Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Latina, presentata la proposta di delibera per la ripubblicizzazione del SII

Forum_pontino_beni_comuniComunicato stampa

La difesa del voto referendario, dei diritti, dei beni comuni, della democrazia, ricompatta le forze politiche della sinistra latinense, le organizzazioni sindacali e di difesa dei consumatori, le associazioni e i movimenti.
Si pensava fosse missione impossibile costruire a Latina un fronte unitario democratico capace di portare a dibattimento nella sede istituzionale comunale della città capoluogo le istanze e le proposizioni contenute nella proposta di delibera di iniziativa popolare, avente ad oggetto “Individuazione e approvazione di alcuni principi in tema di concezione dell'acqua come bene comune e predisposizioni delle necessarie modifiche statutarie per la realizzazione di un modello di gestione pubblica-partecipata del S.I.I. (Servizio Idrico Integrato), mediante affidamento ad un soggetto giuridico di diritto pubblico”. Invece l'impegno e la determinazione di quanti sono impegnati in questa battaglia ha consentito di depositare la proposta di delibera agli atti del consiglio comunale del 1° agosto 2012, con piena disponibilità, condivisione e sottoscrizione della stessa da parte del gruppo consiliare del Partito Democratico, che ha inteso così avviare un percorso di interlocuzione con i movimenti, le associazioni, la cittadinanza attiva.
Nel corso della seduta, il Sindaco del Comune di Latina e la sua maggioranza, con un blitz seguito da un voto che ha manifestato tutta l'indifferenza dell'Amministrazione comunale nei riguardi della volontà popolare espressa mediante il risultato referendario, ha voluto, con arroganza, ratificare la convenzione con Acqualatina Spa per la gestione del S.I.I. (Servizio Idrico Integrato) facendo così strame della volontà dei cittadini. Un voto vergognosamente arrogante e servile, che ha scritto una delle pagine più buie della vita democratica di Latina, veementemente contestato in aula dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.
Un voto irresponsabile, espresso con il timore di conseguenze penali personali dei consiglieri di maggioranza, tanto che alcuni hanno chiesto la sospensione del voto per chiedere un supplemento di garanzie al segretario comunale, non ritenendosi sufficientemente garantiti dal parere espresso dall'avvocatura comunale. “Siamo costretti a questo voto” affermavano alcuni consiglieri di maggioranza. Questa ammissione dà la misura del livello di democrazia e trasparenza dell'amministrazione Di Giorgi: costrizione, asservimento e menzogne. Costrizione per loro stessa ammissione, senza specificare chi ha operato pressioni per spingere a un voto insensato. Asservimento perchè si è scelto di difendere gli interessi di Acqualatina, anziché quelli dei cittadini. Menzogne perchè Di Giorgi e la sua maggioranza non sono stati obbligati da alcun atto costrittivo.
Vogliamo invece ricordare le sentenze, nel merito dei referenda vinti, della Corte Suprema di Cassazione, della Corte Costituzionale, dei Decreti 113 e 116 del 18 luglio 2011 del Presidente della Repubblica, (che ne dichiarano l'effetto di decorrenza e fanno obbligo a chiunque spetti di osservarli e farli osservare), del documento del Ministro Clini inviato all'A.E.E.G (Autorità Energia Elettrica e Gas), del garante Regionale del S.I.I. Avv. Di Stefano. Chi, più dei Sindaci e i consigli comunali sono obbligati a osservare le disposizioni in esse contenute? Sentenze, decreti, documenti che obbligano le amministrazioni pubbliche a comportamenti e atti conseguenti, rispettosi dei contenuti in esse espressi e coerenti con lo spirito pubblico che deve animare l'azione amministrativa delle amministrazioni.
Nonostante tutto ciò, la campagna di obbedienza civile cresce ogni giorno. Sono oltre 1.000 le domande di rimborso che gli utenti dell'ATO 4 hanno fatto pervenire ad Acqualatina, la quale persiste inopportunamente ad “invitare l'utente, a non provvedere a decurtazioni arbitrarie dall'importo dovuto a titolo di corrispettivo”.
La proposta di delibera di iniziativa popolare sarà calendarizzata per la discussione a settembre e aiuterà in maniera sostanziale a far cambiare, anche a Latina, la modalità di gestione del servizio idrico, discutendo finalmente, anche nel consiglio comunale, proposte alternative al modello di gestione delle S.p.a. per realizzare un modello pubblico-partecipato del S.I.I.
Ricordando la Carta Europea dell'Acqua di Strasburgo del 1968, la risoluzione del Parlamento Europeo del 15 Marzo 2006 sul IV° Forum Mondiale dell'Acqua per cui “l'acqua è un bene comune dell'Umanità”, la risoluzione del Parlamento Europeo dell'11 Marzo 2004 sulla strategia del mercato interno che afferma “essendo l'acqua un bene comune dell'umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata alle norme del mercato interno”, la risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 29 luglio 2010 e il Contratto Mondiale dell'Acqua, ci domandiamo come sia possibile che gli amministratori locali dei Comuni dell'ATO4 ignorino tutto questo. Possibile che ai Sindaci e consigli comunali dei Comuni dell'ATO 4 non dica nulla il fatto che la multinazionale francese Veolia non gestisce più il Servizio Idrico di Parigi e pretende di gestire invece il Servizio Idrico dell'ATO 4?
Infine una lecita domanda ai Sindaci dei Comuni dell'Ato 4: siete stati eletti per garantire il Servizio Idrico e gli altri servizi locali efficienti e a costi sopportabili e gli interessi dei cittadini o per garantire i profitti dei gestori privati?

Latina 16/08/2012


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