Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

CNEL: un Consiglio.....per la privatizzazione dell'acqua!

Deserto privatizzazioneApproda in VIII° Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati il ddl "Disposizioni in materia di tutela, razionalizzazione ed efficientamento delle risorse idriche" deliberato dal Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL) che, stando alle parole del relatore del testo, il consigliere Paolo Pirani, vuole "garantire accessibilità del bene acqua a tutta la popolazione.....tutelando al contempo l'ambiente e la natura......escludendo in ogni caso la possibilità di gestire il servizio idrico integrato in economia o attraverso azienda speciale".

Il testo in esame, andando a modificare (ancora una volta....) il Testo Unico sull'Ambiente, e in particolare riscrivendo l'art. 147, vuole istituire forme di organizzazione territoriali del servizio idrico integrato corrispondenti ai confini regionali, dove queste non sono già in essere, per le quali, conseguentemente, la Regione dovrà individuare il Gestore Unico d'Ambito affidando la gestione.

Ora, come questa "razionalizzazione" delle gestioni esistenti possa assolvere agli obiettivi enunciati resta per noi un mistero.

Nel nostro Paese risultano costituiti 12 Ambiti territoriali regionali, per la maggior parte individuati al centro-sud Italia (fonte RELAZIONE 348/2024/I/IDR ARERA) dove si registra una situazione di maggiori perdite alla rete idrica e dove le tariffe sono più alte rispetto al nord (fonte Federconsumatori), come, per esempio, in Piemonte, Lombardia e Veneto con un servizio idrico organizzato e gestito su ambiti territoriali provinciali.

Considerando poi che gestore unico sullo stesso ambito territoriale significherebbe tariffa unica applicata su quel territorio, questo rappresenterebbe un ulteriore aggravio per porzioni di territorio nazionale (in particolare il nostro meridione), costretto quindi a recuperare in termini di efficienza della rete idrica.

La logica che sta dietro a questo testo è sempre la stessa: accentrare quante più gestioni (in economia o consortili) di servizi pubblici, affidarle ad un unico gestore che potrà essere una più facile preda delle multiutility, queste già presenti al centro-nord ma che stanno spostando le proprie mire privatizzatrici al sud.

Ci opponiamo a questo ddl e confidiamo che, se non cassato, venga emendato perchè si impedisca questa organizzazione del servizio idrico a livelli sempre più lontani dal controllo, e soprattutto dalla possibilità alla partecipazione da parte di comunità locali.

Perchè si scrive Acqua, ma si legge Democrazia.


Roma, 15 aprile 2025.

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
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