12 ottobre: giornata di mobilitazione
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- Pubblicato: Mercoledì, 02 Ottobre 2013 09:06
12 OTTOBRE: UNA GIORNATA DI MOBILITAZIONE - PER IL POPOLO DELL’ACQUA
Sabato 12 ottobre il popolo dell’acqua torna a mobilitarsi in tutto il Paese.
Nell'anniversario della “scoperta” dell'America, quando l'America Latina ricorda il suo “ultimo giorno di libertà”, saremo attivi nei territori attraverso una giornata di mobilitazioni diffuse contro i “nuovi colonialismi”, determinati dalla privatizzazione dei beni comuni e dalla mercificazione dei territori e della vita delle persone.
E’ questa una tappa di un percorso che, avviato dall’assemblea nazionale nel novembre 2012 del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, persegue la costruzione di intrecci fra i diversi movimenti e realtà territoriali in lotta per la riappropriazione sociale dei beni comuni e che ha visto nel campeggio all’Amiata del luglio scorso un momento fondamentale di elaborazione e condivisione.
Parteciperemo anche alla manifestazione nazionale promossa dall’appello “La Via Maestra”, promosso da Rodotà, Landini, don Ciotti e altri, con l’obiettivo di opporsi ai tentativi del governo delle “larghe intese” di riformare la Costituzione in senso autoritario e di provare a costruire una coalizione sociale per l’affermazione della democrazia e per la piena applicazione della Carta Costituzionale sui temi del lavoro, dei diritti, dei beni comuni e della pace.
Crediamo che la battaglia in corso in tutti i territori e a livello nazionale per la piena attuazione dell’esito della straordinaria vittoria referendaria del giugno 2011 sull’acqua debba portare il proprio importantissimo contributo di contenuti e di pratiche sia per la costruzione di una forte alleanza dei movimenti per i beni comuni, sia per l’apertura di uno spazio pubblico di rivendicazione di una nuova democrazia.
Contro ogni tentativo - già annunciato a più riprese dal governo Letta, in accordo con i diktat monetaristi dell’Unione Europea - di aprire una nuova fase di privatizzazioni e di mettere una pietra tombale sull’esito referendario sull’acqua, e contro ogni tentativo di ridurre drasticamente gli spazi di democrazia, attraverso svolte autoritarie dentro le istituzioni e la criminalizzazione dei movimenti nella società.
Perché, oggi più che mai, si scrive acqua e si legge democrazia.