Sicilia - Emergenza privatizzazione a Palermo e Siracusa
- Dettagli
- Pubblicato: Lunedì, 03 Febbraio 2014 10:11
Il Governo Crocetta e l'Assessore Marino disvelano il progetto di ri-privatizzazzione dell'acqua anche di fronte al fallimento delle privatizzazioni di Palermo e Siracusa
Il Governo Crocetta, che ha ignorato più di Cuffaro e Lombardo la prima legge di iniziativa Popolare e dei Consigli Comunali in discussione all'ARS dal 2010 accantonandola in favore di un testo che nei principi si dichiara per l'Acqua Pubblica e nei fatti consente la prosecuzione delle gestioni private, l'avvio di nuove privatizzazioni, un pericolosissimo accentramento dei poteri all'esecutivo politico, disvela il suo disegno.
Dopo avere tergiversato per oltre un anno, si palesano le vere intenzioni dell'Assessore Marino e del Governo che non ha mosso un dito per mesi per trovare una soluzione condivisa con gli enti locali, soli detentori della scelta sulla gestione del SII in provincia di Palermo e Siracusa, per giungere all'ultimo momento utile ad evitare l'emergenza dell'interruzione di PUBBLICO SERVIZIO, e tirare fuori dal cilindro come unica soluzione possibile, l'ennesima privatizzazione.
Il 30 gennaio l'ATO Palermo ha pubblicato l'avviso di manifestazione d'interesse, (in allegato), con scadenza 4 febbraio.
Chi si vuole prendere in giro? E' evidente e ci consta che ONDA ENERGIA ed altri soggetti avevano già acquisito la documentazione necessaria a formulare un'offerta, e già incontrato nelle scorse settimane le organizzazioni sindacali per presentarla quando ancora non richiesta, ma evidentemente già concordata con i vertici dell'Assessorato. Lo conferma l'A.d. della società Martines, che ieri dichiara a La Sicilia "La nostra società sarà lieta di dare corso alla propria offerta che era già stata perfezionata e di proseguire l'iter fino in fondo".
Abbiamo assissitito alla pantomima di una proposta dell'Assessorato fatta votare ad una assemblea dei Sindaci dei 52 comuni ex APS di gestione transitoria da affidare per sei mesi ad EAS in liquidazione, rinnegata dallo stesso Assessore l'indomani perchè ovviamente impraticabile;
si era acquisita la disponibilità di AMAP a gestire, sempre in via transitoria per sei mesi, i 52 comuni ex APS, soluzione per la quale l'Assesore Marino il 29 gennaio in IV Commissione aveva garantito le risorse necessarie a Sindaci, curatela fallimentare e OO.SS.;
Oggi si scopre una trattativa sottobanco per costringere i Comuni ad affidare in via "transitoria" non per sei mesi, ma per un anno rinnovabile a due, ai privati che "formuleranno" un'offerta che appare già concordata e confezionata.
Si spiega così la perentoria contrarietà dell'Assessore Marino alla possibilità che almeno i Comuni in grado di gestire da domani il servizio in economia possano rientrare in possesso delle reti, richiamandosi ad un testo di legge, il suo, che ancora deve passare dalla Commissione bilancio e dall'Aula per l'approvazione
(o bocciatura), anzichè applicare la legge in vigore che assegna ai Comuni la scelta della gestione. Se si quantificasse correttamente il numero dei Comuni che necessita di personale per la gestione transitoria tutto sarebbe più facile, e ci sarebbe il tempo necessario a condividere una soluzione definitiva. La tutela dei livelli occupazionali dei dipendenti della fallita APS, come di SAI 8 a Siracusa non può essere utilizzata come arma di ricatto per imporre nuove privatizzazioni; non spetta ai sindacati di categoria, nè all'ATO ne ai Commissari liquidatori, nè all'Assessore stabilire il futuro del SII, e quei lavoratori vanno tutelati con soluzioni alternative alla privatizzazzione ob torto collo.
Non è difficile immaginare per la provincia di Palermo che trascorsi i due anni di gestione di ONDA ENERGIA o di chi per essa, (possibilmente con nuove assunzioni di personale e contraendo nuovi mutui con le banche) sarà praticamente impossibile per i Comuni rientrare in possesso delle reti se non con costi esorbitanti e insostenibili.
Comprendiamo che l'Assessore voglia "mani libere", (è una sua espressione), e che con la consueta tecnica dei Commissariamenti già ampiamente praticata da Cuffaro e Lombardo per imporre le privatizzazioni, a legge non ancora approvata, tenti di imporre la propria visione; ma badi a non travalicare i propri poteri e non dimenticare che il Popolo è Sovrano anche sul Parlamento. La vittoria plebiscitaria dei Referendum del 2011 ha dato una indicazione politica inequivocabile:
Acqua Pubblica.
Analoga situazione in provincia di Siracusa dove dopo il fallimento di SAI 8 si profilano manifestazioni d'interesse non richieste da parte di Caltacqua spa (attuale gestore della prov. di Caltanissetta su cui ci sarebbe molto da dire), e la curatela fallimentare minaccia quotidianamente i Comuni entrando nel merito di questioni sulla futura gestione che non sono attinenti al proprio mandato.
SI SCRIVE ACQUA SI LEGGE DEMOCRAZIA
l'Acqua è un diritto non una merce, come hanno affermato 27.000.000 di Italiani.
Deve porsi fine a questa recita a soggetto su un copione scritto da portatori d'interessi che finalizzano al lucro un diritto umano universale. Con il full recovery cost tutti i costi e gli investimenti sul servizio idrico ricadono oggi sulla bolletta che pagano i cittadini, non si continui quindi a prendere in giro la gente con la scusa degli investimenti privati mentre gli si mettono le mani in tasca.
Invito tutti, Amministratori e Movimenti, a mobilitarsi per impedire che a distanza di sette anni da quando cominciammo a contrastare le privatizzazzioni dell'ACQUA oggi fallite, si ripropongano gli stessi scellerati meccanismi ai danni dei cittadini che dovranno già pagare per i buchi prodotti. In allegato l'articolo di ieri de La Sicilia, l'avviso di manifestazione d'interesse, ed un preoccupante articolo sull'ATO di Messina dove prevedo presto si aprirà un'altro fronte.
Un abbraccio e buona lotta a tutti noi.
Antonella Leto del Forum Acqua e Beni Comuni