Sicilia - La rivoluzione tradita
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- Pubblicato: Lunedì, 04 Novembre 2013 10:50
LA RIVOLUZIONE TRADITA
Nel 2010 per la prima volta in Sicilia 35.000 Cittadini e 135 Consigli Comunali hanno presentato al Parlamento Siciliano una proposta di legge per la gestione Pubblica e Partecipativa dell’Acqua.
Il 12 e 13 giugno del 2011 la maggioranza degli Italiani e dei Siciliani ha detto con il 94,7% SI all’Acqua Pubblica; dopo 16 anni gli italiani sono tornati al voto con i referendum promossi dal FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA
NEL 2013 IL Governo del “RIVOLUZIONARIO” Crocetta, ignorando il percorso di mobilitazione democratica senza precedenti in Sicilia, e 7 anni di lotta contro le privatizzazioni imposte da Cuffaro e Lombardo, estromette dalla discussione in IV Commissione ARS la proposta di legge di Iniziativa Popolare e Consiliare, in favore del testo di legge a firma Crocetta-Marino che tradisce la volontà Popolare e le promesse elettorali.
Siciliacque, contrariamente a quanto fa pensare il nome, è per il 75% della multinazionale francese VEOLIA che produce profitti sull’Acqua in tutto il mondo, ed anche in Sicilia, facendo levitare il costo delle bollette dei siciliani.
Ma se l’Acqua deve restare in mano ai privati, se si accentrano nella gestione delle risorse idriche i poteri a livello della compagine governativa estromettendo Sindaci e Consigli Comunali dalla piena potestà decisionale, dove sta la differenza con le scelte dei Governatori che la privatizzazione hanno imposto?
Non è un caso se il DDL di Iniziativa Popolare e Consiliare prevedeva che Siciliacque tornasse in mano pubblica e che invece il DDL di Crocetta salvaguarda per altri 31 anni il contratto ed i profitti di VEOLIA.
SI SCRIVE ACQUA SI LEGGE DEMOCRAZIA, MA A QUANTO PARE NE’ IL GOVERNO NE’ LA QUARTA COMMISSIONE ARS SEMBRANO INTERESSATI ALLA VOLONTA’ POPOLARE