Appello dei Movimenti per l'Acqua Bene Comune al Comune di San Benedetto del Tronto
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- Pubblicato: Mercoledì, 08 Febbraio 2012 09:51
nel rispetto della democrazia e della volontà popolare, Le chiediamo di dire NO all' imbottigliamento dell'acqua della sorgente MONTE AZZURRI, ubicata nel Comune di Arquata del Tronto, ed a tutte le altre operazioni contenute nel bilancio previsionale 2012 della CIIP spa che siano in contrasto con il principio, sancito dal referendum del 12 e 13 giugno scorso, che l'acqua è un bene comune privo di rilevanza economica, fuori dal mercato.
1. Presa di posizione responsabile
Il suo NO sarà una presa di posizione responsabile e necessaria anche in considerazione del fatto che il quadro conoscitivo sullo stato delle risorse idriche disponibili a breve e medio termine risulta ancora non del tutto definito e sotto certi aspetti carente. Come lei sa, infatti, la prima individuazione degli obiettivi generali del Piano di Tutela delle Acque da parte della Regione Marche risale al DGR n. 1659 del 29/12/2004. Ad oggi non sono ancora concluse le complesse attività di ricerca, documentazione, organizzazione e lettura dei dati conoscitivi per una organica rappresentazione del Bilancio idrico regionale e per bacino, nonchè quelle per la definizione ed il calcolo del DMV (deflusso minimo vitale) relativo alle specifiche aree idrografiche delle Marche. Soltanto all'agosto del 2011 risale ad esempio il bando di gara per la costruzione informatica del catasto delle risorse idriche, strumento fondamentale al fine della definizione del bilancio idrico regionale. In questo quadro conoscitivo ancora così incerto è irresponsabile non preservare per i bisogni delle popolazioni le riserve esistenti.
2. Serve una politica di risparmio delle risorse idriche
Non si può, a giustificazione di un eventuale parere positivo, invocare la ridotta quantità delle acque che si vorrebbe destinare all’imbottigliamento, in quanto la stessa Regione Marche già nel Piano Regionale per la Tutela delle Acque del 2008, proprio valutando la situazione idrografica del bacino del Tronto, anche in relazione alle acque potabili, sottolineava la necessità “di politiche di risparmio delle risorse idriche molto scarse nella zona soprattutto in alcuni periodi che mostrano prolungate condizioni di siccità”. E, d'altra parte, questa prospettiva di tutela e risparmio si impone a maggior ragione se si guarda all'intero sistema idrico regionale. Non a caso le LL.RR. 18/1998 e 15/2000 stabiliscono che "le acque sotterranee presenti nei sistemi appenninici sono da considerarsi una risorsa e riserva strategica della Regione da tutelare e salvaguardare. L'utilizzo di nuove acque sotterranee profonde degli stessi sistemi è consentito per fronteggiare situazioni di emergenza e carenze idriche gravi".
3. I nuovi posti di lavoro si creano seguendo nuovi modelli di gestione delle risorse
Per giustificare l’imbottigliamento non possono essere invocate la difficoltà della montagna e la necessità di creare posti di lavoro. Il mercato delle acque minerali, infatti, è in crisi:
- nel 2010, rispetto al 2009 le società imbottigliatrici sono scese da 168 a 165,
- sono scomparse 2 marche di acque confezionate,
- la produzione è scesa da 12.400 a 12.100 milioni di litri,
- il giro d’affari dei produttori è sceso di 100 milioni di euro, e
- i consumi interni calavano da 11.400 a 11.150 milioni di litri
Fonte: Stime Annuario Bevitalia Beverfood.com su dati associativi, aziendali e di istituti di ricerca
E i posti di lavoro creati sono decisamente sproporzionati al giro d’affari, anche perché il settore delle acque minerali si vanta di riuscire a costruire impianti sempre più tecnologicamente avanzati, in cui il lavoro dell'uomo è sempre più secondario:
“Le imprese che generano un valore della produzione inferiore a 500.000 € hanno un numero di dipendenti decisamente basso: fino a 3 addetti; valore che […] addirittura si azzera per le imprese con valore della produzione fino a 2,5 milioni di €”.
Fonte: CRIBIS.it, Analisi di redditività – Industria produzione di acque minerali e di bibite analcoliche
Ben altre sono le strade a cui anche la CIIP, in collaborazione con la Regione e gli Enti locali, potrebbe dare il suo contributo: destinazione alla montagna di risorse per la manutenzione del territorio, valorizzazione delle aree boschive, attivazione delle filiere corte agro energetiche etc..
Il “popolo dell’acqua” si aspetta, dunque, da parte Sua, scelte coerenti con il lavoro e l’ impegno fin qui portato avanti insieme, e La attende per riaprire una stagione di dialogo.
Cordiali saluti
Forum Marche acqua bene comune
Forum Piceno acqua bene comune
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