Il Comitato di Frosinone scrive ai sindaci: Ma la tutela, il governo e la gestione dell’acqua sono in mano agli amministratori pubblici o agli imprenditori e commercianti?
- Dettagli
- Pubblicato: Lunedì, 14 Novembre 2016 13:58
Signori sindaci, il Comitato Provinciale Acqua Pubblica, parte del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, vuole fare un po’ di chiarezza dopo le sciocchezze ed il terrorismo sparsi a piene mani in queste settimane e Vi invita ad informarVi di quanto segue prima di assumere una qualunque decisione in ordine alla drammatica questione della gestione del Servizio Idrico.
- In primo luogo le contestazioni fatte dalla Segreteria Tecnica Operativa all’indomani dell’Assemblea dei sindaci del 18 febbraio 2016 sono state parzialissime rispetto alle inadempienze di ACEA ATO 5 S.p.A., che non riguardano solo quelle legate agli investimenti definiti nel 2015 ma riguardano gli obblighi contrattuali, scritti nero su bianco nella Convenzione di Gestione e nel Relativo Disciplinare Tecnico. Abbiamo chiesto per tempo alla Segreteria Tecnica ed alla Consulta dei Sindaci di integrare le contestazioni fatte al gestore, ma costoro se ne sono guardati bene.
- E’ falso che in caso di risoluzione del contratto i singoli comuni si vedrebbero gravati dei relativi costi. Basta leggere il contratto per verificare che al gestore uscente devono essere riconosciute solo le somme effettivamente impiegate e non ancora recuperate con le fatture.
- La determinazione di queste somme dovrà avvenire attraverso un’apposita commissione bilaterale e, se si considera che ACEA ATO 5 S.p.A. ha chiuso gli esercizi 2014 e 2015 con un utile di oltre 10 milioni l’anno, non si capisce quali ulteriori somme possa richiedere.
- La magistratura che eventualmente sarebbe chiamata a dirimere l’eventuale controversia su questo punto è quella ordinaria e non certo il TAR di Latina.
- E’ sempre falso che in caso di risoluzione del contratto i singoli comuni si vedrebbero gravati dei relativi costi, in quanto, sempre in base ai documenti contrattuali ed alle leggi, dette somme andrebbero a gravare sul nuovo Piano d’Ambito e sulla determinazione delle relative tariffe (quindi, di fatto, non cambierebbe niente - almeno in meglio - rispetto all’ipotesi in cui i conguagli pretesi da ACEA fossero contabilizzati sulle fatture dei prossimi anni di … ACEA).
- Non è vero che in caso ACEA ATO 5 S.p.A. fosse cacciata si dovrebbe necessariamente fare una nuova gara ed affidare il servizio ad un altro privato.
- Nei prossimi giorni il governo approverà la versione definitiva del Testo Unico dei Servizi Pubblici Locali e rilevanza Economico Generale e per espressa affermazione del ministro Madia l’acqua è stata esclusa, come richiesto dal Forum e votato dalle Commissioni di Camera e Senato, dal decreto e pertanto resta la possibilità della gestione pubblica del Servizio Idrico.
- La Regione Lazio deve dare attuazione alla legge 5/2014 che riporta le scelte e le decisioni sulla gestione dell’acqua all’interno dei Consigli Comunali con la partecipazione dei cittadini.
- Per quanto riguarda il problema delle risorse necessarie alla gestione del servizio è pura illusione che l’affidamento al privato risolva la questione, perché il privato reperirà le risorse necessarie sui mercati finanziari che finiranno per assumere il controllo sia degli investimenti che delle tariffe.
- Solo se il gestore è pubblico è possibile attivare forme di finanziamento alternative, come ad esempio i Buoni Ordinari Comunali (o Provinciali).
Nella sostanza, signori sindaci, attenzione a chi bandisce con false promesse e vi minaccia con i peggiori orrori, perché fondamentalmente è in mala fede.
Frosinone, 11 Novembre 2016.
Comitato provinciale acqua pubblica Frosinone