L’Ambito di Bacino Idrografico del fiume Sacco: un miraggio cancellato dalla politica regionale e locale al servizio di chi specula sull’acqua, sull’ambiente e sui territori
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- Pubblicato: Giovedì, 11 Gennaio 2018 23:52
C’è ancora chi si ostina a guardare il dito invece della luna
Finalmente, dopo tanti mesi, torna a riunirsi, il Coordinamento dei Sindaci della Valle del Sacco.
Un’assise dalle grandi potenzialità ma, finora, poco incisiva nel determinare una concreta riqualificazione della valle.
Chiamata in causa per affrontare i temi della qualità dell’acqua e della sua gestione, non possiamo nascondere la nostra delusione e rimarcare le occasioni perse.
Un’enorme occasione che si sta rischiando di perdere è quella dell’attuazione della Legge Regionale n. 5 del 2014 intitolata “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”, arenata per volontà della Giunta Zingaretti. Una norma che poteva e doveva avviare un percorso di rinnovamento nella governance dell’acqua e concludere l’esperienza fallimentare dell’attuale servizio idrico integrato nella provincia di Frosinone che la popolazione paga profumatamente e garantisce ogni anno rilevanti utili alla società privata che lo gestisce e ai suoi azionisti.
Un’occasione che si rischia di perdere anche per la colpevole complicità di tutti coloro, amministratori degli enti locali in primis, che non hanno speso alcuna energia per sostenere questa nuova legge e promuovere finalmente il rinnovamento.
Un’occasione che chissà se si ripresenterà dopo l’imminente tornata elettorale. Ma finché la Legge regionale n. 5 del 2014 è vigente siamo tutti chiamati a rispettarla ed osservarla, nelle forme e nei modi opportuni. Ad esempio, riconoscendo l’evidente utilità che ne scaturirebbe per la Valle del Sacco se in attuazione della legge si definisse un Ambito di Bacino Idrografico (in sostituzione di parte dell’attuale ATO) coincidente proprio con il bacino del fiume Sacco.
Quanto più facile sarebbe il raggiungimento degli obiettivi del proponendo Contratto di fiume Sacco o di una concreta bonifica e riqualificazione del Sito di Interesse Nazionale Valle del Sacco? Perché non anteporre allora la definizione dell’ABI Sacco, la cui gestione nello spirito della LR 5/2014 consentirebbe già una tutela della qualità e della quantità delle risorse idriche, un governo sostenibile del territorio e una partecipazione adeguata degli enti locali e della comunità? Ne beneficerebbe anche l’attuazione concreta del nuovo Piano di Tutela delle Acque Regionale che, seppure lentamente, è in via di approvazione.
La Giunta Zingaretti rema però contro e qualche giorno fa, a ridosso di Natale, ha approvato una Deliberazione (la n. DEC54 del 21.12.2017) che individua i nuovi Ambiti territoriali ottimali di bacino idrografico (ATOBI, una sorta di ibrido tra i vecchi ATO e gli ABI indicati nella LR 5/2014). Ne individua in tutto 6, molti meno dei 19 definiti dai comitati per l’acqua pubblica ed elencati in una proposta di legge depositata nel 2015 ma mai discussa nella Commissione Consiliare competente in attesa della Delibera di Giunta.
Secondo la Giunta Zingaretti, quindi, può bastare un solo ambito in più, oltre gli attuali 5 ATO, per attuare il dettato normativo della LR 5/2014. A questo punto è chiaro che la Giunta stessa non ha interesse a richiamarsi ai principi della LR 5/2014 e a dare concretezza a quella rivoluzione che tale norma proponeva. Alla Giunta Zingaretti interessa lasciare tutto così com’è, anzi allontanarsi ancora di più da quei principi.
Addirittura propone la separazione di netto del bacino idrografico del Sacco in due ATOBI distinti e molto eterogenei, spazzando via ogni ipotesi di governo efficace del nostro territorio e di soluzione reale delle criticità che lo caratterizzano, in termini ambientali, sociali ed economici.
Una scelta gravissima, avallata dal complice silenzio della politica locale che non sa difendere il suo territorio e le sue risorse.
Ancora una volta, anche in occasione dell’odierna riunione del Coordinamento dei Sindaci della Valle del Sacco, si puntano i riflettori sui particolari perdendo di vista il contesto e le vere opportunità. Ancora una volta si continua a non guardare la luna ma solo il dito che la indica.
11 Gennaio 2018.
Comitato provinciale acqua pubblica Frosinone