Cremona, il lupo perde il pelo ma non il vizio
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- Pubblicato: Venerdì, 22 Luglio 2011 09:34
Apprendiamo dai mezzi di stampa che il presidente Salini ha intenzione di riproporre tra pochi giorni ai sindaci della provincia e al consiglio provinciale la “sua” vecchia, trita, scandalosa non-soluzione, la privatizzazione del servizio idrico. Evidentemente il presidente, troppo occupato con impegni di amministrazione, ha tenuto spenta la tv e non ha letto giornali dal 14 giugno in qui. Signor presidente, le diamo una notizia: 27 milioni di italiani hanno detto no alla privatizzazione dell’acqua. Un no chiaro e netto, inequivocabile.
Il Comitato Referendario Provinciale “2 Sì per l’Acqua Bene Comune” ritiene che questo modo di agire sia indegno di un amministratore pubblico poiché tradisce e pugnala al cuore la sostanza dei due quesiti referendari del 12 e 13 giugno, che hanno travolto e annullato la forte spinta alla privatizzazione del servizio idrico che ha avuto mano libera negli ultimi quindici anni almeno. Oggi infatti tutti i territori della nostra regione e del resto della nazione mostrano (giustamente) un sostanziale e deciso stop dei percorsi di privatizzazione delle società idriche e un inizio di ripensamento entro le realtà territoriali in cui la privatizzazione è già un dato di fatto. Si torna a leggere la proposta di legge che i movimenti per l’acqua hanno presentato in parlamento nel 2007, forte di 400.000 firme, legge che si muove su binari perfettamente aderenti ai risultati del referendum, visto che esclude ogni remunerazione dei capitali e gestisce il servizio idrico esclusivamente tramite enti di diritto pubblico.
E’ un grave sintomo di ignoranza (probabilmente non casuale) e di arretratezza culturale che il presidente Salini elenchi come sole possibili soluzioni la privatizzazione, la società mista o l’in-house. Tre soluzioni che si basano sempre su società di diritto privato, quindi spazzate via dagli esiti referendari, senza appello.
Guarda caso, questo tentativo di furto ai danni dei cittadini verrà messo in opera in pieno agosto, quando l’attenzione di tutti è prevedibilmente minore a causa delle vacanze.
Tristemente dobbiamo dire che ce lo aspettavamo, sapevamo che le rassicurazioni del presidente Salini sul suo “rispetto” degli esiti referendari erano fumo negli occhi a quanti ancora si fanno abbindolare dagli specchietti e dalle perline che i “conquistadores” portano in dono.
Questo percorso va fermato e verrà fermato dai cittadini e dai sindaci. Non possiamo credere che tanti amministratori tradiscano così vergognosamente la volontà dei loro amministrati, solo per obbedienza di partito o per timore di scontentare un personaggio influente. Invitiamo invece gli amministratori del nostro territorio a chiedere a gran voce una conversione a U del percorso, in modo che l’ufficio d’ambito da qui in avanti e con la calma e la ponderazione necessarie esplori non ancora vetuste e infingarde ipotesi di gestione privatistica, ma l’unica soluzione rimasta sul tappeto, la società di diritto pubblico.
Invitiamo tutti i cittadini a mobilitarsi nonostante il periodo di ferie: lo sappiamo, vi abbiamo già chiesto molto nei mesi scorsi, ma ora è il momento di rivendicare il rispetto della volontà espressa dalla maggioranza assoluta degli italiani. Noi saremo al vostro fianco e cercheremo di mettere a disposizione tutti gli strumenti utili per questo nuovo, emozionante percorso verso una gestione della cosa pubblica più trasparente, più partecipata, più corretta.
Infine, chiediamo scusa ai lupi per la metafora.