H2ORA a Roma, il racconto di un successo
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- Pubblicato: Lunedì, 28 Giugno 2010 09:37
Si è da poco conclusa a Roma la settimana H2Ora. Il tutto è iniziato con un’azione contemporanea nei vari Municipi, con azioni da parte dei comitati territoriali sui famigerati “nasoni” della capitale. In giro per Roma le fontanelle sono state imbustate, incatenate, allestite con gettoniere e cartelli annuncianti la privatizzazione dell'acqua, suscitando la curiosità e l'interesse anche dei cittadini meno informati del processo di mercificazione di questo prezioso bene comune.
Si sono così aperte le danze alle tante e diverse feste dell’acqua, sparse nel vasto territorio di Roma.
Si parte dal parco Brin, affacciato sul primo lotto dello storico quartiere popolare di Garbatella, con un aperitivo rigorosamente Bio, accompagnato dalle impegnate e piacevoli note del Ponentino Trio, degli Acustimantico e Voci nel Deserto, e concluso dal Reggae di Rastablanco, Villa Ada Crew e RadioTorre, tutti insieme per partecipare a questa fondamentale battaglia di democrazia.
Si passa, così, all’ex Snia , nel quartiere Pigneto, dove viene offerta una cena di sottoscrizione seguita dalla proiezione del film “Agua mi sangre”, in compagnia della regista, per offrire uno sguardo internazionale sul tema acqua; si approda poi a San Lorenzo dove Piazza dell’Immacolata si tinge di azzurro e parole e musica ribadiscono il no all’acqua privatizzata, tutto accompagnato da cibi e vino biologico.
E ancora nelle estreme periferie, a Tor Bella Monaca, tra torri e fasce di casermoni bianchi, si fa la fila ai banchetti per raccogliere le firme; per continuare nel fascinoso Parco del Santa Maria della Pietà, in uno spazio sottratto alla speculazione edilizia dove laboratori, teatro e musica hanno raccontato ai cittadini che l’acqua è un bene comune e come tale va conservato, così come se ne discute in Largo Agosta, nella Piazza di un altro dei quartieri della variegata periferia romana.
Ovunque nella capitale cittadini e cittadine firmano, sottoscrivono e si impegnano in prima persona perché questa battaglia si possa vincere, perché sottrarre l’acqua al mercato è un dovere per un paese che ancora si dice democratico.
E allora ringraziamo tutti e tutte, per l’impegno costante, per il tempo sottratto alla quotidianità, per l’apporto di idee e di “braccia” che hanno permesso che questa settimana funzionasse, contribuendo allo straordinario risultato di un milione di firme raccolte, con più di 50.000 nella sola capitale.