Cremona: acqua e servizi - Obiettivi che uniscono
- Dettagli
- Pubblicato: Venerdì, 12 Giugno 2015 11:10
Quello che stiamo vivendo è un anno importante per i servizi fondamentali (acqua, luce, gas, rifiuti, trasporti) di Cremona così come di tante altre città italiane.
A Cremona negli ultimi mesi abbiamo tirato la nostra acqua fuori dalle multiutility locali e ora siamo a metà del guado: creata la società unica provinciale per la gestione del servizio idrico (Padania Acque) si lavora all'unificazione dei rami patrimoniali. Attenzione, perché la partita è tuttora aperta e gli “amici dei privati” non si sono per nulla arresi, dunque bisogna tener alta la guardia per evitare di avere brutte sorprese.
L'emergenza maggiore di oggi è sugli altri servizi fondamentali, quelli riuniti in LGH: per quest'ultima molti amministratori stanno pensando di procedere a una fusione con altre aziende esterne. Il problema è che questi altri soggetti (siano il colosso A2A di Milano-Brescia piuttosto che la fassiniana IREN) farebbero di LGH un sol boccone: i nostri sindaci (persino il sindaco di Cremona) che già ora sono spesso costretti a riconoscere di avere ben poca voce in capitolo dentro ad LGH, in caso di fusione con A2A o IREN vedrebbero ridotta a zero ogni possibilità di decidere qualcosa su tanti servizi che sono invece fondamentali nella vita dei cittadini. A cominciare per esempio dalla chiusura o meno dell'inceneritore.
Tutto questo non accade per caso. I vari governi degli ultimi anni, visto fallire il tentativo di imporre la privatizzazione per legge di acqua, rifiuti e quant'altro, servizi molto appetibili in mano agli enti locali, hanno cambiato tattica. Ed ecco il governo Renzi che in piena continuità con i vari Berlusconi, Monti, Letta vara una serie di leggi ed articoli che strangolano economicamente gli enti locali per costringerli a vendere i loro servizi essenziali. Questa nuova offensiva, molto più efficace e subdola delle precedenti, sta già avendo i primi effetti: a due passi da Cremona, infatti, a Reggio Emilia, proprio (ma guarda il caso!) dove stava fiorendo un interessantissimo laboratorio per la fondazione di una azienda idrica di diritto pubblico, molti sindaci di quel territorio con un vergognoso voltafaccia si stanno orientando verso la privatizzazione del servizio.
Se a Cremona siamo riusciti a resistere a queste pressioni lo dobbiamo non solo alla mobilitazione di tutti gli abitanti della provincia: ci siamo riusciti perché il movimento per l'acqua pubblica ha saputo darsi una dimensione nazionale e perché ogni comitato locale ha sempre potuto contare sull'aiuto degli altri.
Tra pochi giorni ricorrerà il quarto anniversario della vittoria referendaria, con la quale l'Italia ha stabilito che acqua, rifiuti e trasporti locali non devono essere privatizzati. Come Comitato Acqua Cremona pensiamo che il modo migliore di festeggiare sia dare una mano agli altri che rischiano più di noi. Dunque sabato 13 giugno cercateci in piazza, sì, ma a Reggio Emilia: perché le lotte concrete uniscono, non dividono. Sarà una manifestazione come sempre pacifica, allegra, concreta e decisa: nessuno si azzardi più a provare a rubare ai cittadini i loro diritti e i loro beni fondamentali.