Monsignor Toso contro la privatizzazione del servizio idrico
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Pubblicato: Venerdì, 20 Gennaio 2012 12:20
«L'acqua, come bene di tutti, deve essere sotto la responsabilità ultima dell'autorità politica, cioè dell'autorità pubblica e ancor più radicalmente sotto la responsabilità della comunità civile che è l'ultimo responsabile di questo bene come di altri beni». È quanto afferma all'ANSA, mons. Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, intervenendo sul tema della gestione del servizio idrico che potrebbe rientrare nelle future liberalizzazioni del governo.
«Per quanto riguarda quanto pronunciato dall'attuale governo - ha osservato mons. Toso - si intende rimanere nell'alveo delle cose che sono state segnalate a grandi linee dai risultati referendari. Non si tratta, quindi, secondo le intenzioni dell'attuale governo, di capovolgere questi risultati nè le segnalazioni fornite dal referendum. Ma una volta affermato che l'acqua è un bene di tutti, resta il problema della gestione efficace dell'acqua in modo che essa sia pulita, che sia accessibile come bene a cui tutti devono accedere, che non ci siano sprechi nella gestione e nella distribuzione e infine anche che qualora si determini qualche episodio di privatizzazione, sia ben controllato per cui si deve fare in modo che questo avvenga sotto il vigile controllo dell'autorità pubblica il cui controllo non deve mai venir meno, anche se si affida ad alcuni privati». «C'e da chiedersi - ha continuato il presule - che cosa si intenda con liberalizzazione. Può significare l'ingresso dei privati ma anche forme di compartecipazione». L'importante, ha quindi concluso, è che «l'acqua come bene di tutti deve essere sotto la responsabilità ultima dell'autorità politica, cioè dell'autorità pubblica e ancor più radicalmente sotto la responsabilità della comunità civile». (ANSA).