Frosinone - Distacchi a tappeto
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- Pubblicato: Venerdì, 22 Novembre 2013 09:07
Acqua: quando il gatto manca il topo balla
Mentre i sindaci invece di prendere l’unico provvedimento possibile in relazione all’inqualificabile gestione del servizio idrico di Acea Ato5 S.p.a ovvero la 'risoluzione per colpa del contratto' per l’ennesima volta decidono di non decidere, Acea in questi giorni si lancia in una campagna di inusitata violenza nel tentativo di costringere i cittadini lasciati indifesi al pagamento di quello che pretende.
Minacce attraverso telefonate, attraverso decine di migliaia di lettere raccomandate, attraverso società di gestione del credito, attraverso le minacce dirette fatte verbalmente da operatori che si presentano presso le abitazioni degli utenti, fino a giungere alla riduzione del flusso se non alla sottrazione dello stesso contatore in realtà acquistato e di proprietà dell’utente. Questi sono i comportamenti di chi ha di fatto avuto la mano libera per responsabilità di coloro che istituzionalmente sarebbero chiamati a tutelare i cittadini e a far rispettare le leggi. È letteralmente vergognoso, e della cosa è stata già interessata l’autorità giudiziaria, come questi comportamenti comunque illegittimi ed illegali siano addirittura posti in essere anche contro coloro che legittimamente hanno formalmente contestato le fatture del gestore senza ricevere dallo stesso nessun reale riscontro. Premesso che come Coordinamento Acqua Pubblica abbiamo già organizzato gli utenti e che i primi cento hanno definito quanto necessario per l’azione legale contro Acea innanzi alla Magistratura, non possiamo che sollecitare i cittadini tutti ad opporsi al trionfo del Far West sul nostro territorio e pretendiamo dai sindaci della provincia di Frosinone un minimo di sussulto di orgoglio per la dignità della carica da loro coperta e di farsi parte attiva per far cessare immediatamente questi comportamenti di Acea Ato5 e per il ripristino della legalità.
È vergognoso oltre ogni possibile sopportazione che chi è responsabile di una gestione drammaticamente deficitaria, che in nove anni ha devastato le vite dei cittadini, il territorio della provincia e il patrimonio degli stessi Comuni, sia posto nelle condizioni di poter vessare e minacciare chi è vittima della sua malagestione. Quei sindaci che ancora oggi prima di decidere chiedono di capire i termini della questione non sono come pretendono di definirsi ‘responsabili’. Sono dei personaggi inqualificabili che nella migliore delle ipotesi in questi dieci anni sono vissuti sulla Luna e si sono paracadutati sul nostro territorio solo in questo momento, o, nell’ipotesi più realistica, invece di difendere gli interessi del loro territorio e dei loro cittadini sono chiamati dai loro referenti politici a difendere altri interessi evidentemente inconfessabili. La pazienza dei cittadini è però oramai esaurita e la responsabilità di quanto potrebbe accadere in qualunque momento è da ascrivere per intero alla violenza messa in campo da questo gestore e da questi sindaci. Invitiamo quei sindaci (e per fortuna ci sono!) che hanno comunque mostrato in queste settimane, in questi mesi, un’attenzione e una disponibilità diversa, ad intervenire e ad agire perché è solo da loro che può giungere ai cittadini un segnale diverso da quelle istituzioni che la popolazione non può che avvertire distanti se non addirittura ostili.
Coordinamento Acqua Pubblica Provincia di Frosinone