Comitato Acqua Pubblica Brescia: benvenuta l'interrogazione parlamentare sulla depurazione del Garda
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- Pubblicato: Mercoledì, 01 Dicembre 2021 17:12
Il Comitato Referendario per l’Acqua Pubblica di Brescia, componente del coordinamento del presidio 9 agosto, grazie al supporto ed allo stimolo offerto dalla Senatrice Corrado, facente parte del gruppo misto (http://gruppomistosenato.it/doctor/margherita-corrado/), che ha reso possibile la presentazione di un’interrogazione sulle diverse criticità che, come una spada di Damocle, pendono sul lacunoso progetto della depurazione del Lago di Garda.
La prima evidenza riguarda la situazione attuale delle condotte sublacuali colleganti Toscolano Maderno e Torri del Benaco – per mezzo delle quali i reflui prodotti nei comuni bresciani della riviera gardesana affluiscono nelle condotte esistenti sulla sponda veronese. Lo stato di salute è certificata dalla relazione «Verifica dello stato di conservazione delle condotte sublacuali Toscolano Maderno - Torri Del Benaco dopo gli interventi di riparazione (marzo 2021) a firma degli Ingg. Falappa-Pedrazzani, secondo cui, a seguito dei lavori di manutenzione del 2021, è accertata la sostanziale immobilità rispetto al 2020 delle bioconcrezioni incidenti sulla condotta sub lacuale e,pertanto, questa sia in sicurezza e si attesta come il termine della vita tecnica dell’impianto di collettamento sub lacuale in questione (realizzato tra il 1984 ed il 1985) sia tranquillamente estensibile a 50 anni, rispetto ai 40 in origine stimati, laddove si realizzino gli interventi manutentivi suggeriti. Tale evidenza rende inconsistente gli elementi di emergenzialità che rendono fuori luogo anche la nomina del commissario-Prefetto.
Dal canto nostro ci preme evidenziare come il concetto di prossimità, inspiegabilmente non sia stato considerato rispetto alla progettazione dei depuratori Gardesani ma che riteniamo degno di nota. Si evidenzia che nell’art. 1 del “Protocollo sui servizi di interesse generale” allegato al Trattato di Lisbona, che ha modificato il trattato sull’Unione europea ed il trattato che istituisce la Comunità europea, firmato a Lisbona il 13/12/2007, cita: «I valori comuni dell’Unione con riguardo al settore dei servizi di interesse economico generale ai sensi dell'articolo 16 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea comprendono in particolare: il ruolo essenziale e l’ampio potere discrezionale delle autorità nazionali, regionali e locali di fornire, commissionare e organizzare servizi di interesse economico generale il più vicini possibile alle esigenze degli utenti …» Realizzare depuratori a Gavardo, Montichiari od Esenta non ci sembra esattamente la scelta più adeguata.
Ricordiamo che altre sono le criticità del Garda tra l’altro evidenziate dallo studio «Sistema dicollettamento e depurazione a servizio della sponda bresciana del Lago di Garda. Progetto di fattibilità tecnica ed economica. Relazione illustrativa», redatto dagli Ingg. Agostini e Olivieri, sottolinea che «Le reti fognarie a servizio dei Comuni bresciani del Garda sono in gran parte costituite da reti per acque miste. La progressiva separazione … tende ad evitare sia lo scarico delle acque miste durante gli eventi di piena, sia il sovraccarico dell’attuale collettore... Il processo di separazione richiede tuttavia investimenti molto onerosi, ma soprattutto tempi sicuramente molto lunghi, che risultano incompatibili con il prevedibile aumento della inefficienza dell’attuale sistema di collettamento e depurazione» ed inoltre che «…risultano presenti acque “parassite” in arrivo dai sistemi fognari comunali, dove, in alcuni casi, la preesistente rete del reticolo idrico minore … è stata storicamente adibita anche allo scolo delle acque luride ... nonostante un consistente piano di separazione delle reti da parte di Acque Bresciane, le tempistiche hanno tempi medio lunghi, non compatibili con le urgenze di potenziamento dello schema di collettamento esistente». Facendo esplicito riferimento a tali gravi deficienze strutturali della massima parte del sistema fognario dei comuni bresciani del Lago (fognature miste e presenza di acque parassite), lo Studio citato dimostra che sia l’eliminazione della “sublacuale” sia i nuovi, sovradimensionati impianti di depurazione non risolverebbero i reali problemi ecologici del Lago di Garda, nello specifico per quanto afferisce alla direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque) recepita in Italia dal D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152, di preservare e migliorare la qualità delle acque superficiali interne. L’ipotizzato progetto violerebbe anche disposizioni riguardanti operazioni che causino il mescolamento fra loro delle acque appartenenti a due bacini idrografici diversi, in quanto dette operazioni renderebbero impossibile, falsandola, la caratterizzazione qualitativa dei corpi idrici giacché i nuovi depuratori sarebbero finalizzati a trattare acque reflue provenienti dal bacino idrico fiume Sarca-Lago di Garda-fiume Mincio riversandole poi, al termine del processo di depurazione, nel ben distinto bacino Lago d’Idro-fiume Chiese.
Sull’impatto ambientale, in particolare, il progetto di costruzione del depuratore a Gavardo (BS) prevede di intervenire pesantemente cementificando un’area verde agricola e boscata estesa per oltre sette ettari, soggetta a tutela paesaggistica ed idraulica.
Certamente non un progetto ad impatto 0!
Ultimo, non per importanza, dobbiamo ricordare la deprecabile vicenda “del vocale del Prof. Bertanza” in cui si evidenzia che lo Studio dei siti alternativi per l’ubicazione dell’impianto di depurazione del lago di Garda, dal quale scaturiscono successivi studi, sarebbe inficiato da inesattezze, omissioni e parzialità nella valutazioni condotte. Questo emergerebbe da una comunicazione – divenuta di pubblico dominio – inviata dal Prof. Ing. Giorgio Bertanza (estensore dello Studio medesimo), al Dr. Stefano Simeone, Capo di Gabinetto del Prefetto di Brescia.
A seguito di tutto quanto esposto abbiamo chiesto all’On. Ministro Cingolani: se non ritenga Egli opportuna ed, a questo punto, imprescindibile la revisione delle analisi finalizzate ad individuare quale sia la soluzione effettivamente migliore per l'ottimizzazione del sistema di depurazione a servizio delle comunità del Lago di Garda, contemplando fra gli elementi di valutazione, in misura prioritaria, l’impatto ambientale, il minore o nullo consumo di suolo, il principio di prossimità del sistema ai luoghi serviti; In particolare la menzionata revisione, non sia necessario commissionare un nuovo Studio, assegnandone la redazione ad esperti di specchiata professionalità e di indubbia indipendenza, da individuare attraverso un bando di livello europeo; Obbiettivo dell’iniziativa del Comitato è la revisione completa del Progetto perseguendo il risultato del miglior progetto possibile nell’interesse di tutti i cittadini, dell’ambiente delle future generazioni.
Vogliamo ringraziare pubblicamente la Sen. Corrado che si è fatta carico dell’iniziativa seppur tale iniziativa non riguarda il suo territorio di riferimento. Ben lontano dall’immobilità dei paralmentari bresciani evidentemente coinvolti con interessi trasversali nell’affaire della Depurazione del Garda.
Brescia 30.11.2021
Comitato Referendario Acqua Pubblica Brescia