Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Il Forum dell'acqua presenta oltre 37mila firme in Senato per il rispetto del voto referendario

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Comunicato stampa
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

Il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua ha consegnato oggi al Senato, dove è in discussione il Decreto sulle Liberalizzazione del Governo Monti, l'appello per il rispetto del voto referendario sottoscritto da trentasettemilaseicentosettanta cittadini.

Nell'appello si chiede alle istituzioni democratiche del paese la salvaguardia del voto di 26 milioni elettori che lo scorso 12 e 13 giugno hanno scelto un servizio idrico pubblico e partecipato senza profitti dei privati.

 

Vista la forte spinta privatizzatrice dell'esecutivo guidato da Mario Monti il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua chiede di preservare, ad ogni costo, il risultato di giugno e intende vigilare sull'iter parlamentare del decreto affinché non rientri dalla finestra il divieto di gestione pubblica del sevizio idrico che con una forte mobilitazione delle ultime settimane è stato cacciato dalla porta. “Nessuna esigenza di qualsivoglia mercato – si legge nel testo – può impunemente violare l'esito della consultazione democratica, garantito dalla Costituzione, nella quale si è espressa senza equivoci la maggioranza assoluta del popolo italiano”.

La mancata attuazione dei risultati referendari rappresenta ad oggi una vera e propria emergenza democratica, alla quale i cittadini hanno iniziato a rispondere attraverso l'obbedienza ai risultati referendari dal basso. Tale obbedienza sta portando decine di migliaia di famiglie italiane ad ricalcolare la bolletta dell'acqua eliminando la "remunerazione del capitale investito" abolita a giugno.

Roma, 07 Febbraio 2012.

 

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APPELLO

GIU’ LE MANI DALL’ACQUA E DALLA DEMOCRAZIA!”

 

 

Il 12 e 13 giugno scorsi 26 milioni di donne e uomini hanno votato per l’affermazione dell’acqua come bene comune e diritto umano universale e per la sua gestione partecipativa e senza logiche di profitto.

Le stesse persone hanno votato anche la difesa dei servizi pubblici locali dalle strategie di privatizzazione: una grande e diffusa partecipazione popolare, che si è espressa in ogni territorio, dimostrando la grande vitalità democratica di una società in movimento e la capacità di attivare un nuovo rapporto tra cittadini e Stato attraverso la politica.

Il voto ha posto il nuovo linguaggio dei beni comuni e della partecipazione democratica come base fondamentale di un possibile nuovo modello sociale capace di rispondere alle drammatiche contraddizioni di una crisi economico-finanziaria sociale ed ecologica senza precedenti.

A questa straordinaria esperienza di democrazia il precedente Governo Berlusconi ha risposto con un attacco diretto al voto referendario, riproponendo le stesse norme abrogate con l’esclusione solo formale del servizio idrico integrato.

Adesso, utilizzando come espediente la precipitazione della crisi economico-finanziaria e del debito, il Governo guidato da Mario Monti si appresta a replicare ed approfondire tale attacco attraverso un decreto quadro sulle strategie di liberalizzazione che vuole intervenire direttamente anche sull’acqua, forse addirittura in parallelo ad un analogo provvedimento a livello di Unione Europea che segua la falsariga di quanto venne proposto anni addietro con la direttiva Bolkestein. In questo modo si vuole mettere all’angolo l’espressione democratica della maggioranza assoluta del popolo italiano, schiacciare ogni voce critica rispetto alla egemonia delle leggi di mercato ed evitare che il “contagio” si estenda fuori Italia.

Noi non ci stiamo.

L’acqua non è una merce, ma un bene comune che appartiene a tutti gli esseri viventi e a nessuno in maniera esclusiva, e tanto meno può essere affidata in gestione al mercato.

I beni comuni sono l’humus del legame sociale fra le persone e non merci per la speculazione finanziaria.

Ma sorge, a questo punto, una enorme e fondamentale questione che riguarda la democrazia: nessuna “esigenza” di qualsivoglia mercato può impunemente violare l’esito di una consultazione democratica, garantita dalla Costituzione, nella quale si è espressa senza equivoci la maggioranza assoluta del popolo italiano.

Chiediamo con determinazione al Governo Monti di interrompere da subito la strada intrapresa.

Chiediamo a tutti i partiti, a tutte le forze sociali e sindacali di prendere immediata posizione per il rispetto del voto democratico del popolo italiano.

Chiediamo alle donne e agli uomini di questo paese di sottoscrivere questo appello e di prepararsi alla mobilitazione per la difesa del voto referendario.

 

Oggi più che mai, si scrive acqua e si legge democrazia.

 

 

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

volantino Acqua pubblica2018