Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

La Regione Marche riconosce l'acqua e i servizi idrici come privi di rilevanza economica

marche-logoLa controversa vicenda dell’art.38 del documento di assestamento di bilancio, che nelle originarie intenzioni della Regione avrebbe consentito “ di permettere, in modo non traumatico, il passaggio della gestione dei servizi pubblici locali a soggetti privati o a società miste…" si è risolta con l’approvazione di un ulteriore comma (1bis) con il quale  si riconoscono l’acqua e i servizi idrici integrati privi di rilevanza economica e con l’approvazione di un ordine del giorno, non privo di ambiguità,  che, nei fatti, impegna la Regione Marche a legiferare in materia di affidamenti dei servizi idrici.

 

Consideriamo questo un primo positivo passo avanti  perché l’acqua non venga consegnata al mercato; le iniziative di questi mesi hanno determinato un risultato che premia l’impegno e la tenacia dei Comitati per l’Acqua Pubblica, di singoli cittadini, di forze politiche, di associazioni, laiche e religiose, di forze sindacali, di Comuni e di quanti si sono battuti, anche in queste ultime ore, per la tutela e l’accesso universale ad un bene essenziale alla vita.

Si apre una fase nuova, destinata ad accompagnare una non facile  campagna referendaria.

Il positivo  incontro di ieri mattina con gli assessori Marcolini e Canzian e il consigliere Badiali produce, nei fatti, il riconoscimento del Movimento per l’acqua  pubblica come interlocutore della Regione, la quale, almeno in questa occasione, ha mostrato una sensibilità, o per lo meno una attenzione, verso la tematica dell’acqua, che sicuramente non era scontata fino a pochi giorni fa.

Il compito che abbiamo davanti non è semplice.

Sarà necessario mantenere viva l’attenzione sui referendum, per i quali, nella nostra Regione sono state raccolte 45.000 firme,  sollecitare gli Enti Locali a deliberare, e/o a concretizzare, la modifica degli statuti per affermare la non rilevanza economica dei servizi idrici e la gestione pubblica degli stessi, chiedere alle forze politiche e istituzionali di approvare un provvedimento di moratoria sulle scadenze previste dal decreto Ronchi e far avanzare analoga richieste alla Regione, alle Provincie e ai Comuni.

Contemporaneamente dovremo impegnarci perché si giunga alla definizione di una Legge Regionale che, per  quanto ci riguarda, non può che determinare le condizioni per la ripubblicizzazione dei servizi idrici e la loro gestione pubblica e partecipativa.

Per dirla con un efficace slogan “perché sia acqua pubblica, senza se e senza SpA”

 

volantino Acqua pubblica2018