Il Comitato Acqua Bene Comune auspica che il percorso verso la ri-pubblicizzazione possa andare in porto in tempi brevi e secondo le modalità proposte, cioè l'azienda speciale di diritto pubblico, che consentirebbe di mettere definitivamente in sicurezza la natura pubblica del servizio. Ci auguriamo che dietro le parole di Delrio, il quale si dichiara favorevole ad una ripubblicizzazione, non si celino trabocchetti semantici e linguistici. Concordiamo con lui nel dire che “trattenendo le concessioni nella nostra società interamente pubblica non intendiamo dare vita a carrozzoni inefficienti con assunzioni pilotate dalla politica” e quando parla di una nuova società pubblica leggera pensiamo proprio a un nuovo modello di gestione, in cui (giusto per fare un esempio) il direttore generale non percepisca stipendi da favola e le decisioni sia no prese nell'interesse dei cittadini e non degli investitori esteri. Un'azienda pubblica dove l'unico obiettivo sia l'acqua come bene comune e non la spartizione di dividendi e la quotazione in borsa.
Un nuovo modello di gestione che guardi agli esempi virtuosi, alle gestioni efficienti e totalmente pubbliche presenti in Italia e in Europa.
Proprio per questi motivi la grande battaglia culturale, che come comitato portiamo avanti da anni, non è ancora conclusa.
Di certo possiamo dire che Reggio ha compiuto un passo in avanti nel cammino verso l'acqua bene comune.
SI SCRIVE ACQUA, SI LEGGE DEMOCRAZIA!
18 Dicembre 2012.
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Lunedì alle ore 16 le mozioni presentate dal Comitato Acqua Bene Comune per la ripubblicizzazione del servizio idrico saranno discusse in Consiglio Comunale a Reggio Emilia.
Invitiamo tutte e tutti a essere presenti. Si deciderà il futuro dell'acqua della nostra città.
Dobbiamo essere numerosi per farci vedere ancora una volta, per chiedere che il referendum venga rispettato e che finalmente l'acqua nella nostra città sia ripubblicizzata.
A chiederlo non sono solo gli abitanti di Reggio Emilia ma le oltre mille persone provenienti da tutta Italia che hanno sfilato sabato 15 nel corteo organizzato dal Comitato Acqua Bene Comune di Reggio Emilia per la manifestazione nazionale del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.
Una manifestazione colorata, festosa e allegra. Tantissimi gli striscioni a rappresentare i vari comitati provenienti da tutte le regioni.
Ad aprire il corteo un telo azzurro per simboleggiare il torrente Crostolo che ha riattraversato la città. A portarlo sono stati 44 cittadini (tanti quanti sono i sindaci della provincia di Reggio Emilia) con una fascia tricolore.
Non sono mancati i rischi e i pericoli per chi manifestava per le strade della città: Vampiren era in agguato.
Il serpentone colorato dopo essere passato davanti alla Provincia si è fermato in Piazza Prampolini: qui abbiamo lasciato tantissime bandiere blu appese all'albero di Natele davanti al Municipio.
Sono il segno che abbiamo lasciato al sindaco Delrio e a tutti gli amministratori per chiedere un regalo di Natale particolare: la gestione dell'acqua interamente pubblica, partecipata dai cittadini e lavoratori in una azienda speciale creata appositamente.
Dalla città di Reggio Emilia può partire un segnale forte per tutti i comuni italiani: la gestione interamente pubblica e partecipata dell'acqua è possibile. Graziano Delrio in quanto presidente dell'ANCI potrebbe svolgere un ruolo fondamentale in un percorso nazionale che riporti i cittadini al centro delle decisioni sui beni comuni.
Anne Le Strat, assessore all'acqua pubblica di Parigi, e Raymond Avrillier, ex direttore dell'azienda speciale di Grenoble ci hanno invitato oggi, durante il convegno organizzato dal Comitato, a seguire il loro esempio: la ripubblicizzazione. Tantissime le voci che si sono fatte sentire al convegno nel cinema Cristallo: da Torino a Napoli, passando per Roma, Padova, Saronno, Piacenza, Bologna, Forlì,Rimini e molti altri. Presenti anche i lavoratori di Metropolitana delle Acqua, l'azienda pubblica di Milano. Tutte e tutti con un'unica parola d'ordine: acqua bene comune.
Per questo lunedì saremo in consiglio comunale: per portare un messaggio che arriva dai cittadini della nostra città ma che viene rilanciato a gran voce da tutta Italia. Fuori l'acqua dal mercato, fuori i profitti dall'acqua.
Vogliamo tornare in piazza ancora una volta, ma per festeggiare un grande traguardo raggiunto insieme. Vogliamo Reggio Emilia come Parigi!