Giugliano (NA) 22/11 - Assemblea pubblica "Acqua e democrazia"
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- Pubblicato: Martedì, 17 Novembre 2015 22:58
La partecipata assemblea ha dato vita a un documento conclusivo, riportato di seguito.
E’ ripreso, in modo feroce e violento, nel nostro Paese, l’attacco ai diritti dei cittadini e ai beni comuni, in particolare l’acqua.
E’ fondamentale ribadire il concetto che l’acqua è vita, è cioè un bene essenziale. Assolutamente non è una merce pertanto va sottratta dalle logiche di mercato. Il principio secondo cui l’acqua costituirebbe invece un bene economico è diventato il metro attraverso il quale vengono attuate politiche di vera e propria rapina dei nostri diritti.
In Italia gli strumenti di queste politiche sono lo Sblocca-Italia e la Legge di Stabilità nelle quali s’intravede il tentativo di privatizzare l’acqua vanificando il voto referendario del 2011.
Ora, anche in Regione Campania, attraverso la delibera di Giunta 411, diventata legge con l’approvazione del 16 novembre scorso, si svende l’acqua alle grandi lobby della privatizzazione. Il disegno di legge passa attraverso l’espropriazione alle comunità locali del loro potere di controllo e di gestione di un bene così importante per la vita dei cittadini. La Legge Bonavitacola prevede infatti la costituzione di un solo Ambito territoriale affidato ad un Comitato di gestione di solo 20 persone a cui sono delegate tutte le funzioni di governo del ciclo integrato dell’acqua, con un potere dei Sindaci ridotto a mera funzione consultiva. Le decisioni saranno assunte quindi da soggetti estranei ai territori e con forme non democratiche e partecipate, esposte quindi agli appetiti speculativi dei grandi gruppi economici finanziari. Tutto ciò si configura come un vero e proprio furto di democrazia, mascherato da un demagogico discorso di semplificazione e di riduzione del ruolo della politica. Bisogna con forza rilanciare il ruolo delle Comunità locali quali portavoci di istanze democratiche più vicine ai cittadini, connettere tutte le forme organizzate di cittadinanza in difesa dei beni comuni, ACQUA, AMBIENTE, ISTRUZIONE, per ribadire il primato della vita sul profitto.
I comitati hanno elaborato proposte chiare con cui chiedono ai Sindaci di prendere posizioni nette e di schierarsi in rappresentanza dei propri territori attraverso la costituzione di una rete dei Sindaci dell’area Nord al fine di ribadire il primato del pubblico, non escludendo azioni legislative e di guerriglia istituzionale, compreso il ricorso a strumenti quali il referendum abrogativo per contrastare questo disegno liberista.
Le proposte sono:
-Costituzione di Ambiti territoriali ottimali disegnati su bacini idrografici
-Poteri decisionali fondamentali delegati all’assemblea dei Sindaci
Per l’area Nord di Napoli si propone, in vista dell’entrata in vigore dell’area metropolitana, la gestione del servizio idrico attraverso lo strumento dell’azienda speciale consortile, partendo dai Comuni del nostro territorio, con ABC (Acqua Bene Comune) nell’ipotesi che questa stessa possa trasformarsi in azienda consortile, giacchè ABC è l’unica società in Italia che, in ottemperanza al referendum ha ripubblicizzato l’acqua.
Al fine di garantire l’attiva partecipazione delle Comunità locali si propone che sia redatto un rapporto annuale, una sorta di bilancio sociale della risorsa idrica da pubblicare in ogni Comune, che sancisca l’importanza dell’acqua in quanto risorsa fondamentale da salvaguardare.
Per quanto finora detto, bisogna rilanciare ed ampliare la mobilitazione dei movimenti dell’acqua e dei beni comuni per contrastare il disegno liberista che dilaga nel nostro Paese.
In Campania dobbiamo riconquistare tutti gli spazi democratici, coinvolgendo ed ampliando la rete politica e sociale per contrastare e quindi cambiare la legge regionale da poco approvata; dialogare con tutte le forme di cittadinanza attiva, del mondo dell’associazionismo laico e religioso, delle forze sociali, sindacali e politiche, del mondo della scuola, dell’università e della ricerca, del mondo della cultura e dell’arte, del mondo agricolo affinchè si possa abolire in maniera definitiva il principio che riduce l’acqua a merce ed in quanto tale merce di profitto.
Sabato, 28 novembre, alle ore 10.00, a Napoli, da piazza Matteotti alla sede della Regione Campania, in via santa Lucia, ci sarà un corteo a cui aderiremo tutti per portare in piazza il nostro NO, forte e chiaro, alla legge già approvata e che di fatto ci sottrae l’acqua come bene comune. Insieme ai comitati ci saranno sindaci, istituzioni democratiche, associazioni, organizzazioni politiche e quanti vogliano opporsi a questa legge, per cambiarla, in quanto non solo privatizza l’acqua, ma attua un furto di democrazia. Chiediamo pertanto a tal proposito che anche i sindaci dell’area nord di Napoli partecipino.
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L'acqua e’ di tutti non si vende. No alla legge autoritaria della regione campania sul servizio idrico. Si alla gestione democratica e condivisa dell’acqua pubblica.
Domenica 22 Novembre ore 10 Piazza Matteotti Giugliano
Assemblea pubblica "Acqua e democrazia"
Il 12 e 13 giugno 2011 c’ è stato in Italia il referendum popolare sull’acqua pubblica. 27 milioni di cittadini si sono espressi perché l’acqua deve essere pubblica. Hanno detto che: L’acqua non deve essere merce di mercato. Su l’acqua non ci devono essere profitti.
Tutti i governi che si sono succeduti hanno disatteso questa volontà popolare. Il governo Renzi con lo sblocca Italia e la legge di stabilità pianifica la privatizzazione dell’acqua. La regione Campania esegue quanto indicato dalle politiche del governo Renzi. Con la delibera di giunta 411 che a giorni può diventare legge si svende l’acqua alle grandi lobby della privatizzazione. Con il disegno attraverso il quale si espropriano le comunità locali del potere di controllo e gestione di un bene essenziale per la vita dei cittadini quale è l’acqua. Tale disegno prevede l’accentramento del potere decisionale del servizio idrico integrato in un solo organo regionale l’EIC (Ente Idrico Campano). Espropriando di ogni potere i Sindaci e le comunità locali. In sostanza tutto sarà affidato ad un comitato di gestione di poche persone ed in particolare ad un solo uomo, il direttore generale. Le decisioni saranno assunte quindi da soggetti estranei ai territori e con forme non democratiche e partecipate, esposte quindi agli appetiti speculativi dei grandi gruppi economici finanziari.
Un vero e proprio furto della democrazia!
I comitati vogliano rilanciare con forza il ruolo delle comunità locali come istanze democratiche più vicine ai cittadini connettendo tutte le forme organizzate di cittadinanza in difesa dei beni comuni. In primis l’acqua.
I comitati propongono proposte chiare sulle quali chiedono ai sindaci di prendere posizione e di schierarsi in rappresentanza dei propri territori attraverso una Rete dei Sindaci dell’area nord di Napoli, al fine di ribadire che l’acqua non va privatizzata e che si rispetti la democrazia.
Le proposte sono: Costituzione di ambiti territoriali ottimali disegnati su bacini idrografici – poteri decisionali fondamentali delegati all’assemblea dei Sindaci che tengono conto delle scelte indicate dalle istanze popolari.
Per l’area Nord di Napoli si propone, in vista dell’entrare in vigore dell’area metropolitana, di costituire , con ABC – Acqua bene Comune - società in Italia, in ottemperanza al referendum , a totale proprietà pubblica, con conseguente ripubblicizzazione dei servizi di gestione e manutenzione delle reti idriche in capo ai comuni, una azienda pubblica speciale consortile.
I comitati contro la privatizzazione dell’acqua
- Area nord di Napoli-