Mantova-aumento delle tariffe, l'opposizione del comitato
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- Pubblicato: Lunedì, 19 Novembre 2012 13:01
La lettera del Comitato
abbiamo avuto tutti modo di leggere sulla Gazzetta di Mantova dell'intenzione di aumentare le tariffe dell'acqua.
Fin qui nulla di scandaloso:
- a Mantova le tariffe sono bloccate dal 2010
- se l'adeguamento tariffario fosse rispettoso della legge e dell'espressione dei cittadini dopo la vittoria referendaria che dalla tariffa ha fatto sparire la remunerazione del capitale investito.
A VOI TUTTI LASCIO VALUTARE ALCUNE SITUAZIONI:
- viene chiesto con urgenza al Consiglio Provinciale di deliberare ORA per prendere atto degli aumenti tariffari su cui i sindaci hanno DECISO di prendere atto della documentazione inviata da alcuni gestori (non tutti) e "Di esprimere il proprio orientamento sull'opportunità di un incremento tariffario per l'anno 2011 pari al 5% + indice ISTAT, rilevando altresì che dovrà essere tenuto conto dell'esito referendario del Giugno 2011". Quella delibera è del novembre 2011.
- viene chiesto con urgenza al Consiglio Provinciale di DELIBERARE DI PRENDERE ATTO DI COME I SINDACI SI SONO ESPRESSI.
- con "PRESE D'ATTO" e "OPPORTUNITà" si sceglie di disporre AUMENTI TARIFFARI SULLA BOLLETTA DELL'ACQUA
- la materia dell'applicazione degli aumenti tariffari è molto complessa, ci sono moltissime variabili che la legge impone di valutare, ma i consiglieri dovrebbero decidere in pochi giorni su qualche cosa che dal gennaio del 2011 nessuno su è ASSUNTO LA RESPONSABILITà DI DECIDERE (EPPURE, NONOSTANTE GLI STRAVOLGIMENTI IMPOSTI DALLA REGIONE LOMBARDIA, GLI UFFICI E LE PERSONE AVREBBERO DOVUTO DARE CONTINUITà ALLA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO)
- Oltre al difetto amministrativo di deliberare di prendere atto di una presa d'atto e di una opportunità, qualcuno ha forse dimenticato che esiste una SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO che sancisce la NON RETROATTIVITA' della modifica tariffaria.
Ma la situazione peggiore di tutte è che NON ESISTE NULLA CHE CONSENTA DI VALUTARE SE I CONTI DEGLI AUMENTI SONO STATI FATTI "A SPANNE" oppure se siano stati correttamente valutati TUTTI I RISCONTRI CHE LA LEGGE PONE A TUTELA DEI CITTADINI.
E' vero, gli aumenti servono per fare gli investimenti, ma siccome le tariffe sono quantificate A PREVENTIVO sugli investimenti e sulla gestione, GIA' APPROVATI DAI SINDACI NEL PIANO D'AMBITO, possibile che nessuno abbia fatto almeno una verifica su questo, dicendoci con chiarezza e trasparenza come vengono spesi i nostri soldi?
Se esiste un difetto di tipo amministrativo e visto che nessuno si è assunto l'onere di decidere sulla base di verifiche chiare e complete (e la legge in questo caso non è un vincolo burocratico ma una norma a tutela dei cittadini) perchè dovrebbero pagare i cittadini?
Possibile che in questi mesi nessuno abbia chiesto queste verifiche, che la legge impone ma che imponeva anche prima? Che cosa è stato fatto nel resto d'Italia o della Lombardia visto che le leggi nazionale e lombarda non operano solo nel nostro territorio?
Ci sembra, con tutta la nostra non competenza, di poter affermare che la legge non è cambiata, che è la stessa che sta alla base del piano d'ambito che i sindaci hanno approvato a tutela del piano tariffario sparmato sui 20 anni di gestione e che, di fatto, oltre al grande peso politico, la scelta refendaria ha comportato solamente un piccolo calcolo matematico e che NON HA CREATO NESSUN VUOTO NORMATIVO.
Come Comitato siamo a chiedere, per l'ennesima volta, il RISPETTO delle scelte dei cittadini, il RISPETTO del voto referendario, il RISPETTO delle leggi che, tuttora vigenti, ci tutelano e impongono chiarezza e trasparenza: ecco perchè continuiamo a ribadire che la gestione deve essere pubblica e partecipata, nell'interesse e nel rispetto dei cittadini!
Voi che cosa ne pensate?
- a Mantova le tariffe sono bloccate dal 2010
- se l'adeguamento tariffario fosse rispettoso della legge e dell'espressione dei cittadini dopo la vittoria referendaria che dalla tariffa ha fatto sparire la remunerazione del capitale investito.
A VOI TUTTI LASCIO VALUTARE ALCUNE SITUAZIONI:
- viene chiesto con urgenza al Consiglio Provinciale di deliberare ORA per prendere atto degli aumenti tariffari su cui i sindaci hanno DECISO di prendere atto della documentazione inviata da alcuni gestori (non tutti) e "Di esprimere il proprio orientamento sull'opportunità di un incremento tariffario per l'anno 2011 pari al 5% + indice ISTAT, rilevando altresì che dovrà essere tenuto conto dell'esito referendario del Giugno 2011". Quella delibera è del novembre 2011.
- viene chiesto con urgenza al Consiglio Provinciale di DELIBERARE DI PRENDERE ATTO DI COME I SINDACI SI SONO ESPRESSI.
- con "PRESE D'ATTO" e "OPPORTUNITà" si sceglie di disporre AUMENTI TARIFFARI SULLA BOLLETTA DELL'ACQUA
- la materia dell'applicazione degli aumenti tariffari è molto complessa, ci sono moltissime variabili che la legge impone di valutare, ma i consiglieri dovrebbero decidere in pochi giorni su qualche cosa che dal gennaio del 2011 nessuno su è ASSUNTO LA RESPONSABILITà DI DECIDERE (EPPURE, NONOSTANTE GLI STRAVOLGIMENTI IMPOSTI DALLA REGIONE LOMBARDIA, GLI UFFICI E LE PERSONE AVREBBERO DOVUTO DARE CONTINUITà ALLA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO)
- Oltre al difetto amministrativo di deliberare di prendere atto di una presa d'atto e di una opportunità, qualcuno ha forse dimenticato che esiste una SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO che sancisce la NON RETROATTIVITA' della modifica tariffaria.
Ma la situazione peggiore di tutte è che NON ESISTE NULLA CHE CONSENTA DI VALUTARE SE I CONTI DEGLI AUMENTI SONO STATI FATTI "A SPANNE" oppure se siano stati correttamente valutati TUTTI I RISCONTRI CHE LA LEGGE PONE A TUTELA DEI CITTADINI.
E' vero, gli aumenti servono per fare gli investimenti, ma siccome le tariffe sono quantificate A PREVENTIVO sugli investimenti e sulla gestione, GIA' APPROVATI DAI SINDACI NEL PIANO D'AMBITO, possibile che nessuno abbia fatto almeno una verifica su questo, dicendoci con chiarezza e trasparenza come vengono spesi i nostri soldi?
Se esiste un difetto di tipo amministrativo e visto che nessuno si è assunto l'onere di decidere sulla base di verifiche chiare e complete (e la legge in questo caso non è un vincolo burocratico ma una norma a tutela dei cittadini) perchè dovrebbero pagare i cittadini?
Possibile che in questi mesi nessuno abbia chiesto queste verifiche, che la legge impone ma che imponeva anche prima? Che cosa è stato fatto nel resto d'Italia o della Lombardia visto che le leggi nazionale e lombarda non operano solo nel nostro territorio?
Ci sembra, con tutta la nostra non competenza, di poter affermare che la legge non è cambiata, che è la stessa che sta alla base del piano d'ambito che i sindaci hanno approvato a tutela del piano tariffario sparmato sui 20 anni di gestione e che, di fatto, oltre al grande peso politico, la scelta refendaria ha comportato solamente un piccolo calcolo matematico e che NON HA CREATO NESSUN VUOTO NORMATIVO.
Come Comitato siamo a chiedere, per l'ennesima volta, il RISPETTO delle scelte dei cittadini, il RISPETTO del voto referendario, il RISPETTO delle leggi che, tuttora vigenti, ci tutelano e impongono chiarezza e trasparenza: ecco perchè continuiamo a ribadire che la gestione deve essere pubblica e partecipata, nell'interesse e nel rispetto dei cittadini!
Voi che cosa ne pensate?
Annalisa Gazzoni
Comitato AcquaBeneComune Mantova
Comitato AcquaBeneComune Mantova