Roma 13/12, corteo per il diritto alla città
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- Pubblicato: Domenica, 14 Dicembre 2014 11:16
#MafiaCapitale, Capitale Mafia! Roma si ribella!
Roma è una città sempre più immobile e sofferente. Quartieri abbandonati a sé stessi, il trasporto pubblico al collasso, politiche sociali e di welfare sempre più povere e inadeguate, un’emergenza abitativa che peggiora di giorno in giorno, politiche culturali inesistenti, una separazione sempre più accentuata tra centro e periferie.
E’ sotto gli occhi di tutti come in questa città le contraddizioni stiano esplodendo nella maniera peggiore, anche a causa di chi strumentalizza i temi del degrado e della paura. Mentre settori della destra romana tentano di costruire, sulla pelle delle periferie, ipotesi politiche fondate sul populismo e sulla guerra orizzontale fra i ceti impoveriti dalla crisi, l’operazione di #MafiaCapitale mette in luce le vere responsabilità politiche di questa situazione. Il “degrado” di Roma non è casuale, ma determinato da una gestione clientelare della città che ha fatto di ogni emergenza sociale un’occasione per fare facili affari. Non solo le emergenze sociali – dall’emergenza abitativa alla gestione dell’accoglienza, alla gestione dei rifiuti, per fare solo degli esempi – non sono state in questi anni riconosciute come tali, ma è stato proprio il loro mantenimento ad avere garantito quel nesso fra settori criminali contigui alle vecchie e nuove destre e componenti dell’amministrazione comunale e regionale. E poco importa se si tratta di pezzi di ex-giunte di destra o dell’attuale giunta di sinistra ad essere coinvolti. In ogni caso, difficilmente un cambio di rotta nel modello di gestione della città potrà derivare dall’invio di qualche commissario prefettizio o dalla sostituzione di qualche “mela marcia”, come ha dichiarato il sindaco Marino.
Andando oltre le questioni giudiziarie, quell’enorme massa di ricchezza gestita da un sistema politico affaristico – 1 miliardo e 300 milioni di euro dice la stampa in questi giorni – è ricchezza sottratta ai soggetti impoveriti dalla crisi, di ogni colore e nazionalità.
Mentre a Roma accade questo, il governo Renzi procede a ritmo sostenuto con l’espropriazione di diritti e tutele, attraverso i provvedimenti contenuti nello Sblocca-Italia e nella Legge di Stabilità. Iniziative governative che dimostrano, ancora una volta, come il governo della crisi non sia volto alla tutela del bene comune e della collettività ma degli interessi delle banche e degli speculatori, nella migliore delle ipotesi, di loschi affari clientelari di qualche cooperativa “rossa”, nella peggiore.
Questa è l’immagine di una città presa in ostaggio dalla #MafiaCapitale, dal governo Renzi e dall’inetta giunta guidata da Ignazio Marino, ormai paralizzato dalla guerra intestina del Partito Democratico e dai vincoli di bilancio del “Salva Roma”, che imporrà alla città altri sacrifici, altri licenziamenti, ulteriore dismissione del patrimonio e dello spazio pubblico a favore della rendita immobiliare e della speculazione edilizia, la privatizzazione dei servizi pubblici e delle aziende ex municipalizzate, nuove ondate di sfratti per morosità e distacchi delle utenze per chi è in difficoltà economica.
A fronte di questo, uno spazio politico di discussione a Roma sta provando a sperimentare un nuovo modello di praticabilità dei diritti: NÈ PUBBLICO NÈ PRIVATO, COMUNE.
Batterci per il “DIRITTO ALLA CITTÀ” non è uno slogan astratto. Vuol dire decidere dei territori dove viviamo, praticare direttamente la democrazia, quartiere per quartiere, rivendicare il diritto a scegliere la destinazione delle risorse, difendere e moltiplicare gli spazi liberati.
DIRITTO ALLA CITTÀ vuol dire resistere alle manovre senza scrupoli di palazzinari e speculatori, resistere a chi genera profitto sulle nostre vite e alle mafie che fanno affari nella crisi.
DIRITTO ALLA CITTÀ vuol dire non lasciare spazio a chi soffia sul fuoco per aizzare la guerra fratricida tra soggetti che subiscono processi di precarizzazione e impoverimento generalizzato.
DIRITTO ALLA CITTÀ vuol dire capire che il vero degrado è la precarietà esistenziale e di vita a cui vogliono sottometterci.
DIRITTO ALLA CITTÀ vuol dire capire che il vero degrado è la corruzione delle giunte di destra o di sinistra per fare soldi facili sull’emergenza sociale.
Per questo invitiamo tutti a partecipare ad una coalizione metropolitana di cittadini, spazi sociali, movimenti per il diritto all’abitare, comitati di quartiere, sindacati conflittuali, esperienze culturali e territoriali per costruire un processo condiviso di mobilitazione per il diritto alla città che si incontri il 10 dicembre alle ore 17.00 a piazza dei Sanniti a San Lorenzo per un ulteriore confronto su quello che sta succedendo in questa città e scenda in piazza il 13 dicembre da piazza Vittorio Emanuele alle ore 14 contro privatizzazioni, sgomberi, sfratti e distacchi. Contro le pericolose derive fasciste e xenofobe che stanno attraversando i nostri territori. Contro la #MafiaCapitale che tiene in ostaggio il nostro futuro. Perché Roma è nostra e ce la vogliamo riprendere.
_Rete per il Diritto alla Città_
#dirittoallacittà
#MafiaCapitale