Il Comitato Acqua Pubblica di Cremona scrive ai sindaci della Provincia
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- Pubblicato: Lunedì, 25 Giugno 2012 15:31
Stimati signori sindaci
nei prossimi giorni sarete chiamati a decidere in merito alla proposta di aggregazione delle aziende idriche del territorio. L’aggregazione in sé e per sé non è una proposta da avversare, ma speriamo converrete con noi che non può essere avallata ora con questi contenuti e con queste modalità.
Essa infatti, come è stato chiaramente esposto in sede di presentazione e discussione, lascia in forse il futuro del servizio dal punto di vista (nodale) della soluzione gestionale; in realtà la “dichiarazione programmatica” di febbraio non è per nulla “neutra” come vi si dice, anzi contiene molti elementi negativi e inaccettabili che avevamo già a suo tempo evidenziato. Il nuovo “progetto di scissione” chiarisce e conferma questi elementi negativi e ne aggiunge di nuovi: prima di tutto l’approvazione di questo iter darebbe vita a una società unica provinciale che potrebbe solo privatizzare l’intero servizio, dunque per le decisioni successive non partireste più da una gestione quasi totalmente pubblica come è oggi, ma da un obbligo di cessione dell’intero servizio a terzi. Un ribaltamento gravissimo e pericolosissimo. La proposta di statuto della nuova s.p.a. specifica inoltre che essa ha per oggetto la gestione del servizio idrico anche fuori dai confini nazionali, il che chiarisce che tutto si ha in mente meno che un’azienda che si concentri sul nostro territorio, come invece ora fanno le nostre ex-municipalizzate.Potremmo continuare, ma ci preme sottolineare ora altri elementi a monte.
A monte resta, pesante come un macigno, un iter che ha esautorato totalmente voi sindaci e i cittadini da ogni serio coinvolgimento e che oggi come di consueto — con un comportamento per l’ennesima volta indegno e irrispettoso della democrazia reale — chiede a voi sindaci un pronunciamento ufficiale e definitivo sulla base di documentazione scritta presentatavi a soli cinque giorni dall’assemblea deliberativa. Non siete solo chiusi fuori dalle vere stanze decisionali, ma siete trattati per l’ennesima volta da passacarte dei presidenti delle aziende: crediamo che a questa pessima prassi non possiate restare indifferenti. A monte resta, inaccettabile, un percorso che per mero tatticismo politico del presidente Salini — che pur di portare a casa la privatizzazione di questo servizio pubblico fondamentale sta distruggendo non solo la disponibilità al dialogo tra i sindaci ma anche intere compagini politiche — mette il carro davanti ai buoi, creando l’azienda prima di lasciarvi decidere con serenità come gestirla. Va sottolineato come questo percorso (pur se per plausibili ragioni tecniche) lascia totalmente fuori, al momento, i due centri di Castelleone e Soresina, i cui due sindaci quindi in tutto ciò continueranno a non sapere cosa rispondere ai loro amministrati preoccupati dello sbocco del percorso.
E non solo loro: questa irragionevole inversione delle priorità mette in fondo tutti i sindaci nell’impossibilità di dare alcuna rassicurazione ai cittadini su quanto la futura gestione dell’acqua risponderà alla volontà popolare espressa tramite referendum, di sapere quanto “vicina” al territorio, ai cittadini, ai lavoratori tale gestione riuscirà ad essere. Ben poco, con queste premesse. La sonora bocciatura del piano d’ambito (ormai ufficialmente decaduto) che avete ottenuto mesi fa vi potrebbe dare l’impressione di una vittoria, ma vi sollecitiamo a considerare che poche settimane fa il consiglio provinciale ha licenziato un odg presentato dalla Lega Nord in cui tale forza politica, che a dicembre era stata meritoriamente determinante nel frenare la privatizzazione, mostra di essere “tornata all’ovile”, mettendo nero su bianco che nel nuovo gestore il pubblico sarà una “parte” e non la totalità dei soggetti presenti, dunque un sostanziale avallo alla soluzione mista del presidente Salini.
Alla luce di tutto ciò vi chiediamo di evitare questo salto nel buio e vi sollecitiamo con tutto il cuore ad intraprendere un percorso ben diverso, che proviamo ad abbozzare:
- non approvate ora alcun atto che avalli ufficialmente l’aggregazione: bene avete fatto nelle precedenti occasioni a prendere atto di tale progetto, ora non c’è alcuna ragione di fare di più;
- valutate con grande attenzione, anche con l’ausilio dei vostri segretari comunali ed eventualmente di altri soggetti esperti, la documentazione esibita, ad iniziare dalla perizia del Tribunale fino alla proposta di statuto della nuova azienda e reclamate per questo il tempo necessario, censurando ufficialmente la letterale presa in giro dei cinque giorni che ora vi sono concessi;
- varate un percorso realmente coinvolgente dei cittadini, che faccia queste valutazioni alla luce del sole, ad esempio in consigli comunali aperti;
- approfondite finalmente le soluzioni gestionali pubbliche che gli “esperti” del presidente Salini continuano a disdegnare (soluzione in-house e azienda di diritto pubblico);
- solo a valle di tutto questo riunitevi e decidete per prima cosa la soluzione gestionale: noi crediamo che ormai una soluzione pubblica possa trovare l’assenso di quasi tutti i sindaci del territorio o almeno di una larghissima maggioranza di essi;
- solo alla fine, avendo così chiarito dove si vuole arrivare e che servizio dare ai cittadini, procedete all’aggregazione, se continuerete a ritenere che sia una soluzione realmente utile e praticabile.
Dimostrate ai vostri cittadini che hanno fatto bene ad appoggiarvi sinora nel vostro tentativo di non cedere alle pressioni dei privatizzatori; dimostrate a loro e a voi stessi che sapete dare alla politica (quella sana) il tempo di ponderare le scelte fondamentali e che sapete interpretare la politica in modo nuovo, aperto all’interesse diffuso della cittadinanza.
Come Comitato Acqua Pubblica e per nostro tramite come Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua siamo pronti e disponibili ad accompagnare in ogni modo che riterrete utile il percorso sopra abbozzato (o un altro percorso migliore che saprete individuare) impegnando in esso le energie e le capacità di cui disponiamo.
Comitato Acqua Pubblica del Territorio Cremonese