AQP: qual è la possibile del PD Puglia? La Segreteria chiarisca
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- Pubblicato: Martedì, 28 Giugno 2016 22:13
Alla Presidente del PD Puglia, Assuntela Messina,
Al Segretario del PD Puglia, Marco Lacarra,
Ai componenti della Segreteria del PD Puglia
Gentile Presidente, gentile Segretario, gentili Componenti della Segreteria,
questa lettera aperta si rende necessaria a seguito del lungo silenzio seguito alle dichiarazioni e alla presa di posizione del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano di tre mesi fa.
All'indomani dell'approvazione – beffa - in Commissione ambiente alla Camera, della legge di iniziativa popolare che i movimenti per l’acqua pubblica presentarono nel 2007 con un emendamento, fra gli altri, che stralciava l’articolo 6 della suddetta legge, il quale sanciva il ritorno della gestione dei servizi idrici integrati a soggetti giuridici pubblici, il Presidente Michele Emiliano aveva dichiarato che “l’acqua deve essere considerata un bene comune pubblico e, conseguentemente, il servizio idrico privo di rilevanza economica, deve essere gestito da un ente di diritto pubblico con la più ampia partecipazione della cittadinanza nella gestione e nel controllo. E aggiungeva che è fondamentale che la politica riacquisti la sovranità del governo dell’acqua, unico modo per garantire il diritto umano all’acqua potabile sancito dalla Risoluzione dell’ONU del 28 luglio 2010” http://www.regione.puglia.it/index.php?page=pressregione&opz=display&id=20116). Con queste motivazioni, il Presidente Emiliano si impegnava a chiedere ai parlamentari pugliesi di presentare gli emendamenti necessari a ripristinare il testo originario e, assicurava, l’istituzione di un tavolo tecnico istituzionale che valutasse le migliori modalità per garantire il rispetto dei principi referendari.
In questi tre mesi la Camera ha approvato un testo di legge completamente stravolto rispetto alla richiesta che emergeva dalla legge di iniziativa popolare del 2007 e dai referendum del giugno 2011 e gli impegni assunti dal Presidente della Regione Puglia sono rimasti lettera morta (in continuità, del resto, con chi l’ha preceduto).
L'Acquedotto Pugliese che potrebbe e dovrebbe divenire laboratorio privilegiato per una gestione pubblica e partecipata dell'acqua si avvia – secondo notizie di stampa – a diventare, al contrario, un altro tassello delle politiche di privatizzazione, trasformandosi in una multiutility, aperta anche a capitali (e interessi) privati, con una mission molto lontana da quella propria di un ente che deve garantire il diritto umano all'acqua e ai servizi igienici essenziali.
Il significativo scarto tra gli impegni del presidente Emiliano e i fatti sopra esposti, ci spingono a chiedere con forza una presa di posizione della Segreteria del Partito democratico pugliese e dell'intero partito.
In particolare, riteniamo che la storia personale e politica di alcune persone del PD, compresi componenti dell’attuale Segreteria, impegnati nelle battaglie in difesa dell'acqua bene comune e diritto umano inalienabile, non possa che condurre a una netta presa di posizione rispetto al silenzio del Presidente Emiliano e ai progetti di privatizzazione (de facto) del più grande Acquedotto d'Europa.
Sicuri della Vostra attenzione, restiamo in attesa di un rapido riscontro.
Bari, 27 giugno 2016
Il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune”