La Regione Marche riconosce l'acqua e i servizi idrici come privi di rilevanza economica
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- Pubblicato: Giovedì, 04 Novembre 2010 14:37
Consideriamo questo un primo positivo passo avanti perché l’acqua non venga consegnata al mercato; le iniziative di questi mesi hanno determinato un risultato che premia l’impegno e la tenacia dei Comitati per l’Acqua Pubblica, di singoli cittadini, di forze politiche, di associazioni, laiche e religiose, di forze sindacali, di Comuni e di quanti si sono battuti, anche in queste ultime ore, per la tutela e l’accesso universale ad un bene essenziale alla vita.
Si apre una fase nuova, destinata ad accompagnare una non facile campagna referendaria.
Il positivo incontro di ieri mattina con gli assessori Marcolini e Canzian e il consigliere Badiali produce, nei fatti, il riconoscimento del Movimento per l’acqua pubblica come interlocutore della Regione, la quale, almeno in questa occasione, ha mostrato una sensibilità, o per lo meno una attenzione, verso la tematica dell’acqua, che sicuramente non era scontata fino a pochi giorni fa.
Il compito che abbiamo davanti non è semplice.
Sarà necessario mantenere viva l’attenzione sui referendum, per i quali, nella nostra Regione sono state raccolte 45.000 firme, sollecitare gli Enti Locali a deliberare, e/o a concretizzare, la modifica degli statuti per affermare la non rilevanza economica dei servizi idrici e la gestione pubblica degli stessi, chiedere alle forze politiche e istituzionali di approvare un provvedimento di moratoria sulle scadenze previste dal decreto Ronchi e far avanzare analoga richieste alla Regione, alle Provincie e ai Comuni.
Contemporaneamente dovremo impegnarci perché si giunga alla definizione di una Legge Regionale che, per quanto ci riguarda, non può che determinare le condizioni per la ripubblicizzazione dei servizi idrici e la loro gestione pubblica e partecipativa.
Per dirla con un efficace slogan “perché sia acqua pubblica, senza se e senza SpA”