No alla Società per Azioni in provincia di Messina, il voto referendario deve essere rispettato
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- Pubblicato: Martedì, 10 Gennaio 2012 15:26
Comunicato stampa
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Il 12 e il 13 giugno la maggioranza del popolo italiano si è espressa contro la privatizzazione dell'acqua e a favore di un servizio idrico pubblico e partecipato. In provincia di Messina i Sì ai referendum sono stati il 53,7%. Oggi, a sette mesi dal voto referendario, in Provincia di Messina si sta procedendo verso la privatizzazione del servizio idrico. L'ordine del giorno della prossima Conferenza d'ambito dell'ATO idrico 3, infatti, comprende l'approvazione di una società consortile per azioni.
La Società per Azioni sottrarrebbe al controllo democratico e alla gestione partecipata da parte degli utenti il servizio idrico, ponendo le premesse per un futuro ingresso dei privati.
Riteniamo che i sindaci debbano poter gestire il servizio idrico attraverso soggetti di diritto pubblico, come i consorzi di comuni o l'azienda speciale, che garantirebbero trasparenza delle procedure, partecipazione democratica e controllo delle decisioni da parte dei cittadini, sottraendo gli amministratori a una situazione d’irresponsabilità politica prodotta dalla gestione tramite SpA. La presidenza dell'ATO e la sua segreteria tecnica hanno inoltre ricevuto dal Forum di Messina la documentazione di quali strumenti occorrano per la trasformazione in azienda consortile.
L'acqua è un bene comune, e va sottratta alle logiche del mercato e delle società a scopo di lucro, come hanno deciso lo scorso 12 e 13 giugno 27 milioni di italiani tra cui 2 milioni di siciliani.
A tal fine chiediamo ai Sindaci della provincia di Messina e al Presidente della Provincia di non tradire la volontà popolare, di non votare la delibera all'ordine del giorno e di incontrare al più presto una delegazione formata dai Comitati del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua presenti in Provincia di Messina al fine di individuare modelli di gestione coerenti con l'esito dei referendum.
Roma, 10 Gennaio 2012