Cosa è successo a tre anni dai referendum
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- Pubblicato: Mercoledì, 17 Settembre 2014 11:42
27.000.000 di cittadini chiedono che la gestione dell'acqua sia pubblica e senza fini di lucro
4 governi (Berlusconi, Monti, Letta, Renzi) cercano di impedire la ripubblicizzazione del servizio idrico per continuare sulla strada delle privatizzazioni
Invece di restituire la Remunerazione del Capitale ai cittadini, si affida alla AEEGSI il compito di fare la nuova tariffa che smentisce il referendum e provoca aumenti ingiustificati della bolletta dell'acqua
Con la negazione del referendum, l'acqua è sempre più in mano alla finanza e al mercato.
Così si cancella il diritto umano all'acqua e la democrazia.
Gli Enti Locali, strangolati dal patto di stabilità e dai tagli, vengono costretti a ritirarsi dalla gestione dei servizi pubblici locali.
Così si cancella il diritto umano all'acqua e la democrazia.
Dopo tre anni di strenua difesa dei referendum, nei quali il Forum Italiano dei Movimenti dell'acqua ed i Comitati dei territori si sono mobilitati per difendere la democrazia, per ottenere la ripubblicizzazione del servizio idrico e tariffe senza la remunerazione del capitale, ci attende un autunno nel quale il governo sia attraverso la legge “SBLOCCA ITALIA” sia con la legge di bilancio, tenterà di riavviare il percorso di PRIVATIZZAZIONE.
L'idea di sbloccare per gli enti locali, i soldi derivanti dalla cessione delle proprietà pubbliche fa parte di un gigantesco processo di spoliazione dei cittadini, non servirà ad uscire dalla crisi, non servirà a rilanciare gli investimenti, SERVIRA' AD AUMENTARE LE DIFFERENZE SOCIALI.
Inoltre i comuni non disporranno più di leve per cambiare in meglio la vita delle persone e governare il loro territorio e l'ambiente. Non a caso con lo SBLOCCA ITALIA, si impone la gestione unica a livello provinciale, che significa che tutte le aziende locali dei comuni e le gestioni in economia scomparirebbero, mangiate da HERA ed IREN e si renderebbe più problematica e costosa la ripubblicizzazione a partire da Reggio Emilia.
Già oggi nella nostra regione le ex-municipalizzate, ora aziende quotate in borsa, come HERA ed IREN, sono fuori controllo dei comuni: le loro scelte non sono più direttamente determinate dai Comuni, (quelli Emiliano Romagnoli sono già scesi sotto il 50% e con la fine del 2014 diversi comuni usciranno dal patto di sindacato dei soci pubblici come già dichiarato da Forlì e Ferrara) sono i Manager aziendali SUPERPAGATI a determinare scelte che vedono al centro la remunerazione degli azionisti, il valore del titolo, e come tutte le aziende capitalistiche, in tempi di crisi per fare fronte all'innalzamento del debito, peggiorano il servizio, contraggono gli investimenti. Attorno a queste aziende, si forma una cerchia oligarchica (tutto il potere in poche mani) fatta di lobby private, manager, politici, amministratori pubblici) lontana dal territorio.
I cittadini pagano salati aumenti tariffari, non contano nulla nelle scelte sull'acqua bene comune e diritto umano. Non era quello che chiedevano 27.000.000 di cittadini con i Referendum. E' necessario riprendere la mobilitazione!
Comitato Acqua Bene Comune Bologna