Brescia - Il referendum provinciale per l'acqua pubblica si farà
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- Pubblicato: Domenica, 22 Aprile 2018 22:42
Grazie alla tenace iniziativa del Comitato Acqua Pubblica di Brescia nel mese di ottobre prossimo si svolgerà il referendum provinciale con cui si intende contrastare la definitiva privatizzazione dell'acqua, ovvero la possibilità che a fine 2018 il gestore del servizio idrico sia trasformato in una società mista.
“Volete voi che il gestore unico del servizio idrico integrato per il territorio provinciale di Brescia rimanga integralmente in mano pubblica, senza mai concedere la possibilità di partecipazione da parte di soggetti privati?”, questo il quesito depositato lo scorso 22 giugno dal Comitato promotore referendario alla Provincia che, il 28 ottobre 2016, aveva deliberato l’affidamento del servizio integrato nell’Ato di riferimento al gestore unico Acque Bresciane. Un percorso da svolgere in due fasi: la prima, già conclusa, che prevedeva la creazione di un soggetto a totale controllo pubblico mediante la fusione delle due società pubbliche esistenti (Acque Ovest Bresciano 2 e Sirmione Servizi); la seconda che prevede l’espletamento della gara per la scelta del socio privato (a cui affidare al 49% della proprietà) entro il 31 dicembre 2018 per il raggiungimento della gestione in forma di società mista.
Di seguito una cronistori dei passaggi salienti fino ad arrivare all'indizione del referendum.
Maggiori informazioni sulla pagina Facebook del Comitato Referendario Acqua Pubblica
27 dicembre 2010: il Consiglio Regionale della Lombardia approva la Legge Regionale n. 21, la quale apporta modifiche, tra gli altri, all’art. 48 della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26, attribuendo all’Ente Provincia le funzioni in tema di servizio idrico integrato e stabilendo che ciascuna Provincia lombarda (e la Città metropolitana di Milano) esercitino tali funzioni tramite Aziende speciali denominate “Uffici d’Ambito” (oggi chiamati Enti di Governo dell’Ambito).
11 novembre 2014: il Parlamento approva definitivamente la Legge n. 164 di conversione del decreto-legge n. 133 del 12 settembre 2014 detto ''Sblocca Italia'' che, all’art. 7, apporta modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “T.U. Ambiente”. Entro il 30 settembre 2015 gli enti di governo degli ambiti devono adottare i nuovi Piani d’Ambito e scegliere la forma di gestione del S.I.I., avviandone la procedura di affidamento e disponendo l'affidamento del servizio al gestore unico (art. 172).
primi mesi del 2015: sulle pagine della stampa locale (“Giornale di Brescia”, “Bresciaoggi”, “Corriere della Sera, edizione di Brescia”, ecc.) si infittiscono gli articoli secondo i quali sarebbe oramai cosa fatta la creazione di un soggetto ‘tricipite’ al quale l’Ente di governo dell’Ambito della provincia di Brescia si appresterebbe ad affidare la gestione del servizio idrico. Secondo gli organi di informazione, tale soggetto verrebbe costituito dall’unione di due multiutilities locali la cui intera proprietà è detenuta – direttamente ed indirettamente – da Comuni (“Aob2” e “Garda Uno”) con la società “A2A ciclo idrico”, la quale però è posseduta interamente dalla capogruppo “A2A” che è quotata in Borsa e, di conseguenza, non può ricevere gestione di servizi mediante affidamento diretto senza esplicazione di una previa gara ad evidenza pubblica (secondo la disciplina comunitaria).
dai primi giorni di marzo in poi il Comitato “Acqua Bene Comune Brescia” (costituitosi informalmente già nel 2006 per la raccolta firme per la proposta di legge per la Ripubblicizzazione del servizio idrico integrato) che già durante la campagna referendaria 2010 raccolse oltre 44.000 a sostegno dei quesiti referendari contro l’art. 23bis del c.d. “Decreto Ronchi” e contro la remunerazione del capitale investito inoltra molteplici richieste di appuntamento a Pierluigi Mottinelli, Presidente della provincia di Brescia, a Michele Gussago, allora assessore provinciale con delega al S.I.I., a Daniela Gerardini, Presidente del C.d.A. dell’Ufficio d’Ambito, a Marco Zemello, direttore dell’Ufficio d’Ambito. A nessuna di tali richieste viene data risposta.
16 giugno 2015: il Consiglio Provinciale di Brescia approva l’ordine del giorno n. 4 impartendo al Consiglio d’Amministrazione dell’Ufficio d’Ambito l’indirizzo secondo cui il futuro gestore unico del servizio idrico integrato dovrà possedere forma di società mista pubblico – privata
30 luglio 2015: il Comitato “Acqua Bene Comune Brescia” deposita presso gli Uffici dell’Ente Provincia, dell’Ufficio d’Ambito e, per conoscenza, presso l’Associazione Comuni Bresciani nonché mediante mail trasmette a tutti i Comuni della Provincia bresciana, un formale atto di diffida finalizzato a conoscere le intenzioni (fino ad allora mai rese ufficialmente pubblica) nutrite dalla Provincia in merito alla scelta di gestione nonché ad impedire di procedere con l’affidamento del servizio idrico integrato ad un soggetto gestore senza che siano preventivamente coinvolti i cittadini e le amministrazioni locali sulla scelta da intraprendere.
durante l’estate, il Comitato contatta e viene contattato da svariati Sindaci e amministratori locali (di maggioranza e di opposizione) bresciani. Con alcuni di essi (soprattutto collocati nella bassa pianura bresciana occidentale) si instaura una collaborazione intensa, tuttora operante, che porta ad elaborare un progetto alternativo di definizione della forma di gestione del servizio.
settembre 2015: l’associazione “Aqua Alma onlus” lancia e il Comitato sostiene e promuove una petizione popolare contro la privatizzazione del servizio idrico.
Da parte sua il Comitato “Acqua Bene Comune Brescia” contatta varie associazioni e gruppi politici per informarli di quanto sta avvenendo, chiedendo inoltre un sostegno all’opposizione contro i disegni di privatizzazione
17 settembre 2015: il Consiglio di Amministrazione dell’Ufficio d’Ambito di Brescia approva la delibera n° 14, cui si accompagna un sintetico Programma Operativo. In tale atto si approva l’indirizzo di scegliere la forma di partecipazione mista pubblico-privata quale forma con cui sarà strutturato il futuro gestore unico del servizio idrico, fatte salve le gestioni in salvaguardia (ossia quelle affidate ad “A2A ciclo idrico” e ad “Azienda Servizi Valle Trompia”, oggi controllata al 75% da A2A). Più nel dettaglio il Programma operativo prevede due fasi: 1) entro il 31/12/2015 affidamento in house per 30 anni ad una società costituita – mediante fusione o conferimento di ramo d’azienda – dalle società a totale partecipazione pubblica che allora già operavano nel settore all’interno del territorio provinciale (“Aob2”, “Garda Uno”, “Sirmione Servizi”, ecc.); 2) entro il 31/12/2018 tale nuova società dovrà espletare il bando di gara ad evidenza pubblica per la scelta del socio privato al quale attribuire una partecipazione societaria superiore al 40%.
17 settembre e 6 ottobre 2015: l’Assessore regionale all’Ambiente, Claudia Maria Terzi, inoltra (per due volte) all’attenzione al Presidente della Provincia ed al Sindaco di Brescia la risposta data dagli uffici regionali alla richiesta avanzata dall’ufficio d’Ambito circa la possibilità che delle nuova società di gestione potesse far parte fin da subito “A2A ciclo idrico” (posseduta al 100% da A2A a sua volta posseduta al 25% dal Comune di Brescia). In entrambe le occasioni, la risposta della Regione è netta: “A2A ciclo idrico” è un’azienda il cui capitale è totalmente detenuto dalla società “A2A S.p.A.” quotata in Borsa e partecipata da capitali priati, pertanto essa non può entrare a far parte di una società di gestione (ancora da creare) alla quale il servizio idrico verrebbe affidato direttamente e senza gara; “A2A” potrà entrare nel soggetto gestore soltanto partecipando e vincendo la gara pubblica che sarà indetta successivamente alla creazione del nuovo soggetto gestore.
28 settembre 2015: il Comitato “Acqua Bene Comune Brescia” torna a depositare presso gli Uffici dell’Ente Provincia e dell’Ufficio d’Ambito una richiesta urgente di chiarimenti in merito alle decisioni ufficiali – non trapelate sulla stampa – che tali Enti intendono assumere circa la scelta della forma di gestione.
nel corso del mese di settembre l’Assessore provinciale Michele Gussago, accompagnato dal Direttore dell’Ufficio d’Ambito, Marco Zemello, e/o dalla presidente del C.d.A. dell’Ufficio d’Ambito, Daniela Gerardini, incontra vari Sindaci della provincia e, in alcune rare occasioni, partecipa ad incontri aperti al pubblico nei quali però non esplicita in modo definitivo quali siano le scelte in merito alla forma di gestione del S.I.I.
3 ottobre 2015: il Presidente della Provincia convoca la Conferenza dei Sindaci dell’Ambito per il giorno 9 ottobre 2015 per discutere la scelta della forma di gestione del S.I.I.
9 ottobre 2015: Conferenza dei Sindaci dell’Ambito. Viene eletto presidente della Conferenza il Sindaco di Brescia (azionista di A2A). La discussione si anima soprattutto sul tema dell’entità della partecipazione del privato nel costituendo soggetto gestore unico del servizio. Al termine dell’assemblea il Presidente della Conferenza nega la possibilità che possano essere discusse e sottoposte al voto due mozioni (di cui una elaborata da alcuni Sindaci con la fattiva collaborazione del nostro Comitato) alternative alla proposta a suo tempo approvata dal C.d.A. dell’Ufficio d’Ambito. Soltanto quest’ultima, dunque, viene votata e, su 144 Comuni presenti, ben 48 (rappresentativi di circa un quinto della popolazione bresciana) la bocciano o si astengono.
19 ottobre 2015: il Consiglio Provinciale approva la delibera n. 38 con la quale, prendendo atto della decisione assunta a maggioranza della Conferenza dei Sindaci, viene approvata la forma mista pubblico-privata quale forma di gestione del S.I.I.
nei giorni successivi il Comitato diffonde presso tutti gli amministratori locali di tutti i Comuni della Provincia una proposta di interrogazione da presentare a tutti i Sindaci per poter conoscere il loro parere in merito alla decisione assunta dal Consiglio provinciale
12, 21 e 25 gennaio 2016: il Comitato organizza tre serate di carattere seminariale per approfondire assieme a cittadini e pubblici amministratori la questione della gestione del S.I.I. e per raccogliere suggerimenti da tramutare in osservazioni formali da sottoporre alla Provincia.
20 gennaio 2016: rappresentanti della Provincia e dell’Ufficio d’Ambito illustrano alla Conferenza dei Sindaci dell’Ambito le bozze di Statuto, di Regolamento del Comitato d’indirizzo e controllo, di Accordo per l’esercizio congiunto del controllo analogo.
28 gennaio 2016: il Comitato “Brescia Acqua Bene Comune”, in previsione del successivo Consiglio Provinciale, inizialmente convocato per il 19/01/2016 (seduta poi spostata al 12/02/2016), deposita in Provincia ed all’Ufficio d’Ambito (trasmettendolo poi per conoscenza a tutti gli amministratori locali bresciani) un’altra serie di osservazioni, concludendo con la proposta alternativa di affidare il servizio idrico ad una nuova società di capitali in cui far confluire tutte le società a partecipazione interamente pubblica esistenti nel bresciano. In una seconda fase tale nuova società, anziché ricercare un socio privato, avrebbe dovuto trasformarsi in azienda speciale di diritto pubblico con partecipazione agli organi direttivi di rappresentanze degli utenti e dei lavoratori.
12 febbraio 2016: il Consiglio Provinciale emana la delibera n. 3, con la quale sono approvati lo Statuto, il Regolamento e l’Accordo della costituenda società di gestione del S.I.I., demandando agli uffici competenti di appostare a bilancio la somma di euro 20.000 con la quale la Provincia parteciperà alla costituzione del capitale sociale della nuova società di gestione.
dal 13 febbraio in poi il Comitato spedisce a tutti gli amministratori comunali della Provincia di Brescia una lettera di invito a votare, in sede di Consiglio Comunale, contro l’approvazione dei documenti costitutivi della nuova società di gestione, poiché per legge essi, per poter acquisire efficacia, devono ricevere l’avallo da parte della maggioranza dei Consigli Comunali dei Comuni coinvolti nella procedura di affidamento del servizio.
tra il mese di febbraio ed il mese di giugno 2016 si tengono numerosi Consigli Comunali chiamati a deliberare sugli atti costitutivi della nuova società. In molti casi si tratta delle prime occasioni in assoluto in cui i rappresentanti delle comunità locali vengono finalmente coinvolti nel processo decisionale relativo alla gestione dell’acqua.
Nel frattempo, 35 Comuni chiedono all’Ufficio d’Ambito l’autorizzazione (possibilità concessa dalla legge) di mantenere sul proprio territorio la forma di gestione del servizio in quel momento esistente (per lo più “in house” o in economia) e, avendone ricevuto risposta negativa, 28 di essi si rivolgono al tribunale amministrativo.
16 febbraio 2016: rappresentanti del nostro Comitato sono ricevuti finalmente in udienza dal Presidente della Provincia, Pierluigi Mottinelli, assieme al direttore dell’Ufficio d’Ambito, Marco Zemello.
19 febbraio 2016: la Provincia trasmette a tutti i Comuni bresciani copia degli atti costitutivi di “Acque Bresciane S.r.l.” approvati al termine della seduta del Consiglio Provinciale del 12/02/2016
25 febbraio 2016: il Comitato “Acqua Bene Comune Brescia” torna a depositare presso la Provincia e l’Ufficio d’Ambito una serie di domande inerenti specifici aspetti dei documenti costitutivi della nuova società di gestione approvati due settimane prima dal Consiglio Provinciale.
10 marzo 2016: il Presidente della Provincia invia al Comitato una lettera nella quale sono contenute le risposte ai quesiti avanzati il 25 febbraio.
18 marzo 2016: il Consiglio Provinciale, con delibera n. 5, costituisce un’apposita commissione consiliare di controllo in materia di gestione del servizio idrico integrato.
24 giugno 2016: si costituisce formalmente con atto notarile la Società “Acque Bresciane S.r.l.”, il cui capitale iniziale di 100.000 euro è posseduto dalla Provincia di Brescia per il 20% e dalle società di gestione di proprietà interamente pubblica “Sirmione Servizi” (per il 20%), “Garda Uno” e “Aob2” (per il 30% ciascuna).
30 settembre 2016: il Consiglio Provinciale di Brescia (delibera n. 20) approva le determinazioni di indirizzo per l’aggiornamento del Piano d’Ambito
30 settembre 2016: il C.d.A. dell’Ufficio d’Ambito approva la proposta di affidamento del S.I.I. alla società “Acque Bresciane S.r.l.” (delibere nn. 20, 21, 22, 23)
11 ottobre 2016: si riunisce la Conferenza dei Sindaci dell’Ambito per discutere il nuovo Piano d’Ambito, comprensivo del Piano degli investimenti, ma il numero di partecipanti alla riunione non raggiunge il quorum deliberativo necessario
28 ottobre 2016: il Consiglio Provinciale di Brescia (delibera n. 35) approva l’affidamento trentennale della gestione del S.I.I. alla società “Acque Bresciane S.r.l.”
A questo punto l'unica nostra possibilità di bloccare la cessione del 49% della società pubblica Acque bresciane srl è quella di chiedere il referendum provinciale previsto dallo statuto della provincia e regolamentato da specifico regolamento.
17 gennaio 2017: viene steso e sottoscritto l’atto costitutivo del Comitato Promotore del Referendum Consultivo Provinciale per l'acqua pubblica
tra i mesi di gennaio e marzo 2017 il Comitato Promotore raccoglie, come previsto dal Regolamento Provinciale dei Referendum, circa trecento firme di elettori bresciani di sostegno a tale Comitato
22 marzo 2017: il Comitato Promotore deposita ufficialmente presso gli uffici della Provincia di Brescia il proprio atto costitutivo accompagnato dai moduli contenenti le firme raccolte per la costituzione del Comitato.
fin da subito si instaura un proficuo dialogo con il Forum nazionale (nella persona di Paolo Carsetti) e per il tramite di questi con il prof. Alberto Lucarelli, nonché con alcuni avvocati e docenti di diritto attivi nella città di Brescia, al fine di elaborare un quesito referendario che sia inattaccabile dal punto di vista sostanziale e giuridico ma, al contempo, sufficientemente chiaro negli scopi perseguiti.
28 aprile 2017: con atto notarile viene registrato l’esito dell’assemblea societaria di “Acque Bresciane S.r.l.” per il quale si dà luogo all’aumento di capitale di tale società: vi partecipano la Provincia di Brescia (con 1.240.000 euro circa in denaro), “Aob2” (con quasi 50 milioni di euro rappresentati dal valore attribuito al ramo d’azienda da questa conferito ad “Acque Bresciane”), “Sirmione Servizi” (con 1.024.000 euro anch’essi rappresentati dal valore attribuito al ramo d’azienda conferito). Non vi partecipa, invece, “Garda Uno” per l’opposizione dei sindaci della sponda bresciana del lago di Garda (interessati a gestire autonomamente la ricca partita del nuovo depuratore lacuale).
22 giugno 2017: il Comitato Promotore deposita ufficialmente presso gli uffici della Provincia di Brescia il quesito referendario del seguente tenore: “Volete voi che il gestore unico del servizio idrico integrato per il territorio provinciale di Brescia rimanga integralmente in mano pubblica, senza mai concedere la possibilità di partecipazione da parte di soggetti privati?”
nei giorni immediatamente successivi il Comitato invia a tutti gli amministratori locali dei Comuni bresciani una bozza di delibera da sottoporre ad ogni Consiglio Comunale onde ottenerne l’adesione al quesito proposto. Nei mesi successivi inoltre viene osservato un fitto calendario di incontri con numerosi Sindaci ed amministratori della provincia, ai quali viene richiesta l’adesione alla proposta di quesito avanzata dal Comitato
29 settembre / 2 ottobre: il Comitato Promotore deposita presso gli uffici della Provincia 55 delibere con cui altrettanti Consigli Comunali del bresciano hanno aderito al testo del quesito referendario proposto.
30 ottobre 2017: il Consiglio Provinciale di Brescia (delibera n. 35), dopo una riunione di Consiglio annullata per le proteste sollevate dalle minoranze, torna a riunirsi e nomina la Commissione di Garanzia, composta da tre docenti universitari di diritto costituzionale e amministrativo, cui spetterà decidere in merito all’ammissibilità o meno del quesito proposto dal Comitato
1 dicembre 2017: la Commissione provinciale di Garanzia delibera all’unanimità che il quesito è ammissibile, in quanto legittimo, chiaro, univoco ed in quanto la procedura seguita dal Comitato promotore ha pienamente osservato le norme statutarie e regolamentari
21 dicembre 2017: il Consiglio Provinciale di Brescia (delibera n. 46) prende atto della decisione assunta dalla Commissione di Garanzia e, quindi, della dichiarazione di ammissibilità del quesito referendario, ma – stante la mancanza di fondi – dichiara l’impossibilità di procedere all’immediata indizione del referendum, rinviando all’approvazione del Bilancio preventivo il momento in cui dovranno essere reperite le risorse per le operazioni consultive
16 gennaio 2018: la prefettura di Brescia informa il Presidente della Provincia ed il Comitato Promotore del diniego opposto dal Ministero degli Interni alla richiesta di accorpare il referendum consultivo provinciale alle elezioni politiche del 4 marzo.
1° marzo 2018: il Comitato Promotore indirizza al Presidente della Provincia una missiva con la quale lo invita formalmente a procedere all’emanazione del Decreto di indizione del referendum consultivo
12 marzo 2018: il Comitato Promotore trasmette al Presidente della Provincia (ed il giorno successivo alla funzionaria provinciale responsabile dei servizi finanziari) un atto di formale diffida affinché senza indugio ulteriore indìca il referendum, previo reperimento delle risorse necessarie.
23 marzo 2018: il presidente della Provincia di Brescia Pierluigi Mottinelli invia una comunicazione al Comitato Promotore ed alla stampa la risposta formale all’atto di diffida in cui impegna a reperire le risorse, almeno 1 milione di € approvando il bilancio entro la fine di aprile e a seguito dell’approvazione di un regolamento transitorio dei referendum provinciali a convocare il referendum nel mese di ottobre.
6 aprile 2018: inizia la campagna referendaria con “ venerdì dell’acqua pubblica” a cui partecipano oltre 350 persone all’incontro in cui Padre Alex Zanotelli presenta l’iniziativa.
13 aprile 2018: si costituisce il primo comitato referendario nel comune di Tremosine
19 aprile 2018: Il comitato è convocato dal Prefetto per l’iter referendario, individuazione della data dei comizi elettorali e delle modalità di semplificazione organizzativa con l’obbiettivo del massimo risparmio delle risorse ma la certezza del rispetto delle procedure formali.
Nella stessa data: Convocazione plenaria per la costituzione e l’organizzazione dei comitati territoriali per il SI ALL’ACQUA PUBBLICA