Appello - Contro il muro dell’acqua
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- Pubblicato: Lunedì, 19 Settembre 2011 13:31
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che la gestione dell’acqua è tutt’ora sottoposta agli Ordini Militari del 1967, che negano il diritto all’acqua del popolo palestinese limitando e di fatto impedendo:
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la costruzione di nuovi pozzi o la riabilitazione di quelli esistenti,
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la costruzione di reti idriche e di impianti di trattamento delle acque reflue;
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la gestione complessiva delle risorse idriche da parte dell’Autorità Palestinese dell’Acqua.
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La costruzione del Muro, illegale nel suo percorso, come da sentenza del Tribunale Internazionale dell’Aja, ha sradicato migliaia di alberi, confiscato e praticamente annesso terre fertili, pozzi e falde acquifere.
Con continue ordinanze militari Israele sottrae le terre più fertili e ricche d’acqua alle popolazioni palestinesi, compresa quella beduina, cercando di far abbandonare la terra ai palestinesi, come i partecipanti alla carovana hanno visto nella Valle del Giordano e a Sud di Hebron.
Allo stesso tempo viene impedito all’Autorità Palestinese lo sviluppo di politiche ambientali a salvaguardia delle risorse idriche e per la riduzione dell’inquinamento dalle acque reflue e dagli scarichi industriali provenienti anche dalle colonie israeliane, che scorrono nei torrenti e nei fiumi inquinando il territorio a rischio di provocare malattie sia agli esseri umani che agli animali.
Le limitazioni che la popolazione locale subisce quotidianamente negli spostamenti in territorio palestinese, aggrava ulteriormente questa situazione.
Tutto ciò è in violazione non solo del diritto umano all’acqua riconosciuto dall’ONU, ma anche degli accordi di Oslo e del diritto internazionale.
Alla vigilia della presentazione all’Assemblea delle Nazioni Unite da parte dell’Autorità Palestinese di una proposta di riconoscimento dello Stato Palestinese come 194° paese membro della comunità internazionale,
i partecipanti alla Carovana per il Diritto all’Acqua, i Comitati Popolari palestinesi, e tutti i comitati italiani ed europei, persone e istituzioni che difendono il diritto all’acqua che vorranno sottoscrivere il presente appello,
si rivolgono ai Presidenti e premier dei Paesi membri dell’UE ed in particolare al presidente italiano, ai rappresentanti dei parlamenti dell’Europa, chiedendo di:
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sostenere la proposta di risoluzione per il riconoscimento dello Stato Palestinese presso l’Assemblea delle Nazioni Unite e presso il Consiglio di Sicurezza, auspicando che i membri con diritto di veto di tale organismo non lo esercitino;
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esercitare una pressione sul Governo Israeliano e sulla comunità internazionale affinché venga garantito il diritto all’acqua al popolo palestinese, cessino immediatamente le violazioni al diritto internazionale e l’occupazione militare.
Betlemme, 17 settembre 2011
Guarda il video "La distruzione dei pozzi palestinesi" realizzato durante la Carovana per il Diritto all'Acqua
AGAINST THE WATER WALL
Declaration for the right to water in the Palestinian Occupied Territories and to recognize the State of Palestine.
The participants to the Caravan for the Right to water who visited the Palestinian territories occupied by Israel from the 10th to the 17th of September 2011 in order to know the issues connected to the water access and violations of this human right, together with the Palestinian Popular Committees for nonviolent resistance, send the following declaration to the Italian Government and the European Governments, according to what they saw and the experiences they gathered.
During these 7 days they travelled across the Palestinian Occupied Territories from the Jordan River to Tulkarem, from Jenin to Hebron, they met the Palestinian Committees and they noticed that:
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the water management is still subdued to the 1967 Military orders, which deny the right to water of the Palestinian people, as they limit and forbid:
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to build new wells or to rehabilitate the existing ones
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to build water networks and sewage treatment plants
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the construction of the wall, whose itinerary is illegal according to the Hague International Court , uprooted thousands of trees, confiscated and annexed fertile fields, wells and round water.
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The continuous Israeli military orders take away from the Palestinians and the Beduins the best land, fertile and rich on water; they try to make the Palestinians leave their land, as the members of the Water Caravan saw in the Jordan Valley and in the South of Hebron.
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At the same time the Palestinian Authority is prohibited to develop environmental policies in order to protect water resources and to reduce pollution caused by domestic and industrial sewage, also coming from Israeli settlements and flowing along wadi and rivers, polluting and causing diseases to people and animals.
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The population is also suffering from limits to their right to move into the Palestinian territories
All these situations are violations against the human right to water recognized by the United Nations and also against Oslo agreements and the international law.
In the next days the Palestinian Authority is asking the UN to recognize Palestine as the 194th country member of the international community .
Therefore the participants to the Caravan for the right to water, the Palestinian Popular Committees and all the Italian and European Committees, people and institutions committed to the right to water
who will sign this declaration
address to the Presidents and Premiers of the UE countries and particularly to the Italian President, to the representatives in the European parliaments and ask them
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to support the Palestinian proposal to recognize the State of Palestine at the United Nations Assembly and the Security Council, in the hope that the members who have the right to veto will not use it
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to make pressures on the Israeli Government and the international community in order to grant the right to water for the Palestinian people and to stop violations of the international law and the military occupation.
Bethlehem, 17th September 2011.