Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Per l'Acqua in Parlamento


Logo_ForumIn questa campagna elettorale si è detto poco e nulla sull'applicazione del referendum del 2011 con cui la maggioranza assoluta del popolo italiano si è espresso in favore della fuoriuscita dell'acqua da una logica di mercato e di profitto. E questo è un dato di fatto che dovrebbe far riflettere in primis quelle forze politiche che hanno sostenuto la sfida referendaria. 

Lo scenario emerso da queste ultime elezioni politiche è assolutamente inusuale per il nostro paese. Le forze politiche che in questi anni hanno portato avanti le politiche di austerità hanno subito una rilevante emorragia di consensi e, sostanzialmente, con questo voto sono state bocciate le proposte economiche tese alla mercificazione dei beni comuni e, più in generale, a garantire la supremazia della finanza e dei mercati sulla politica. L'investitura da parte delle istituzioni europee della tecnocrazia italiana quale garante della stabilità di governo viene sonoramente sconfessata. D'altra parte la sinistra radicale continuerà a non essere rappresentata in Parlamento, mentre una nuova forza politica, con un grande exploit, entra di prepotenza nella scena politica nazionale.

La fragilità del quadro istituzionale, la sconfitta dei partiti dell’austerità e il disorientamento dei “poteri forti” vengono a creare una grande opportunità per un rilancio dell'azione dei movimenti, a partire da quello dell'acqua. 

Il movimento per l'acqua deve necessariamente fare i conti con questo nuovo panorama e, quindi, avviare un percorso di mobilitazione affinchè il nuovo Parlamento faccia tutti i passi necessari per attuare l'esito referendario.
Due sono gli atti di cui le forze politiche dovranno farsi carico, a partire dai primi 100 giorni di lavori parlamentari:
  • la discussione e l'approvazione della legge d'iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua che ha ricevuto il sostegno di oltre 400.000 firme nel 2007;
  • una presa di posizione con cui si richieda all'Autorità per l'Energia Eelettrica e il Gas di ritirare la delibera, approvata  il 28 dicembre scorso, che nei fatti sancisce la negazione del referendum reintroducendo la remunerazione del capitale investito sotto le mentite spoglie degli "oneri finanziari".
Più in generale appare logico sollecitare i neoparlamentari di quelle forze politiche, che nel tempo si sono dimostrati sensibili al tema dell'acqua bene comune e che hanno sostenuto le iniziative del movimento per l'acqua, affinchè s'impegnino in un'iniziativa politica per mettere insieme una sorta di “inter-gruppo di parlamentari per l'acqua” che si ponga l'obiettivo di intraprendere un percorso legislativo per giungere ad una gestione pubblica e partecipativa dell'acqua. Inoltre, medesima sollecitazione deve essere avanzata per far si che questo tema diventi elemento di impegno coerente nei territori, oltre che nell'iniziativa parlamentare e, eventualmente, nella stessa azione di governo. 

Se da una parte i nuovi parlamentari hanno il dovere di rispettare il mandato ricevuto il 24 e 25 febbraio, dall'altra dovrebbero aver ben chiaro che rispettare la volontà popolare significa in primis attuare pienamente l'esito referendario e contrastare tutte le iniziative che collocano nella sfera del mercato e dei profitti il bene comune per eccellenza. 
Per questo ancora una volta lanciamo un messaggio chiaro: si scrive acqua, si legge democrazia.


Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

volantino Acqua pubblica2018