Il Forum Acqua aderisce e sostiene il Comitato per il NO al referendum costituzionale
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- Pubblicato: Martedì, 23 Febbraio 2016 11:50
In due anni dal suo insediamento il Governo Renzi ha prodotto una serie di “riforme” che investono diversi ambiti della società e della vita delle persone, ispirate da una logica neoliberista, regressiva e autoritaria per cui sono stati attaccati e compressi diritti fondamentali dei cittadini.
In particolare, il movimento dell’acqua ha visto crescere, nonostante la vittoria referendaria, e, anzi, contraddicendola apertamente, una nuova strategia volta alla privatizzazione e finanziarizzazione dell’acqua e dei beni comuni, basata sull’incentivazione alla vendita delle aziende pubbliche che gestiscono servizi pubblici fondamentali. Si è intervenuti pesantemente sul lavoro, di fatto riducendo l’insieme del diritto del lavoro. Si è attaccato il ruolo pubblico e universalistico della scuola. Si è tornati a considerare l’ambiente come variabile dipendente dalla realizzazione del profitto.
Per questo, il movimento per la scuola pubblica, il movimento per l'acqua e la campagna contro la devastazione e il saccheggio ambientale hanno deciso di lanciare una stagione di referendum sociali, proponendo a tutte e tutti una straordinaria campagna dal basso che punti a bloccare la cosiddetta “Buona Scuola”, a fermare gli incentivi alla privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici locali, a porre un un secco stop alle trivellazioni petrolifere in mare e in terra.
Lungo questo percorso, come movimento per l'acqua intendiamo sostenere e aderire al Comitato per il NO alla riforma costituzionale. E ciò per almeno due ragioni di fondo: la prima è che il combinato tra controriforma costituzionale e legge elettorale nasce proprio con l’idea di restringere gli spazi di democrazia in termini funzionali ad affermare le scelte di carattere neoliberista e classista che contraddistinguono l’attuale governo. La seconda è che non è possibile disgiungere i contenuti delle scelte sul terreno economico e sociale da quelle relative alle forme e agli assetti istituzionali. Da questo punto di vista, è evidente che, se non si vuole produrre un discorso che rischia di essere astratto sulla difesa e sull’espansione della democrazia , esso va innervato di contenuti e fatto vivere in relazione alle scelte che intervengono sulle politiche economiche e sociali, su quelle scelte che riguardano la condizione di vita concreta delle persone.
Qui sta un elemento di relazione forte, pur nella distinzione dei piani e dei soggetti, tra possibile stagione dei “referendum sociali” e iniziativa per far vincere il No alla controriforma istituzionale. E anche il nostro impegno perché ciò possa realizzarsi e la certezza che i nostri percorsi si incroceranno con ancora maggior forza.