Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Cos'è il Piano di Tutela delle Acque Regionale (PTAR) e perché è un importante riferimento per la gestione pubblica dell'acqua?

Piano tutela acqua Regione LazioIn attuazione delle norme europee e nazionali, le Regioni hanno l’obbligo di redigere, e aggiornare periodicamente, uno specifico Piano di Tutela delle Acque del proprio territorio, il quale costituisce uno specifico piano di settore. 

Tale piano è finalizzato al mantenimento e, sopratutto, al miglioramento della qualità delle acque dei fiumi, laghi e acquiferi sotterranei e alla predisposizione di apposite misure per la tutela quali-quantitativa delle acque. 
La Regione Lazio si è dotata di un primo PTAR nel 2007, il quale è stato aggiornato ed è ora in fase di approvazione.

L’aggiornamento del PTAR contiene: gli obiettivi di qualità; l’elenco dei corpi idrici a specifica destinazione e delle aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento; le misure di tutela qualitative e quantitative; la cadenza temporale degli interventi e delle relative priorità; il programma di verifica dell’efficacia degli interventi previsti; gli interventi di bonifica dei corpi idrici; i dati in possesso delle Autorità e Agenzie competenti; l’analisi economica e le misure previste al fine di dare attuazione alle disposizioni concernenti il recupero dei costi dei servizi idrici; le risorse finanziarie previste.
In questa fase propedeutica all'approvazione definitiva del nuovo PTAR è possibile per ogni cittadino o organismo collettivo prendere visione degli elaborati proposti, analizzarne i contenuti e fornire osservazioni e indicazioni migliorative.

Come comitato siamo particolarmente interessati a questo piano in quanto è fondato sulla dimensione territoriale dei bacini idrografici, i quali sono il riferimento principale per la definizione degli Ambiti di Bacino Idrografico (ABI) indicati nella L.R. n. 5 del 2014 "Tutela, governo e gestione pubblica delle acque".
Questa legge regionale non è ancora attuata in quanto manca proprio l'atto di definizione degli ABI e del nuovo modello di gestione del servizio idrico integrato al loro interno. La sua attuazione supererebbe gli attuali ATO e i relativi sistemi di gestione.
In realtà, una proposta di legge regionale che definisce gli ABI e il modello di gestione è già depositata dall'estate del 2015, ma l'amministrazione regionale non ne tiene conto. Perché?
In questa proposta è stato definito un ABI specifico per il bacino del fiume Sacco che racchiude i comuni della valle del Sacco e quelli montani circostanti. Un territorio che presenta diverse criticità ambientali e sociali che per essere risolte devono essere affrontate unitariamente, ragionando quindi a livello di ambito a sé stante.

Questo è l'obiettivo al quale il comitato mira e in tal senso il PTAR è uno strumento di riferimento, anche se purtroppo sia nell'articolato della Delibera di Giunta Regionale che adotta il nuovo PTAR, che nella relazione tecnica che lo compone non viene mai citata la L.R. 5/2014, come se questa non esistesse nel panorama normativo regionale.
Se l'amministrazione regionale disconosce una propria legge di principi, votata all'unanimità dal Consiglio Regionale nel corso della medesima legislatura, vuol dire che non si riconosce più in quei principi?
La domanda la poniamo a tutti i membri della Giunta e del Consiglio Regionale ma anche a tutti i Sindaci e consiglieri comunali.
A tutti i cittadini chiediamo invece la partecipazione alle nostre attività e la collaborazione al raggiungimento degli obiettivi comuni.

Comitato provinciale acqua pubblica Frosinone

volantino Acqua pubblica2018