Termoli, 20/02 - Manifestazione contro le devastazioni ambientali: acqua, aria, trivelle, rischio sismico
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- Pubblicato: Giovedì, 18 Febbraio 2016 15:25
“Ora basta!”. I Comitati molisani hanno indetto per sabato 20 febbraio a Termoli (appuntamento alle ore 15:00 presso la Piazza Donatori di Sangue) una manifestazione per difendere l’acqua, l’aria e la salute dei cittadini. In Molise siamo in emergenza ambientale, con l’acqua potabile contaminata e continui divieti da settimane. La questione “trivelle” con il mare e la terra sotto assedio. Proprio a Termoli è stato varato il quesito A TRIVELLE ZERO che farà parte della campagna per i Referendum Sociali che partirà in primavera con la raccolta di firme per poi votare, eventualmente, nel 2017.
Poi l’inceneritore di Pozzilli che con il decreto Galletti-Renzi dovrebbe diventare di interesse strategico nazionale con un forte rischio di ulteriore aumento della quantità di rifiuti da incenerire attraverso l’importazione delle regioni limitrofe. Lo stoccaggio di gas Sinarca che potrebbe aumentare il rischio terremoti in una regione che ha la maggior parte dei comuni classificati a rischio sismico.
Una breve scheda delle problematiche affrontate.
ACQUA POTABILE
Da alcuni mesi l’acqua potabile di Termoli e di vari comuni limitrofi ha problemi di contaminazione. Si è partiti con il superamento dei limiti di legge per i trialometani, un residuo della clorazione. Ci sono state le prime ordinanze dei sindaci per il divieto di consumo di acqua per bere.
A gennaio è scattato l’allarme per il superamento dei limiti per i cloriti. Anche in questo caso potrebbero essere residui della clorazione.
L’acqua viene presa in larga parte dalla Diga del Liscione e potabilizzata.
Non è possibile che un servizio fondamentale per la popolazione non sia sicuro e certa la distribuzione e la possibilità di consumare acqua salubre.
INCENERITORE DI POZZILLI
Il Decreto attuativo Renzi-Galletti, approvato anche dalla maggioranza delle regioni in sede di conferenza Stato-regioni, partendo da quanto previsto dall’Art.35 dello sciagurato decreto Sblocca Italia, farà diventare tutti gli inceneritori di interesse strategico nazionale, compreso quello di Pozzilli in provincia di Isernia di proprietà della multiutility Hera (la società Herambiente è del gruppo). Attualmente è autorizzato per incenerire 93.000 tonnellate annue di rifiuti ma Herambiente aveva richiesto nel 2015 quasi il raddoppio della quantità, portandolo ad oltre 157.000 tonnellate.
Il Decreto prevede che il vicino Abruzzo debba a sua volta incenerire 120.000 tonnellate di rifiuti e gli amministratori abruzzesi hanno detto di voler arrivare ad un accordo con il Molise per evitare di costruire un inceneritore in Abruzzo trasferendo i rifiuti a Pozzilli. Il problema che attualmente la capienza autorizzata non permetterebbe di soddisfare le quantità previste per cui è facile immaginare che una volta divenuto di interesse strategico nazionale Herambiente possa ritornare alla carica per il potenziamento dell’impianto. Tra l’altro l’Art.35 del Decreto Sblocca Italia velocizza anche tutte le procedure, dimezzandone i tempi (anche della partecipazione della popolazione per le osservazioni ai progetti).
Ricordiamo che l’incenerimento è una tecnica obsoleta e la stessa Direttiva europea 98/2008/Ce pone gli inceneritori al quart’ultimo posto appena prima delle discariche nella gerarchia delle modalità di gestione dei rifiuti. Al primo la prevenzione della produzione di rifiuti; al secondo il riutilizzo e al terzo posto il riciclo.
STOCCAGGIO GAS SINARCA
Nelle aree collinari del Molise, nei comuni di Guglionesi, Montecilfone, Palata e Montenero di Bisaccia la società Gas Plus vuole realizzare un ennesimo stoccaggio di gas.
Questo articolo racconta la storia dell’impianto dove si vorrebbero stoccare fino a 200 milioni di mc di metano (http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=21196). Nel 2008 il Ministero dell’Ambiente ha rilasciato il parere di compatibilità ambientale per la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Qui il decreto: 2008_1293-1_sinarca
Gli stoccaggi sono impianti a rischio di incidente rilevante. Recentemente in California la rottura del contenimento di un pozzo dello stoccaggio di Aliso Canyon sta portando alla fuoriuscita di decine di migliaia di tonnellate di gas. Lo stato ha proclamato l’emergenza nazionale e circa 11.000 persone sono state evacuate.
Inoltre gli stoccaggi possono indurre terremoti, come nel caso dello stoccaggio Castor in Spagna, chiuso dal governo dopo una serie di sismi, il più grave di Magnitudo 4,3.
GASDOTTO LARINO – CHIETI
Il gasdotto Larino-Chieti, proposto dalla società Gasdotti Italia (azienda di proprietà di un fondo di investimenti inglese), dovrebbe attraversare le aree collinari del Molise e dell’Abruzzo proprio per collegare nuovi pozzi di metano che i petrolieri vorrebbero perforare nelle due regioni, lo stoccaggio esistente (Fiume Treste) e gli stoccaggi in progetto (Sinarca e S. Martino sulla Marrucina in Abruzzo).
Un progetto che non deve servire alla popolazione molisana e abruzzese, i cui consumi di sono ridotti di oltre la metà in quindici anni.
Il progetto è invece compatibile con l’idea di trasformare l’Italia in un “hub del gas” per il Nord Europa facendoci diventare servitori di passaggio. A loro i profitti, a noi i rischi.
TRIVELLE
Oltre il 60% del territorio molisano è sotto le mire dei petrolieri. Qui il dossier: DossierIdrocarburiMolise_21_11_2014
Bisogna impedire nuove perforazioni in terraferma e le nuove attività in mare. Per questo proprio a Termoli è stato varato il quesito A TRIVELLE ZERO che farà parte della campagna per i Referendum Sociali che partirà in primavera con la raccolta di firme per poi votare, eventualmente, nel 2017.