News Acqua Sardegna (Ottobre 2014)
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- Pubblicato: Giovedì, 06 Novembre 2014 15:08
Notizie dall’Isola…
LA MADDALENA – Abbanoa costretta a riallacciare l’acqua a un utente moroso - Il giudice Ferrari Bravo, nel premettere che «è documentalmente dimostrato che Abbanoa abbia provveduto a fatturare in un'unica soluzione cinque annualità di consumi, dal 2006 al 2010, ha ritenuto sussistente il fumus boni iuris, non potendo Abbanoa addebitare all'utente le conseguenze del suo stesso inadempimento». Abbanoa ha continuato, tra l'altro, a somministrare acqua accertatamente non potabile pretendendone il pagamento a prezzo pieno, nonché a omettere di procedere alle letture del contatore e alla emissione delle relative fatture con la periodicità prevista nel regolamento»...
SAN TEODORO – Non è potabile? Parte la class action - Dal 2006 a oggi, dai loro rubinetti, non hanno visto scorrere un solo goccio di acqua potabile. Ma per gli stessi anni, Abbanoa ha inviato nelle loro case bollette calcolate come se il servizio fornito fosse corrispondente a quanto previsto dal contratto di adesione tra utente e gestore. I 43 utenti che hanno citato a giudizio l’ente, chiedono ad Abbanoa di ricalcolare tutte le fatture emesse a loro carico, riducendole almeno del 50 per cento. Perché un articolo del Cip, il comitato interministeriale prezzi, prevede che nel caso di acqua non potabile, le bollette siano ridotte quantomeno di quella percentuale...
SASSARI – Class Action contro Abbanoa, via libera della Corte d’appello - La Corte d’appello di Cagliari ha ribaltato la sentenza di primo grado, che stabiliva che il «comitato per l’acqua in Sardegna», non era in grado di garantire gli interessi diffusi degli utenti Abbanoa. In discussione la quota fissa di bolletta legata al servizio idrico che, secondo i ricorrenti Abbanoa, dovrebbe rimborsare a tutti quelli che non hanno garantita l’erogazione idrica 24 ore su 24. All’azione potranno aderire tutti gli utenti Abbanoa della Sardegna prendendo contatti con il comitato che ha sede a Sassari in via Coppino 1....
ABBANOA – Nessun deposito cauzionale per chi attiva domiciliazione bollette - L'Aeegsi, a livello nazionale, ha di recente ridefinito il pagamento del deposito cauzionale. Per ogni Ambito ha indicato anche le tariffe: per la Sardegna sono 55,39 euro per le utenze domestiche residenti, 64 per le domestiche non residenti e 132,24 per le non domestiche e altre per tipologie d'utenze minori. Nei prossimi giorni gli importi saranno richiesti esclusivamente ai clienti che non hanno mai versato il deposito cauzionale o a chi l'ha versato parzialmente: in questo caso sarà richiesta la differenza. Ora Abbanoa ha deciso di esentare chi attiva la domiciliazione bancaria e postale...
SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE – Patto tra Comune e scuole – Obiettivi semplici e di facile condivisione per ridurre al massimo le possibilità di impatto ambientale. E’ quanto prevede il patto siglato tra l’amministrazione comunale di Sassari e le istituzioni scolastiche cittadine che hanno aderito al progetto “La scuola si fa verde”. Il progetto mira ad avviare un sistema di acquisti pubblici ecologici all’interno delle istituzioni scolastiche ed è stato articolato su tre azioni: formazione e informazione del personale, installazione per l’utilizzo dell’acqua di rete e la formazione degli studenti...
Notizie dai Continenti...
ACQUA E BENI COMUNI – Il secondo scalpo di Renzi – Attraverso la famigerata coppia normativa, formata dal decreto “Sblocca Italia” e dalla Legge di Stabilità, il governo Renzi sta tentando di portare un secondo scalpo al tavolo dei rigoristi europei e al banchetto dei grandi interessi finanziari: i servizi pubblici locali, a partire dall'acqua. Il disegno sotteso è quello di un processo di aggregazione/fusione che veda i quattro colossi multiutility attuali – A2A, Iren, Hera e Acea- già collocati in Borsa, fare man bassa di tutte le società di gestione dei servizi idrici, ambientali ed energetici, divenendo gli unici campioni nazionali, finalmente in grado di competere sui mercati internazionali...
IL PIU’ GRANDE VENDITORE D’ACQUA – di Paolo Carsetti - Come i governi precedenti, anche quello di Renzi affossa il referendum sull’acqua 2011. Con lo Sblocca Italia, non c’è solo una complessiva aggressione ai beni comuni (tramite il rilancio delle grandi opere, le misure per la dismissione del patrimonio pubblico, l’incenerimento dei rifiuti, le nuove perforazioni per la ricerca di idrocarburi e la costruzione di gasdotti), ma anche una vera e creativa privatizzazione del servizio idrico. Il governo, intatti, impone un unico gestore in ciascun ambito territoriale e individua sostanzialmente nelle grandi aziende e multiutilities, di cui diverse già quotate in borsa, i poli aggregativi a cui affidare il servizio...
PER UNA ALLEANZA SULL’ACQUA – di Emilio Molinari – L’ostilità dei governi e l’attacco allo stesso referendum erano scontati. Ma ciò non spiega il vicolo cieco in cui si è arenato il movimento. Credo sia tempo di rivedere criticamente non il contenuto della ripubblicizzazione in sé, ma la strategia con la quale è stato perseguito. Facciamo una pausa di riflessione per ripartire. Proviamo a pensare a quei Comuni e (perché no) anche a quelle aziende in house, che resistono all’ingresso dei privati, come a nostri interlocutori e possibili alleati. Perché c’è una relazione profonda tra la volontà di privatizzare i servizi pubblici locali e quella di svuotare d’ogni ruolo e credibilità i Comuni...
LE ALLEANZE DEI SIGNORI DELL’ACQUA – Fusioni per una torta da 5 miliardi - Per gli esperti del settore non ci sono dubbi: il rilancio dei servizi idrici, dall’acqua potabile alle fognature alla depurazione, dovrà avvenire attraverso una nuova stagione di fusioni e aggregazioni tra società pubbliche del settore, creando dei campioni nazionali. Per mettere in comune competenze tecniche ed economie di scala, in modo da garantire i 5 miliardi l’anno di investimenti necessari a rendere efficiente il sistema. Se questo non avverrà, dal primo gennaio del 2016 scatteranno multe salatissime da parte della Ue...
STOP CETA – Punti chiave Accordo Globale Economico e Commerciale - Negli accordi commerciali internazionali l’acqua e i servizi idrici rimangono una questione controversa a livello globale. Mentre i trattati su commercio e investimenti, come il CETA, sono intesi a governare la fornitura di beni e servizi, e la relativa regolamentazione è basata sui principi del libero mercato, per le Nazioni Unite l’accesso all’acqua potabile e agli impianti igienico-sanitari è considerato un diritto umano fondamentale che i governi o altri enti senza scopo di lucro devono fornire...
L’ACQUA AVVELENATA DELLA BASE DI NISCEMI – di Antonio Mazzeo - Non sono solo le micidiali onde elettromagnetiche del MUOS e delle 46 antenne della stazione di radiotelecomunicazione della marina USA ad attentare alla salute della popolazione di Niscemi. A rendere insicura l’acqua ci sono i nitrati, dannosi specialmente per infanti e donne incinte; alte concentrazioni di cloro, di trialometani, di bromato, un inquinante chimico classificato dall’OMS come un possibile cancerogeno per l’uomo. E non sono solo i dipendenti civili e militari della stazione di Niscemi a correre gravi rischi. L’acqua potabile della base viene infatti fornita dalla società Caltacqua in tutta la provincia di Caltanissetta...
PALESTINA – I movimenti per l’acqua pubblica a sostegno della campagna no Mekorot - Una delegazione di attivist* del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua è stata in Palestina per raccogliere dati e testimonianze sul furto e sull'accesso negato all'acqua a sostegno della campagna contro l'accordo tra l'Acea e la Mekorot, società idrica nazionale di Israele. Oltre al ruolo nel furto d'acqua in Palestina, una commissione ministeriale israeliana ha trovato che la Mekorot "gonfia i costi" e guadagna "profitti eccessivamente alti". La società rientra anche nel piano neoliberista di privatizzazioni del governo israeliano...
SODASTREAM – Chiude la fabbrica nella colonia di Maale Adumim - A seguito di un'intensa campagna internazionale, il produttore israeliano di gasatori per l'acqua dal rubinetto Sodastream ha annunciato la chiusura della sua principale fabbrica di produzione nella colonia illegale di Maale Adumim. Anche se questa annunciata chiusura andrà avanti, SodaStream rimane implicata nell’espulsione dei palestinesi. Il suo nuovo stabilimento a Lehavim infatti è vicino a Rahat, una township creata da Israele nel deserto del Naqab (Negev), dove i beduini palestinesi sono stati trasferiti contro la loro volontà...
CILE – Il Paese con l’acqua più privatizzata del pianeta - Nonostante la presidente Bachelet abbia promosso un progetto di riforma del Codigo de Aguas di Pinochet, datato 1981, in Cile l’acqua rimane una merce concentrata in poche mani. In un paese dove la proprietà dell’acqua è separata da quella della terra, si concederanno certificati di uso esclusivo a 30 anni mentre non si toccheranno quelli concessi finora in forma perpetua, che rappresentano peraltro l’80% del totale. Tra le multinazionali che detengono i certificati di proprietà sull’acqua dei fiumi e del sottosuolo del paese sudamericano, al solo scopo di fare profitti, c'è anche Enel...
LE MANI SULL’AFRICA - Ecco la Dichiarazione per i Diritti all'Acqua e alla Terra: dal Forum Sociale Africano una risposta all'accaparramento armato dei beni comuni. L'alleanza strategica dei movimenti globali contro il land-grabbing e il water grabbing, firmata da decine di organizzazioni della società civile convenute a Dakar. Se il conflitto israelo-palestinese ci ha insegnato il valore strategico dell'accesso all'acqua, il continente africano indica un futuro prossimo di conflitti in cui l'acqua è la posta in gioco...
IL NILO E LE SUE ACQUE – Fonte di vita e di tensione - “One river, One people, One vision”. E’ lo slogan usato dalla Nile Basin Initiative per cercare di riunire attorno allo stesso tavolo i 10 Stati rivieraschi del Bacino del Nilo. Dal 1999 Burundi, Repubblica Democratica del Congo, Egitto, Etiopia, Kenya, Ruanda, Sudan, Sud Sudan, Tanzania e Uganda partecipano a questo forum regionale intergovernativo per una gestione condivisa e sostenibile delle acque del fiume Nilo e, non da ultimo, per promuovere la pace e la sicurezza dell’intero territorio. Più facile a dirsi che a farsi quando occorre tener conto delle esigenze dei 238 milioni di persone che dal fiume traggono risorse naturali vitali...