Elezioni Lombardia: l'appello dei Comitati ai candidati
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- Pubblicato: Mercoledì, 06 Febbraio 2013 14:01
COMUNICATO STAMPA
Elezioni Lombardia: una nuova legge regionale per l'acqua pubblica!
L'appello dei Comitati acqua della Lombardia ai candidati alle elezioni regionali
Milano, 04 febbraio 2013 - Nei primi 100 giorni del nuovo governo regionale, deve essere approvata una nuova legge regionale che garantisca la gestione totalmente pubblica dell'acqua in Lombardia.
È questo il contenuto dell'appello che il Coordinamento regionale Acqua pubblica della Lombardia rivolge ai candidati presidenti alle elezioni regionali del 24 e 25 febbraio prossimi.
A tale scopo, il Coordinamento regionale Acqua ricorda che a fine 2010 (ovvero pochi mesi prima del Referendum) il Consiglio Regionale approvò a maggioranza una pessima legge che obbligava alla privatizzazione dell'acqua; sulla medesima norma sono inoltre intervenute alcune sentenze della Corte Costituzionale che hanno bocciato buona parte della legge voluta da Formigoni. Ciononostante, il Consiglio Regionale uscente non ha mai provveduto a modificare la legge, che invece, come più volte richiesto dai Comitati acqua, deve essere necessariamente allineata al risultato referendario e alle sentenze della Consulta.
Inoltre con la stessa legge, la maggioranza formigoniana ha tolto ai Comuni la titolarità sulle scelte in materia di servizi idrici, consegnandola alle province.
Ora, dopo i Referendum e in vista di una possibile revisione delle Province, i Comitati acqua chiedono una nuova legge regionale che ripristini la potestà dei Comuni ed assicuri la gestione totalmente pubblica del servizio idrico (acquedotti, fognature e depurazione), che in Lombardia necessita di urgenti investimenti.
Nell’appello i Comitati acqua chiedono a tutti i 5 candidati presidenti (Albertini, Ambrosoli, Carcano, Maroni, Pinardi) e a tutte le forze politiche che li sostengono:
1) di assumere come impegno dei primi cento giorni la formulazione di una legge regionale specifica sul governo e la gestione delle risorse idriche e dell’intero ciclo dell’acqua per tutti gli usi, evitando qualsiasi tentativo di mercificazione della risorsa e di privatizzazione della gestione;
inoltre e in particolare rispetto al Servizio Idrico Integrato (S.I.I.), chiedono che:
2) il S.I.I., inteso quale insieme delle attività di captazione, adduzione e distribuzione di acqua a usi civili, fognatura e depurazione delle acque reflue, sia classificato come un servizio pubblico locale di interesse generale, privo di rilevanza economica;
3) il S.I.I. sia organizzato sulla base di ambiti territoriali ottimali (ATO) corrispondenti ai bacini idrografici;
4) le province, i Comuni e la Città metropolitana organizzino il S.I.I. affidandone la gestione, per ciascun bacino, a soggetti di diritto pubblico;
5) la gestione del S.I.I. sia ispirata a promuovere il risparmio idrico e l’uso dell’acqua di rubinetto da bere.