La Spezia: niente modifiche allo Statuto
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- Pubblicato: Martedì, 01 Giugno 2010 13:28
Il Comune riconosce ed afferma che la gestione del servizio idrico deve essere svolta tramite servizio pubblico, privo di rilevanza economica ed, in nessun caso, affidato a terzi motivati da obiettivi di lucro, in quanto servizio necessario per garantire l’accesso all’acqua, bene primario, essenziale ed insostituibile per la vita umana. “.
Scontato il voto contrario del Popolo della Liberta’ ( che ha dichiarato apertamente essere la forma privata la migliore per la gestione dell’acqua; e cio’ nonostante i dati forniti dall’ISTAT e dal Coviri i quali indicano che, a fronte di gestioni dirette da parte delle municipalizzate pubbliche nell’ordine del solo 16 %, in Italia tutto il resto e’ gia’ gestito secondo forme societarie di diritto privato; e mentre gli aumenti tariffari dal 2000 al 2009 sono stati nell’ordine medio del 47%, di cui 6% solo nell’ultimo anno, neppure gli investimenti sono stati realizzati se non in misura del 56% rispetto al totale previsto e cio’ in maniera ancora piu’ deficitaria nelle regioni del Sud, ove piu’ massiccia e’ la presenza dei gestori privati - 24% dei gestori ).
Quello che ci ha sconcertato e’ stata anche l’astensione del Partito Democratico – dopo l’annunciato voto contrario - ( salvo il consigliere Bornia ); partito che, anche per la forte componente cattolica, avrebbe dovuto ben sapere quale sia il valore del bene acqua, quale dono naturale; valore ben compreso in altre realta’ italiane, diverse dalla nostra, dove parroci e istituzioni della chiesa si sono apertamente pronunziate a favore dei referendum contro la privatizzazione dell’acqua.
Sconcertante anche l’assenza in aula, al momento del voto, del consigliere Schiffini che da sempre si proclama tutore dei beni ambientali. E sicuramente l’acqua, per il suo valore indispensabile e insostituibile, e’ il primo dei beni ambientali.
Voti favorevoli solo 4 : 2 PRC Fed Sinistra – 1 cons PD Bornia – 1 cons PSI SEL Cavallini
Penosa la discussione che si e’ incentrata sulle accuse tra maggioranza ed opposizione sulla vicenda ACAM. A nostro avviso sono stati proprio i meccanismi societari di diritto privato ( senza un reale controllo del pubblico, solo “ azionista “ formale ) a consentire sprechi e dilapidazione di soldi pubblici e di professionalita’ di ACAM.
La mozione finale adottata – e da noi ritenuta “ aria fritta “ – NON inserisce il principio che il servizio idrico NON puo’ essere fonte di lucro e di affidamento a privati, limitandosi a prevedere “ il diritto all’acqua e’ la possibilita’ di accedere all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile, perche’ lo status dell’acqua corrisponde a quello di un bene comune pubblico e non di una merce “
La decisione di ieri e’ un affronto per i 2200 cittadini che hanno gia’ firmato per i referendum e per gli 848 che avevano firmato la petizione per la modifica dello Statuto comunale. Invitiamo quindi i cittadini a continuare a mobilitarsi per dare un forte segnale di contrarieta’ al comportamento della nostra classe politica.