7-8 novembre, Agorà dell'acqua e dei Beni comuni.
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- Pubblicato: Martedì, 27 Ottobre 2015 14:18
A 4 anni dai referendum sull'acqua, per guardare al futuro.
Più di 4 anni sono passati da quando abbiamo esultato per la straordinaria vittoria referendaria contro la privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici.
4 anni in cui abbiamo lavorato per concretizzare quella vittoria, incalzando sindaci e amministratori verso una gestione dell'acqua pubblica e partecipata: abbiamo presentato delibere di iniziativa popolare, costruito proposte di legge, fatto passi importanti verso la ripubblicizzazione dalla Sicilia alla Liguria, passando per Napoli e Reggio Emilia.
4 anni in cui abbiamo difeso quella vittoria dagli attacchi privatizzatori di ogni governo: dai tentativi spudorati del Governo Berlusconi, respinti dalle mobilitazioni e dalla Corte Costituzionale, a quelli più subdoli dell'attuale Governo Renzi, che combina norme e decreti finalizzati a consegnare l'acqua alle grandi multiutilities, schiacciando gli enti locali sotto il peso del patto di stabilità.
4 anni in cui abbiamo intrecciato relazioni, nella convinzione che l'acqua sia un paradigma dei nostri diritti, delle nostre lotte, delle nostre vite, e che insieme sia possibile invertire i rapporti di forza.
Da questa lunga esperienza e da questa convinzione nasce l'Agorà dell'acqua e dei beni comuni, che il 7 e 8 novembre a Roma vedrà il Movimento dell'Acqua confrontarsi con ospiti internazionali, giuristi, ricercatori, sindaci e attivisti su come resistere all'attacco cui sono sottoposti i nostri territori e i servizi essenziali, ma anche su come immaginare delle alternativi possibili.
Quali strumenti legislativi e processi costituenti per garantire i nostri diritti e quelli dell'ambiente? Quali le forme con cui il mercato invade la sfera dei bisogni essenziali e come resistere? Quali le pratiche possibili per il governo dei beni comuni? Quali le connessioni con il mondo del lavoro e della scuola? Quale il futuro che, insieme ad altri movimenti, vogliamo scrivere?
Con ospiti che arriveranno da Berlino, Barcellona e Parigi, così come dai territori in lotta contro le privatizzazioni e le devastazioni ambientali intendiamo provare a dare delle risposte a queste domande, attraverso un dibattito che non vuole essere solo una presa di parola pubblica, ma anche un momento formativo che possa svilupparsi successivamente in ogni realtà.
Vorremmo anche che l'Agorà del 7-8 novembre fosse una tappa che possa produrre proposte di attivazione concreta, per proseguire insieme un cammino per un altro futuro possibile.
27/10/2015