Una lettera del comitato di Nola
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- Pubblicato: Giovedì, 10 Giugno 2010 13:26
Ero e sono ancora fermamente convinto che “nessuno può farsi giustizia da solo”, tantomeno la G.O.R.I. che si avvale di una clausola vessatoria impugnata dal Comitato davanti all’autorità giudiziaria. Il Sindaco Biancardi, che è un valente avvocato, sa benissimo che un creditore non può d’iniziativa spaccare la testa al debitore o impossessarsi con la forza della sua auto per ottenere il credito vantato. Un locatore al quale non viene pagato il fitto della casa non può forzare la serratura e rientrare ex abrupto nella sua proprietà. Tutti devono far ricorso al Magistrato competente ed attendere una SENTENZA in forza della quale otterranno ( se lo otterranno, in tutto o in parte) quanto è loro dovuto o rientreranno nel materiale possesso delle cose di loro proprietà.
L’atto di forza compiuto dalla G.O.R.I. grida giustizia e confido innanzitutto che il magistrato penale si pronunzi quanto prima sulla mia motivata denuncia e su quelle di altri cittadini che hanno subito violenza.
Tuttavia, consapevole che violenza può generare violenza e che la situazione potrebbe precipitare, ho chiesto a quanti potevo (col Sindaco sono riuscito a parlare solo alle 13,10 di oggi) che il Comitato potesse risolvere la questione con la G.O.R.I., presente l’ATO3 Campania, i sindacati ed anche il Sindaco quale massima Autorità cittadina, per tentare di chiudere il pregresso facendo salvi i diritti dei cittadini e interpretando nel contempo gli interessi della società di gestione che l’acqua comunque l’ha fornita, ma chiarendo molti aspetti oscuri.
Ritengo, pertanto, che al momento il pressante e ripetuto invito del Sindaco di rivolgersi direttamente alla GORI rappresenti una fuga in avanti rispetto ai tentativi in corso per riaprire un democratico tavolo di confronto e di equa risoluzione dell’annoso problema derivante dalla privatizzazione di fatto del servizio idrico in ATO3.
Sembra, quella del Sindaco, una forzatura indirizzata chiaramente a favore della GORI, e non dei cittadini che da anni ed anni subiscono “la rapina dell’acqua”, poi il vuoto amministrativo del gestore (che soltanto nel 2008 ha iniziato a fatturare) e infine continue, illegittime e spesso violente vessazioni dal personale di questa società, senza parlare della terribile saga delle “bollette pazze”. Sono certo che il Sindaco è informato a buona fede ed è ansioso di chiudere la spinosa questione alla quale Nola ed i Nolani si sono opposti con determinazione e coraggio. Se abbiamo dovuto subire l’onta del distacco e scendere a patti me ne dolgo sinceramente, assumendomene tutta la responsabilità.
Davanti a noi, tuttavia, c’è un’ultima grande speranza: il referendum per l’acqua pubblica ed è quella che ci deve animare e sostenere fino alla vittoria finale.