Coordinamento Romano Acqua Pubblica: questa ATAC non ci piace, dunque che fare?
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- Pubblicato: Giovedì, 08 Novembre 2018 22:06
Il trasporto pubblico a Roma, così come la gestione dell'acqua, non è pubblico. Infatti, entrambi sono gestiti da S.p.A.: società di diritto privato. Quando abbiamo proposto e vinto i referendum del 2011 volevamo superare questo modello che crea disservizi per la città e profitto per pochi.
Come andare oltre? Nelle schede "Le favole del sì" abbiamo spiegato come la liberalizzazione peggiorerebbe solo le cose, facendoci tornare a inizio secolo, quando tutti i servizi erano privati. Qui sotto vogliamo ribadire le nostre proposte per un vero servizio pubblico.
Oltre l'oggi
La mobilità urbana è uno dei temi dirimenti per la qualità della vita in una città come Roma. E la mobilità urbana ha bisogno di profonde trasformazioni, se non di vere e proprie rivoluzioni. La liberalizzazione e la gara, frapponendo un contratto commerciale privato fra ente pubblico e gestore, cristallizzerebbe per anni il servizio allo status quo, impedendo i necessari cambiamenti.
Che fare dunque?
- Aprire un conflitto Comuni-Governo per allargare il Fondo Nazionale Trasporti
- Aprire un conflitto Roma Capitale-Governo per uscire dalla trappola del debito e aumentare i trasferimenti verso la città
- Chiudere il contratto con Roma TPL e trasformare ATAC in azienda speciale di diritto pubblico
- Finanziare il trasporto pubblico con massicci investimenti sulle infrastrutture (tram), mezzi, manutenzioni
- Modificare radicalmente la politica del personale riducendo drasticamente i ruoli apicali e sostituendoli con assunzione di operativi (autisti e tecnici della manutenzione)
- Separare la gestione dell'azienda speciale ATAC dalla commistione con la politica, attraverso la nomina del Consiglio di Amministrazione da parte di un ente terzo e l'istituzione di un Consiglio di Sorveglianza formato da lavoratori e utenti del trasporto pubblico