Il Comitato Acqua Pubblica Torino scrive alla Regione Piemonte sul DDL 87 "Assegnazione delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico"
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- Pubblicato: Venerdì, 16 Ottobre 2020 10:43
Il Comitato Acqua pubblica Torino scrive al Presidente e al Consiglio Regionale del Piemonte per sottoporre alcune riflessioni riguardanti il DDL 87 oggetto di discussione in questi giorni.
Al Presidente e Assessori della Giunta Regionale del Piemonte
Ai Consiglieri/e regionali del Piemonte
Oggetto: DDL 87 Assegnazione delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico
L'acqua, fonte di vita e diritto umano universale sancito dall’ONU nel 2010, è risorsa strategica per la sopravvivenza degli esseri viventi e dell'intero pianeta oggi e nel prossimo futuro, soprattutto a fronte dei devastanti impatti del surriscaldamento globale in atto.
Tenendo questo a mente, è inevitabile considerare tale risorsa come bene comune a disposizione della collettività, da gestire con cura e attenzione, preservandone la disponibilità anche per le generazioni future.
Altrettanto inevitabile è considerare che i soggetti che si troveranno a gestire i grandi bacini montani di accumulo di tale preziosa risorsa, oggi come nel prossimo futuro, saranno i detentori di una non meno grande responsabilità con ricadute sull'intera collettività.
In quest'ottica, le finalità dell’art. 1 del DDL 87 si rivelano in tutta la loro limitatezza e inadeguatezza nell'affrontare le sfide che il futuro, anche prossimo, ci pone davanti in termini di qualità della vita se non di sopravvivenza.
Prendere in considerazione solamente e prioritariamente i principi della tutela della concorrenza e la libertà di stabilimento (comma 1) e porsi come primo obiettivo la valorizzazione (leggasi estrazione di valore) della risorsa idrica (comma 2) non solo è limitativo ma alquanto pericoloso.
La corsa all'accaparramento delle fonti idriche in atto in tutto il Paese da parte di soggetti privati e agguerrite multinazionali (prima fra tutte Veolia, oramai inserita in tutte le principali società di gestione del servizio idrico integrato), a cui nemmeno la volontà popolare referendaria è riuscita a mettere freno perché ampiamente disattesa, deve invitare a porre la massima attenzione nel compiere scelte politiche che pongano prioritariamente argine a questa pericolosa deriva.
Il controllo della risorsa idrica è e sarà sempre più determinante nei rapporti di forza tra gli enti pubblici che tutelano gli interessi collettivi e i soggetti privati che perseguono unicamente i propri profitti.
L’esortazione è dunque a migliorare il testo del DDL 87 in questa ottica, in particolare:
1. ponendo all'art. 1 comma 1 come prioritaria la finalità di garantire l'accesso all'acqua potabile quale diritto umano universale come sancito dall'ONU con risoluzione del 2010;
2. all'art. 1 comma 2 sostituire ‘valorizzazione’ con ‘tutela’ del patrimonio idrico e aggiungere subito dopo le parole ‘patrimonio idrico’ le parole ‘a vantaggio delle generazioni future’;
3. all'art. 4 comma 1 prevedere la possibilità dell'affidamento in concessione dell’uso idroelettrico anche a soggetti di diritto pubblico, almeno laddove sia stato valutato un prevalente interesse pubblico ad un diverso uso delle acque derivate incompatibile in parte con l’uso idroelettrico (vedi art. 3 comma 1);
4. all'articolo 13, comma 1, dopo le parole “limitazioni gestionali” aggiungere le parole “nonché forme di partecipazione dei cittadini alla formazione delle decisioni…”
5. all'art. 13 comma 1 lett. b) aggiungere ‘a titolo non oneroso’ dopo le parole ‘obblighi di cessione’.
Nella convinzione dell'importanza di quanto sottoposto alla loro attenzione, confidiamo nell’accoglimento delle nostre proposte a tutela della preziosa risorsa per bene della collettività.
Il Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
acquapubblicatorino@gmail.com
tel. 338 859 7492
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