Modena, Hera colpisce ancora
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- Pubblicato: Venerdì, 24 Gennaio 2014 09:40
Per la seconda volta nell'arco di una settimana HERA colpisce i cittadini obbedienti
Inefficienza o protervia? O tutte e due?
È di poco più di un'ora fa la notizia che HERA ha staccato al luce al condominio ITACA, ripetendo quanto fatto anche ad agosto 2012.
E facendo vivere per la seconda volta attimi di tensione e paura a due condomini che si trovavano ascensore, e lasciandoli senza riscaldamento, vista l'impossibilità di far funzionare le pompe della caldaia.
Tutto perché il condominio, che aderisce alla campagna di Obbedienza Civile del Forum dei Movimenti per l'acqua, non paga la quota di poco più di 100 euro che da allora compare sulla bolletta della luce con riferimento all'intervento tecnico di HERA per lo stacco e la riattivazione del servizio.
Un distacco che HERA stessa aveva dichiarato di aver fatto per errore sul servizio energetico, e che per questo i condomini si sono rifiutati di pagare, pagando invece regolarmente la rimanendo quota di consumi, come è giusto che sia.
Siamo alle solite. L'inefficienza dell'azienda si somma alla protervia con cui queste azioni vengono perpetrate nel totale dispregio delle esigenze e dei diritti dei cittadini.
Dopo la famiglia con due bambini piccoli di Pozza di Maranello, oggi è toccato di nuovo ai condomini di ITACA.
Chiediamo che il Sindaco chiarisca una volta per tutte al CDA di Hera cosa vuol dire essere multiutility al servizio del territorio. E che lo faccia in fretta, perché non può permettere che i condomini di HERA rimangano al freddo nei loro appartamenti.
Modena, 27 gennaio 2014
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ANCORA UNA VOLTA HERA TAGLIA L’ACQUA A CHI RISPETTA IL REFERENDUM
Dopo il Condominio Itaca e la Polisportiva Modena Est, HERA torna a colpire chi partecipa alla campagna di “obbedienza civile” con l'interruzione della fornitura o la riduzione del flusso d’acqua.
Ad essere colpita questa volta è una famiglia con due bimbi piccoli, di cui uno in condizioni di disabilità, residente a Pozza di Maranello che martedì scorso, nel primo pomeriggio, si è vista ridurre, senza alcun preavviso, l’erogazione dell’acqua.
Il Comitato Modenese per l’Acqua Pubblica è immediatamente intervenuto a sostegno della famiglia, informando immediatamente il Sindaco di Maranello di quanto successo e sollecitandolo ad intervenire presso il gestore per fare cessare la ritorsione. L’azione del Comitato è stata premiata e nella tarda serata un tecnico HERA ha rimosso il riduttore di flusso e l’erogazione dell’acqua è ripresa regolarmente.
Quanto è successo alla famiglia di Pozza di Maranello è molto grave.
I cittadini aderenti alla campagna di “obbedienza civile” non possono essere considerati semplicisticamente dei morosi, perché pagano regolarmente le bollette alle scadenze fissate dal gestore, e le decurtano solo di un importo pari alla remunerazione del capitale, la voce che è stata cancellata dal voto di 26 milioni di italiani. La loro scelta, dunque, è motivata solo dal voler obbedire a quanto sancito dal referendum, dopo che i Governi che si sono succeduti e che dovevano applicarne i risultati, tutto hanno fatto fuorché adeguarsi alla volontà dei cittadini. La remunerazione del capitale, infatti, è ancora presente nelle bollette, e rappresenta il 18-20 % dell’importo complessivo.
La campagna di “obbedienza civile”, quindi, è una battaglia in difesa della democrazia, e i Soci pubblici di HERA non possono avallare azioni così lesive della dignità dei cittadini e della loro vita.
E poiché il futuro delle bollette sarà anche peggiore di quello attuale, dal momento che a Modena il nuovo metodo tariffario voluto dall'AEEG (creato ad arte per aggirare il risultato referendario) prevede sul 2013 un addebito retroattivo di ben 29 euro a famiglia (calcolata su una media di tre persone), chiediamo che la parte pubblica di HERA non sia subalterna alle logiche di gestione commerciale dell'azienda, ma dica la sua, e tuteli davvero gli interessi dei cittadini che rappresenta.
Il Comitato Modenese per l’Acqua Pubblica non si arrende, e i nemici del referendum non si illudano: l’impegno e la mobilitazione per la difesa del voto referendario, la gestione pubblica, partecipata e senza profitti dell'Acqua Bene Comune continueranno.
Ad essere colpita questa volta è una famiglia con due bimbi piccoli, di cui uno in condizioni di disabilità, residente a Pozza di Maranello che martedì scorso, nel primo pomeriggio, si è vista ridurre, senza alcun preavviso, l’erogazione dell’acqua.
Il Comitato Modenese per l’Acqua Pubblica è immediatamente intervenuto a sostegno della famiglia, informando immediatamente il Sindaco di Maranello di quanto successo e sollecitandolo ad intervenire presso il gestore per fare cessare la ritorsione. L’azione del Comitato è stata premiata e nella tarda serata un tecnico HERA ha rimosso il riduttore di flusso e l’erogazione dell’acqua è ripresa regolarmente.
Quanto è successo alla famiglia di Pozza di Maranello è molto grave.
I cittadini aderenti alla campagna di “obbedienza civile” non possono essere considerati semplicisticamente dei morosi, perché pagano regolarmente le bollette alle scadenze fissate dal gestore, e le decurtano solo di un importo pari alla remunerazione del capitale, la voce che è stata cancellata dal voto di 26 milioni di italiani. La loro scelta, dunque, è motivata solo dal voler obbedire a quanto sancito dal referendum, dopo che i Governi che si sono succeduti e che dovevano applicarne i risultati, tutto hanno fatto fuorché adeguarsi alla volontà dei cittadini. La remunerazione del capitale, infatti, è ancora presente nelle bollette, e rappresenta il 18-20 % dell’importo complessivo.
La campagna di “obbedienza civile”, quindi, è una battaglia in difesa della democrazia, e i Soci pubblici di HERA non possono avallare azioni così lesive della dignità dei cittadini e della loro vita.
E poiché il futuro delle bollette sarà anche peggiore di quello attuale, dal momento che a Modena il nuovo metodo tariffario voluto dall'AEEG (creato ad arte per aggirare il risultato referendario) prevede sul 2013 un addebito retroattivo di ben 29 euro a famiglia (calcolata su una media di tre persone), chiediamo che la parte pubblica di HERA non sia subalterna alle logiche di gestione commerciale dell'azienda, ma dica la sua, e tuteli davvero gli interessi dei cittadini che rappresenta.
Il Comitato Modenese per l’Acqua Pubblica non si arrende, e i nemici del referendum non si illudano: l’impegno e la mobilitazione per la difesa del voto referendario, la gestione pubblica, partecipata e senza profitti dell'Acqua Bene Comune continueranno.
Modena, 23 gennaio 2014
Comitato Modenese per l’Acqua Pubblica