Presidio sotto la Regione
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- Pubblicato: Martedì, 20 Dicembre 2011 15:17
Il 16 dicembre, prima dell’inizio delle votazione del Consiglio Regionale della proposta di Legge n.157 concernente “Disposizioni in materia di risorse idriche e di servizio idrico integrato”, tante/i del Coordinamento Marchigiano dei Movimenti per l’Acqua si sono presentati in Regione per presidiare la riunione e per ottenere un incontro con i consiglieri regionali della IV Commissione.
La pressione esercitata nei giorni precedenti e la presenza degli attivisti dell’acqua ha determinato l’incontro e la possibilità di contestare ed evidenziare che questa legge non risponde a quanto chiesto da oltre la maggioranza assoluta degli elettori marchigiani che si sono espressi molto chiaramente, con il referendum del 12 e 13 Giugno, sulla gestione dell’acqua.
Il Coordinamento ha ribadito che l’articolo 10, così come espresso e formulato, produce sostanzialmente un aumento della tariffa e dunque tale articolo deve essere o soppresso o riscritto facendo riferimento al secondo quesito referendario, che definisce la tariffa, e che qualsiasi investimento aggiuntivo non possa essere a carico della tariffa stessa.
L’altro punto di discussione ha riguardato la necessità, non più rinviabile, della costituzione di un tavolo tecnico/partecipato per la definizione di una legge organica sulla gestione dell’acqua nella Regione Marche che includerebbe anche la Legge 157.
Abbiamo chiesto ai Consiglieri un atto di coraggio “democratico” che, al di là dei tecnicismi legislativi e burocratici, vada incontro alla volontà popolare che ha sancito inequivocabilmente che l’acqua è un bene comune e come tale deve essere gestito in maniera pubblica e partecipativa.
L’eliminazione dalla bolletta della remunerazione del capitale investito e la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato attraverso la costituzione di un’ Azienda Speciale, sono i due fari che devono essere seguiti quando si legifera in materia di acqua. La Regione deve avere il compito e l’onere, a nostro avviso, di creare le basi per il completo recepimento dei risultati referendari, cosi come altre amministrazioni pubbliche stanno facendo. Questo è quanto chiesto dal Coordinamento Marchigiano dei Movimenti per l’Acqua che rappresentava oggi in sede istituzionale oltre la maggioranza assoluta degli elettori marchigiani espressasi durante il referendum.
Nella seduta pomeridiana è prevista la votazione della Legge. Noi vigileremo e continueremo a fare pressione fino a quando l’acqua nella nostra regione non sarà gestita in maniera pubblica e partecipata.
Ancona, 16-12-2011
Coordinamento Marchigiano dei Movimenti per l‘Acqua
Il 16 dicembre, prima dell’inizio delle votazione del Consiglio Regionale della proposta di Legge n.157 concernente “Disposizioni in materia di risorse idriche e di servizio idrico integrato”, tante/i del Coordinamento Marchigiano dei Movimenti per l’Acqua si sono presentati in Regione per presidiare la riunione e per ottenere un incontro con i consiglieri regionali della IV Commissione.La pressione esercitata nei giorni precedenti e la presenza degli attivisti dell’acqua ha determinato l’incontro e la possibilità di contestare ed evidenziare che questa legge non risponde a quanto chiesto da oltre la maggioranza assoluta degli elettori marchigiani che si sono espressi molto chiaramente, con il referendum del 12 e 13 Giugno, sulla gestione dell’acqua.
Il Coordinamento ha ribadito che l’articolo 10, così come espresso e formulato, produce sostanzialmente un aumento della tariffa e dunque tale articolo deve essere o soppresso o riscritto facendo riferimento al secondo quesito referendario, che definisce la tariffa, e che qualsiasi investimento aggiuntivo non possa essere a carico della tariffa stessa.
L’altro punto di discussione ha riguardato la necessità, non più rinviabile, della costituzione di un tavolo tecnico/partecipato per la definizione di una legge organica sulla gestione dell’acqua nella Regione Marche che includerebbe anche la Legge 157.
Abbiamo chiesto ai Consiglieri un atto di coraggio “democratico” che, al di là dei tecnicismi legislativi e burocratici, vada incontro alla volontà popolare che ha sancito inequivocabilmente che l’acqua è un bene comune e come tale deve essere gestito in maniera pubblica e partecipativa.
L’eliminazione dalla bolletta della remunerazione del capitale investito e la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato attraverso la costituzione di un’ Azienda Speciale, sono i due fari che devono essere seguiti quando si legifera in materia di acqua. La Regione deve avere il compito e l’onere, a nostro avviso, di creare le basi per il completo recepimento dei risultati referendari, cosi come altre amministrazioni pubbliche stanno facendo. Questo è quanto chiesto dal Coordinamento Marchigiano dei Movimenti per l’Acqua che rappresentava oggi in sede istituzionale oltre la maggioranza assoluta degli elettori marchigiani espressasi durante il referendum.
Nella seduta pomeridiana è prevista la votazione della Legge. Noi vigileremo e continueremo a fare pressione fino a quando l’acqua nella nostra regione non sarà gestita in maniera pubblica e partecipata.
Ancona, 16-12-2011
Coordinamento Marchigiano dei Movimenti per l‘Acqua