Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Comitato Bresciano e Comitato Gaia: i nostri dubbi sull’azione dell’Ente di Governo dell'Ambito (EGATO) di Brescia

No depuratore GardaIl Cda dell’ufficio d’ambito si è rinnovato ma purtroppo tale rinnovamento non notiamo cambi di linea operativa rispetto al grande tema del depuratore del Garda. Abbiamo ritenuto necessario fossero chiarire alcune questioni, che di seguito elenchiamo, per avere riscontri documentati e proposte concrete. In qualità di associazioni che rappresentano migliaia di cittadini non ci accontentiamo delle solite vacue dichiarazioni. La formalizzazione di tali richieste inviate giorni fa all’Ente è un passo obbligato visto che, nonostante le diverse e reiterate richieste presentate in diverse occasioni formali, non abbiamo mai avuto riscontri puntuali.

  1. Il regolamento EGATO in materia di trattamento delle acque reflue prevede: «L’ufficio d’Ambito dovrà proseguire l’azione di impulso in materia di collettamento e depurazione verificando ogni possibile soluzione che favorisca l’anticipazione del superamento delle contestazioni europee ». Tale affermazione andrebbe coerentemente fatta seguire da una stringente e rapida azione che porti fuori dal campo delle infrazioni quei comuni della Valsabbia che ne sono coinvolti. L’azione di governo di EGATO riguardo la Valsabbia rimane statica e mantiene in infrazione i diversi depuratori sul Chiese procedendo invece sul progetto di depurazione del Garda, che non si trova in situazione di infrazione: qual è la logica? Riteniamo che vadano invertite le priorità e che si debba procedere celermente all’adeguamento dei piccoli depuratori sul fiume Chiese, anche per risparmiare ai cittadini utenti del ciclo idrico gli importi conseguenti alle sanzioni, che rischiano di prolungarsi peranni.
  2. Reputiamo fortemente omertoso il comportamento dell’EGATO di Brescia che continua a rimandare un aggiornamento preciso e documentato circa le condizioni della condotta sublacuale. Sappiamo per certo, visto che risulta da alcune ammissioni informali, che non esiste una reale urgenza d’intervento. Si provveda perciò ad approfondire l’ipotesi dell’Università di Brescia per un collettamento alternativo, con destinazione il depuratore di Peschiera. Ribadiamo la richiesta che sia finalmente pubblicato il documento di studio dell’Università di Brescia del maggio 2018. Questo comportamento è inqualificabile oltre che aberrante!
  3. Il Consiglio di amministrazione di EGATO si assume la responsabilità di eventuali ritorni o recrudescenze di casi di legionella, polmoniti batteriche e Coronavirus in un’area - quella del Chiese – che ne è stata particolarmente colpita? Lungo un fiume che già si segnala per ripetuti sversamenti di reflui e che rischia di veder peggiorare la situazione con l’apporto massiccio di reflui da depurazione di altraprovenienza?
  4. EGATO può permettersi di ignorare la presa di posizione di una ventina di amministrazioni comunali, in rappresentanza di circa centoventimila cittadini, per assecondare un progetto che pare rispondere prioritariamente, se non esclusivamente, agli interessi di Acque Bresciane e di un comitato d’affari non ben definito che sponsorizza, indebitamente, il coinvolgimento diA2A?
  5. Perché EGATO Brescia non ha scritto, come si era impegnato a fare, alla controparte veronese di sospendere l’iter di approvazione del progetto sulla sponda veronese in attesa di avere i dati sullo stato di salute della condotta sublacuale?
  6. Perché EGATO Brescia non ha convocato i sindaci del fiume Chiese come chiesto dal Vice Presidente della Provincia in Consulta provinciale perl’ambiente?
  7. “L’Ufficio d’Ambito ritiene che esistano ragioni per sostenere – pure se a scapito dei territori – la necessità di un coinvolgimento attivo di A2A nel colossale affare della realizzazione (con costi ancora tutti da verificare realmente) di due grandi depuratori a servizio del Garda a Gavardo e Montichiari, cioè in un bacino idrico estraneo al territorio benacense.

Ritenevamo che a queste questioni fosse necessario dare risposta in modo celere, oggettivo e puntuale. Diversamente sarebbe lecito da parte dei cittadini condividere il pensiero secondo il quale l’attività degli enti pubblici finisca sempre per fare l’interesse di pochi anziché l’interesse collettivo dei cittadini. Purtroppo anche questa volta ci sbagliavamo, l’ufficio d’ambito non si è neppure degnato di rispondere alla nostra pec inviata il 4 maggio. Nessun riscontro di alcun tipo! Non c’è che dire: un comportamento disdicevole che deve essere stigmatizzato!

25 Maggio 2020.

Comitato Referendario Acqua Pubblica Brescia - Comitato Gaia

volantino Acqua pubblica2018