AQP: di cosa ha paura il Consigliere Amati?
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- Pubblicato: Venerdì, 10 Febbraio 2017 17:55
Il Consigliere Fabiano Amati ha un concetto di partecipazione piuttosto “elastico”, secondo la stagione politica e gli interessi da difendere. Dunque, ieri, durante il Governo Vendola - quando si accompagnava ai Movimenti e ai cittadini nelle conferenze e negli incontri in mezza Puglia come Assessore della giunta in primo piano per la ripubblicizzazione di AQP SpA (salvo poi bloccare il processo con emendamenti fuorvianti introdotti all’ultimo momento, votati dal governo e, poi, bocciati dalla Corte costituzionale; si veda il materiale su: www.laquanonsivende.blogspot.com) - la partecipazione non era “eccessiva” e finalizzata “al teatrino della politica” ma reputata adeguata a portare acqua al mulino di quella che poi si è rivelata la più indegnamistificazione sul tema: “la ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese”. Oggi, invece, poiché la partecipazione non è più in linea con la “narrazione” dominante del “palazzo” e contrasta gli interessi e gli obiettivi di alcune persone al governo della Regione, diventa “eccessiva” e finalizzata “al teatrino della politica”. Che dire? Un uomo per ogni stagione! Un concetto per ogni occasione!
Ma – poiché l’informazione veritiera e corretta è alla base di ogni scelta consapevole - andiamo alla sostanza, chiarendo punto per punto le inesattezze e le dichiarazioni rese dal Consigliere Fabiano Amati nel suo comunicato.
- Le leggi vigenti consentono la trasformazione dell’Acquedotto pugliese da Società per Azioni (società commerciale a scopo di lucro) in Azienda Speciale (ente di diritto pubblico non a scopo di lucro) come il caso di Napoli testimonia (dove ARIN SpA è stata trasformata nell’Azienda Speciale “Acqua Bene Comune”).
- La richiesta del tavolo tecnico congiunto da parte del Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” e di tutte le associazioni/gruppi/comitati/organizzazioni/ecc. qui di seguito indicate, e proposta ieri, 7 febbraio, dal M5S alla Conferenza dei Capi gruppo, non è dovuta alla “foga […] di costruire falegnamerie” ma alla necessità di dare seguito a una delibera votata all’unanimità dal Consiglio regionale lo scorso 3 agosto e, dunque, - traducendo (anche per il Consigliere Amati) – alla necessità di rispettare le istituzioni e i cittadini!
- Chi ha un ruolo politico non può votare una cosa e dopo sei mesi non dare seguito e pensare che cada nel “dimenticatoio” perché questo significherebbe aver messo in atto un’azione deliberata per tenere momentaneamente “buoni” i cittadini (tanto prima o poi si sarebbero stancati di rivendicare) e nel frattempo “guadagnare” tempo per progetti altri. Ma, neanche noi – Consigliere Amati – in prima battuta crediamo nella malafede!
- L’eventuale proroga della concessione non preclude –sul piano né giuridico, né legislativo, né politico né, tantomeno, logico - la costituzione del Tavolo Tecnico congiunto per verificare la possibilità di ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese. Del resto la costituzione del tavolo non rappresenta un ostacolo all’eventuale proroga di cui sopra. E allora, perché non dare seguito a una delibera adottata all’unanimità dal Consiglio Regionale e, dunque, anche da coloro che oggi si oppongono alla sua realizzazione?
Di cosa ha paura il Consigliere Fabiano Amati?
Che cosa temono coloro i quali oggi si oppongono alla costituzione del tavolo tecnico per la ripubblicizzazione (pur avendo votato ieri la delibera a suo favore)?
Chi c’è dietro l’accanimento di un Governo che non vuole dare corso a quanto il Consiglio regionale ha deliberato all’unanimità?
Queste sono le domande di fondo che noi cittadini dobbiamo porci, magari con l’aiuto di qualche giornalista incuriosito …. La partita non è “solo” il diritto umano all’acqua, la partita non è “solo” la modalità di gestione di un acquedotto costruito con soldi pubblici e con il sudore dei nostri nonni e delle nostre nonne, la partita è molto più grande ed è la democrazia.
Chi governa lo deve fare secondo le regole e non ignorando il volere dei cittadini, altrimenti abusa del suo potere! Chi governa deve onorare le istituzioni e non usarle a suo piacimento!
In nome della Democrazia e della sovranità popolare sancita dalla Costituzione (art. 1 comma 2) pretendiamo:
- l’istituzione del Tavolo Tecnico Congiunto per la ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese così come votato dal Consiglio Regionale all’unanimità lo scorso 3 agosto 2016;
- il rispetto delle regole, delle leggi e delle istituzioni.
Aderenti alla campagna “Acqua e democrazia”
Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”
AIAB, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica
ABAP Puglia (Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi)
Associazione “Laici comboniani” - Lecce
Associazione “Sviluppo Sostenibile”
Attivisti a 5 stelle Martina Franca (TA)
Azione Civile -Ingroia
Banca Etica – Gruppo Iniziativa Territoriale (Bari)
Beni Comuni - Taranto
Cobas – Confederazione dei Comitati di base
Collettivo EXIT di Barletta
Collettivo “Terra Rossa” di Lecce
Comitato Acqua - Palo del Colle (BA)
Comitato Acqua - Bari
Comitato di Terra di Bari per il NO alla Riforma Costituzionale
Comitato NO TRIV Terra di Bari
Consulta Ambiente - Santeramo (BA)
ConvochiamociperBari
Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell'Acqua
Forum Ambiente e Salute – Lecce
Lecce Bene Comune
Masseria dei Monelli - Conversano (BA)
Missionari Comboniani Bari
Movimento Beni Comuni – Mesagne (BR)
Movimento “ilGrillaio” – Altamura (BA)
M5S Puglia
Popoli e Culture -
PRC - Bari
RifiutiZero Bari
Prof. Riccardo Petrella, Institut Européen de Recherche sur la Politique de l'Eau, IERPE