News Acqua Sardegna (dicembre 2014) Numero 2
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- Pubblicato: Venerdì, 12 Dicembre 2014 12:01
TARIFFE ABBANOA – Dubbi dell’Authority per il sistema idrico – Non è che una verifica, con ogni probabilità legata al recente adeguamento della tariffa idrica che ha condotto i vertici di Abbanoa a imporre, tra polemiche furibonde, un conguaglio sulle bollette emesse per i consumi degli ultimi anni che dovrebbe portare nelle casse della società 106milioni di euro, la cifra che ha ribaltato il bilancio di Abbanoa portandolo a un utile di esercizio pari a 78 milioni.
Un ricalcolo che l’Autorità ha approvato, ma non senza sottolineare come l’insieme degli atti sottoposti all’Autorità richieda l’effettuazione di specifiche verifiche per stabilire se le nuove imposizioni tariffarie, per quanto formalmente legittime e approvate, sono giustificate o no...
ACQUA PUBBLICA – L’Antitrust indaga su Abbanoa - C’è un’istruttoria aperta dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, la cosiddetta Antitrust, per verificare se l’esposto presentato dall’Adiconsum è fondato o no. Ma quali sono le contestazioni sul tappeto? L’accusa è riferita a tre presunte violazioni del Codice del consumo, che nell’insieme costituirebbero pratiche commerciali scorrette. La prima riguarda l’applicazione della nuova tariffa con effetto retroattivo, che ha permesso ad Abbanoa di rimettere il bilancio in linea di galleggiamento sollevando un’ondata di proteste in tutta la Sardegna...
PORTO TORRES – Il giudice vieta gli slacci ad Abbanoa – Il ricorso urgente presentato dai soci dell’associazione “Civiltà è Progresso” - proposto perché venisse ingiunto ad Abbanoa di non procedere alla sospensione del servizio idrico minacciato con la diffida inviata a diversi utenti, ai quali si imponeva lo spostamento dei contatori all’esterno della proprietà privata e a loro spese – è stato accolto dal tribunale civile di Sassari. Ora, il collegio al quale si sono rivolti gli utenti soci di “Civiltà è Progresso” ha condannato Abbanoa alla refusione delle spese dei due gradi di giudizio...
RACCOLTA FIRME CONTRO ABBANOA - Le associazioni dei consumatori e le altre organizzazioni di rappresentanza sociale, hanno lanciato la campagna di raccolta firme a sostegno della richiesta di annullamento del provvedimento con il quale Abbanoa ha disposto l'istituzione del deposito cauzionale per i propri utenti. La comunicazione ha percorso per intero la via delle burocrazia e darà la possibilità, in caso di mancata adesione alla richiesta da parte di Abbanoa, di avviare l'azione inibitoria prevista dal codice dei consumatori e finalizzata a far ordinare l'immediata cessazione del comportamento che le associazioni ritengono scorretto verso i consumatori, oltre che contrario ai loro diritti e interessi...
ABBANOA – La carica dei dissidenti – A Santu Lussurgiu 26 sindaci di altrettanti comuni sardi che chiedono di gestire autonomamente le proprie risorse idriche proseguono la loro battaglia contro le tariffe imposte dall’autorità nazionale e contro la richiesta di Abbanoa di far pagare un deposito cauzionale. Per discutere della gestione autonoma del servizio idrico integrato e per delineare una proposta unitaria da presentare alla Regione da inserire nelle nuove disposizioni normative che l’amministrazione regionale sta predisponendo, i sindaci, hanno promosso un incontro per mercoledì prossimo, alle 10.30, nella sala del Montegranatico...
MAGOMADAS – Finanziata la casa dell’acqua - Costerà quindicimila euro la realizzazione del progetto che darà la possibilità ai cittadini che vivono nel piccolo borgo planargese di potersi approvvigionare di buona acqua da bere, liscia o addirittura gassata, dalla “Casa dell’acqua”. Magomadas, infatti, sarà il primo Comune della Planargia ad adottare una soluzione “self service” che tende non solo a far risparmiare gli abitanti, ma anche e soprattutto a dare una mano all’ambiente. Senza contare, altro aspetto preso in esame dalla locale amministrazione, che il punto di erogazione inevitabilmente diventerà uno spazio di aggregazione sociale e strumento di comunicazione tra l’amministrazione ed i cittadini...
SORSO – Rifiuti interrati nel complesso turistico – Rifiuti di ogni genere smaltiti senza il minimo rispetto per l’ambiente e per le normative che regolano un settore così delicato. Amianto e vernici tossiche, diluenti e residui di materiali edili, scarti di impianti elettrici, plastica. Tutto rigorosamente interrato e coperto alla vista, in mezzo alla pineta, oppure infilato dentro i pozzi d’acqua potabile fino a renderli inutilizzabili. I carabinieri del Noe hanno messo sotto sequestro 10mila metri quadrati. Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare se l’inquinamento dell’acqua dei pozzi può avere causato anche conseguenze per le falde acquifere...
Notizie dai Continenti...
FIRMA E FAI FIRMARE LA PETIZIONE – Fermiamo la privatizzazione dell’acqua! - Il Governo Renzi sta tentando di raggiungere il risultato cui sinora nessun governo era riuscito ad arrivare: la privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali. Lo fa attraverso due provvedimenti: il decreto “Sblocca Italia” e la legge di stabilità, mettendo in questo modo una pietra tombale sul risultato referendario che nel 2011 ha visto la maggioranza assoluta del popolo italiano pronunciarsi per una gestione pubblica, partecipativa, territoriale e senza profitti dell’acqua e di tutti i beni comuni. Per questo diciamo al governo Renzi: INDIETRO NON SI TORNA!...
CONFINDUSTRIA – Contro i referendum del 2011 - Finalmente Confindustria ha deciso di calare la maschera rispetto al tema delle privatizzazioni giungendo a sostenere la necessità di cancellare la volontà popolare chiaramente espressa il 12 e 13 giugno 2011 da circa 27 milioni di cittadini. Appare, dunque, palese la gravità di tali dichiarazioni. Il Governo, attraverso il combinato disposto del decreto Sblocca Italia e legge di stabilità, ha inteso rilanciare con forza la privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici locali. A quanto sembra a Confindustria tutto ciò non basta e avanza richieste ben più pretenziose ma che si pongono in diretto contrasto con quanto i cittadini hanno già deciso tre anni fa...
MONTEDISON – Così hanno avvelenato l’Abruzzo – Nel cuore verde dell’Italia per quasi 40 anni è stato perpetrato un crimine ambientale di proporzioni gigantesche, in silenzio. Attraverso una serie di discariche il colosso della chimica Montedison di Bussi sul Tirino, ha sotterrato veleni in quantità tale da contaminare 2 milioni di tonnellate di suolo. L'inchiesta ha portato alla sbarra 19 persone ai vertici della potente multinazionale con l'accusa di disastro doloso e avvelenamento doloso delle acque. Più di 700 mila persone hanno bevuto l’acqua inquinata dai rifiuti chimici. In tanti sapevano, istituzioni comprese. Nessuno ha avvertito i cittadini, abbandonandoli al loro destino...